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Inserita in Cronaca il 12/04/2013
da redazione
La Procura apre il fascicolo sulla guerra dell´acqua
Era prevedibile ed è prassi. Lo afferma lo stesso Procuratore Capo di Trapani, Marcello Viola, affermando che si tratta di un atto dovuto a seguito degli esposti fatti pervenire dalsindaco di Erice, Giacomo Tranchida, e dalla stessa Regione Sicilia tramite l’assessorato competente.
La “guerra dell’acqua” diventerà un vero e proprio fascicolo giudiziario, probabilmente con tanto di inchiesta lunga e complessa che occuperà, soprattutto, il sostituto procuratore in servizio a Trapani, Sara Morri.
A lei è stata affidata la patata bollente che vede contrapposti isindaci di Trapani ed Erice. E dire che, in tutto questo, la vera colpa di tutto quanto è da imputare al non funzionamento ed alla non puntuale efficacia del dissalatore.
Tranchida si fa forte della necessità del territorio che amministra e, soprattutto, dell’appoggio che gli arriva dalla Regione Sicilia che ha letteralmente diffidato, prima che si arrivasse a questo punto, il Comune di Trapani nella persona delsindaco Vito Damiano ad impedire che venisse effettuato il collegamento con ilserbatorio di San Giovannello, in modo da consentire un ulteriore smistamento di acqua nel territorio dell’agro ericino.
Il problema investe, infatti, soprattuto i Comuni di Erice, Valderice, Paceco, Buseto Palizzolo, Custonaci e Paceco che, come si diceva prima, a causa dell’ennesimo guasto al dissalatore sono rimasti a secco. La Regione, per evitare un dispendio disoldi in più, ha previsto la soluzione che, invece, viene totalmente contestata dal sindaco di Trapani il quale, carte alla mano, si dice pronto ad affrontare la vicenda anche dal punto di vista penale. Ci sarebbero, infatti, per l’assessore regionale all’Ambiente, Nicolò Marino, gli estremi per una denuncia e quindi per la condanna dovuta ad interruzione di pubblico servizio.
Damiano, denunciato da Tranchida e dall’assessore Marino, dovrà ora dimostrare che la sua non è solo una presa di posizione nei confronti del sindaco di Erice (tant’è che più volte ha ribadito di essere disponibile a concedere, attraverso l’uso di autobotti, l’acqua ai Comuni limitrofi che ne fanno richiesta) ma di rispettare la legge nel pieno del suo ruolo di sindaco.
Una posizione, quella di Damiano, che sta trovano l’appoggio pieno del consiglio comunale del capoluogo ed in particolare dei Riformisti, capitanati da Francesco Briale, e dal presidente del consiglio Peppe Bianco.
NB
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