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Inserita in Un caffè con... il 31/01/2016
da REDAZIONE REGIONALE
ENZO LI MANDRI E LE ANIME DELL’UOMO
Nell’uomo si intrecciano anime di animali diversi, che via via hanno segnato la sua evoluzione biologica e sociale; lo si è voluto, in occasioni recenti paragonare alla scimmia, di cui acquisisce con buona approssimazione alcuni aspetti, ma se ne sono dimenticate (volutamente ?) altre origini passabilmente scomode. Alcune meritano di essere riportate alla memoria: tocca a D. Morris ricordare che proprio il carattere similare (da similis, simia), tronco radicale della organizzazione sociale e familiare dell’umanità, si contrappone al lupo che ne condiziona il rapporto intimo e la crescita spirituale. Altro animale ben radicato nel sub-conscio è il serpente, con buona pace della religione cattolica, egli è il supporto egoico che ne stabilisce la concretizzazione e la crescita individuale, ed è il guardiano pressoché invalicabile della parte più nascosta e antica. Altro animale non indifferente nel suo bagaglio comportamentale è il tenero asinello, che ne stimola l’intelligenza creativa e la sopravvivenza nel caos delle rivoluzioni naturali mantenendolo con i piedi ben piantati a terra; pare che gli antichi cristiani (tesi smentita poi dalla Chiesa cattolica che non ne comprese il senso simbolico) adornassero i loro ritrovi con una testa d’asino, e Apuleio non lo celebrò a caso come animale prediletto da Iside. Infine, almeno tra quelli meglio codificabili, voglio restituire un posto di rilievo al pesce; si dice che Cristo abbia rivelato il segno corrispondente a questo animale (ma occorrerebbe una piccola digressione simbolica che mi risparmio) associandolo all’anima; anche qui le minacce di blasfemia si sprecano, essendosene perso il senso, ma, pur non volendo citare le ricerche scientifiche sulla reale esistenza dei sirenidi, che dire del rapporto solidale millenario tra l’uomo e i delfini? Ne esistono altri, certamente, alcuni identificabili comunemente, altri probabilmente frutto di un impasto dal tenore simbolico e indicativo, senza che questo neghi mai, assolutamente, la loro concretezza, o si passerebbe dal mito alla fantasia … come dire: dal passato remoto al futuro insondabile. L’uomo di oggi ha dimenticato chi è, in forza dei suoi condizionamenti, ma ciò che ha dentro non ha dimenticato le sue vere origini, che sono indelebili e insoffocabili. S. A. V. B.
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