Inserita in Cronaca il 18/05/2016
da Giusy Modica
LEGA NAZIONALE DELLA DIFESA DEL CANE: TUTELA DEGLI IBRIDI CANE-LUPO
Animali mal visti e spesso bersaglio di bracconieri, gli ibridi cane-lupo non vengono tutelati né dalle leggi sugli animali da affezione né da quelle sui selvatici. LNDC prende a cuore due casi particolari e si rende disponibile al mantenimento di una lupa resa disabile a causa di un incidente.
Alcune settimane fa, la vice-presidente della Sezione LNDC di Valbormida (SV) venne contattata dal Servizio Veterinario ASL in merito al recupero di un cane gravemente ferito. Giunti alla Clinica Veterinaria, ci si è subito resi conto che non era un cane “normale”. Dopo diversi giorni, infatti, le analisi del DNA hanno confermato che si trattava di un ibrido cane-lupo.
Luce, così è stata battezzata, è stata quindi trasferita presso il Centro Tutela e Ricerca Fauna Esotica e Selvatica - Monte Adone di Sasso Marconi (BO) dove viene monitorata a distanza all´interno di un´area esterna e di un ampio box. La giovane lupa si mostra vigile e con appetito anche se non ha ancora recuperato appieno l’uso della vista, dell’udito e dell’olfatto e quindi è molto difficile ipotizzare il suo ritorno in natura. Luce verrà seguita da LNDC tramite la Sezione di Valbormida e l’Associazione nazionale si è resa disponibile a contribuire al suo mantenimento.
Quello degli ibridi è un problema importante e molto diffuso. Lupi e cani randagi, accoppiandosi in natura, danno vita a cucciolate di lupoidi la cui collocazione giuridica è attualmente sospesa nel limbo: non sono cani, pertanto non è possibile applicare le normative inerenti gli animali d´affezione, e non sono lupi quindi non vengono protetti dalle leggi relative alla tutela di questa specie.
Gli ibridi, al pari del lupo, sono purtroppo animali mal visti e uccisi illegalmente da cacciatori e allevatori, considerati da eliminare in quanto dannosi persino da eminenti docenti universitari le cui consulenze in materia sono sontuosamente remunerate.
LNDC ovviamente la pensa in maniera diversa e auspica una maggiore tutela nei confronti di questi esemplari, la cui unica colpa è quella di avere un patrimonio genetico non proprio caratterizzato da purezza.
A tal proposito è importante ricordare il caso di un ibrido femmina di 13 mesi accalappiata ancora cucciola e detenuta da quasi un anno nei pochi metri quadrati di un box del canile di Isernia. Tra l’altro, in quell’occasione, nessuno si preoccupò di capire dove fosse il resto della cucciolata, che crescendo avrà avuto la possibilità di infoltire la popolazione di ibridi.
A quanto pare, grazie ad un certo impatto mediatico suscitato da associazioni e cittadini comuni, la situazione potrebbe finalmente avere un epilogo più dignitoso per questo povero animale che è a tutti gli effetti un animale selvatico chiuso in un canile.
Lega Nazionale per la Difesa del Cane approfondirà i termini della vicenda, al fine di individuare le responsabilità di chi doveva provvedere ad una sistemazione più a norma di legge e che, presumibilmente per incuria e lassismo, così non ha fatto.
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