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Inserita in Salute il 02/07/2013
da redazione
Diabete ad alto rischio per chi è poco istruito ed ha un basso reddito
Altro che malattia del benessere. Il diabete è fortemente associato con lo stato socioeconomico, ma non come si riteneva fino ad ora: basso reddito, basso livello di istruzione e basso status professionale sono infatti tutti elementi collegati a un elevato rischio diabete.
Almeno secondo uno studio firmato da Silvia Stringhini e i suoi colleghi dell´Istituto di medicina sociale e preventiva di Losanna, in Svizzera su “Plos Medicine”.
Ebbene, secondo i ricercatori una parte sostanziale di questo legame sembra attribuibile all´infiammazione cronica. «Mettendo insieme le prove che collegano le avversità socioeconomiche all´infiammazione, e l´infiammazione al diabete di tipo 2 - scrivono gli autori - sembra ragionevole postulare che una maggiore attività infiammatoria cronica in individui esposti alle avversità socio-economiche per tutta la vita può, almeno in parte», influire su questa associazione e «sul futuro rischio di diabete di tipo 2».
Per testare la loro ipotesi, gli studiosi hanno analizzato i dati dello studio Whitehall II. Un lavoro che ha seguito più di 10.000 funzionari britannici che lavoravano a Londra, fin dalla metà degli anni 1980. Lo studio è in corso, e i protagonisti sono sottoposti a regolari controlli sanitari, oltre a fornire ai ricercatori aggiornamenti su impiego, reddito e situazione sociale. Per il loro studio, i ricercatori elvetici si sono concentrati su 6.387 partecipanti che hanno fornito informazioni su istruzione e attività lavorativa, ma anche sull´occupazione del proprio padre. Dal confronto di queste informazioni con i dati sanitari, il team ha scoperto l´associazione tra un basso stato socioeconomico e l´aumento del rischio di diabete.
Inoltre i processi infiammatori, misurati ripetutamente attraverso biomarcatori nel sangue, hanno spiegato ben un terzo di questa associazione. «I nostri risultati - dicono gli autori - suggeriscono anche che la lotta contro le differenze socioeconomiche nel caso dell´infiammazione, soprattutto tra i gruppi più svantaggiati, potrebbe ridurre le disuguaglianze sociali nel diabete di tipo 2».
Ecco perchè, sostengono i ricercatori, studi futuri dovrebbero verificare quali interventi riducono l´infiammazione cronica, per capire se gli effetti di questo fenomeno sulla salute possono essere reversibili.
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