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Inserita in Sport il 12/07/2016
da Giusy Modica
METODO TABATA
La tecnica di allenamento Tabata nasce a Tokio negli anni 90 grazie all’idea del Dottor Izumi Tabata. Questo nuovo protocollo, facente parte dell’High Intensity Interval Training, trova tuttora pareri discordanti per ciò che riguarda la sua reale efficacia. Izumi Tabata , per dimostrare la validità del suo metodo, insieme ai suoi collaboratori, selezionò due campioni di soggetti con caratteristiche simili e li allenò per diverse settimane con metodologie differenti. Un gruppo di atleti fu sottoposto ad un regime d’allenamento aerobico sulla cyclette ad intensità moderata per cinque giorni a settimana, lavorando nella zona lipolitica (tra il 65 e il 75% della FC Max). Il VO2 max (massimo volume di ossigeno consumato per minuto) e la capacità anaerobica vennero misurati sia prima che dopo la sessione di allenamento per tutte le settimane di esercizio. L’altro gruppo di soggetti fu, invece, sottoposto ad un lavoro sempre di cinque giorni a settimana, ma per un tempo molto breve, 15 minuti circa contro i 60/90 minuti del primo campione. Il ritmo di pedalata del secondo gruppo si rivelò nettamente più intenso rispetto al primo. Dopo un riscaldamento di qualche minuto, il gruppo del metodo Tabata eseguì 8 serie di scatti della durata di 20 secondi con un recupero tra una serie e l’altra di soli 10 secondi. Il tutto con un’intensità vicina al 170% del VO2 Max. Anche durante questo test, il VO2 Max e la capacità anaerobica sono stati tenuti sotto controllo durante tutto l’arco della seduta per tutte le sedute di allenamento. I risultati emersi alla fine delle sei settimane di allenamento furono i seguenti: il primo gruppo, che ha sfruttato l’allenamento aerobico classico ad intensità media, aveva migliorato il VO2 Max di circa il 10 %, lasciando praticamente inalterato il dato relativo alla capacità anaerobica. In sostanza la massa magra non era affatto migliorata, anzi su alcuni soggetti era stata anche intaccata dall’eccessivo lavoro cardio vascolare. Il gruppo che si è esercitato con il metodo Tabata, invece, oltre a migliorare sensibilmente il VO2 Max di circa il 14%, aveva anche incrementato la capacità anaerobica di almeno il 28%. In altri termini significava che l’allenamento ad intervalli era stato in grado di eguagliare in termini cardiaci il lavoro aerobico costante, ma in più aveva anche registrato un dimagrimento significativo. Il metodo Tabata risultò, quindi, non solo più efficace sotto il profilo fisiologico, ma anche più pratico in termini di tempistica. Scardinando tutte le certezze su cui si fondano le pratiche di allenamento e le convinzioni comuni, appare naturale la diffidenza che ancora circonda tale metodologia, da molti considerata solo uno strumento pubblicitario e ingannevole per garantire risultati in pochissimo tempo.
Palermo 12 Luglio 2016 Giusy Modica Consulente per la salute con lo sport presso l’Associazione Anas zonale Oreto. Per informazioni e appuntamenti chiamare al numero 091-336558 dalle ore 9:00 alle ore 13:00.
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