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Inserita in Cultura il 20/05/2015
da REDAZIONE REGIONALE
Lovett/Codagnone presentano in quest´ultima personale DEATH DISKO: last dance,
Opening 26 maggio 2015, ore 18,30 27 maggio - 15 Luglio 2015
Bad New Business Gallery via Marco Formentini 4/6 20121 Milano
Il 12 luglio 1979 veniva uccisa ufficialmente la disco music. Un omicidio premeditato e particolarmente cruento, efferato come solo i crimini d´ odio sanno essere.
Death the disco. Un gruppo di deejay rock organizzò Disco Demolition Night, una manifestazione anti-disco al Comiskey Park di Chicago, un importante stadio di baseball. Mentre la folla inferocita urlava all´unisono “Disco sucks”, migliaia di album e 45 giri disco music venivano distrutti e dati alle fiamme.
Lovett/Codagnone presentano in quest´ultima personale DEATH DISKO: last dance, un´interessante riflessione sulla fine della disco music, sulla fine di un´epoca caratterizzata da un inteso movimento nato dal basso che aveva dato voce e libertà alle sottoculture americane, alla libertà sessuale e, sulle piste da ballo, all´integrazione razziale più autentica. “La disco music ha abbattuto antiche barriere. Allo Studio 54, sudati e stremati, uno di fianco all’altro, c’erano i Bee Gees, Andy Warhol, Sylvester Stallone, Elton John, Salvador Dalì, anonimi bancari con in testa piume di struzzo, commercialisti sovrappeso agghindati da drag queen, operai con bicipiti da culturista e tanga in pelle, meccanici, neri, bianchi, asiatici, portoricani, italiani, gay e trans. Tutti uniti dal culto della mirror ball, la grande sfera luminosa appesa al soffitto dei disco club di tutto il Pianeta. […] Una rivoluzione che in pochi mesi ha trasformato il mondo in un’unica grande discoteca”, ricorda in un´intervista Nile Rodgers, fondatore degli Chic, una della band protagoniste della scena underground di quegli anni.
Verso la fine degli anni ´70, una serie di fattori concomitanti (i cambiamenti economici e politici che portarono all´elezione del conservatore Ronald Reagan, il precipitare della crisi sociale con la diffusione delle malattie sessualmente trasmissibili che preannunciava lo stigma dell´epidemia dell´AIDS) segnarono il declino della disco negli Stati Uniti. Negli anni successivi alla Disco Demolition Night, numerosi sociologi descrissero la violenta reazione come “implicitamente maschilista e bigotta, un attacco alle culture non bianche e non eterosessuali”.
Il nuovo progetto di Lovett/Codagnone, riflette su quegli eventi, che è parte della loro memoria e del nostro passato più prossimo. Un lavoro che esprime una certa malinconia, ma anche una riflessione lucida e asettica sul presente, su quei processi di normalizzazione in atto che castrano e soffocano la cultura del dissenso, del soggettivo. Processi “che inscenano un ulteriore disciplinamento: la produzione di parametri della soggettività, che siano conformi a norme astratte, le quali poi condizionano e al contempo eccedono le vite che creano, e distruggono” (J. Butler).
La libertà sessuale, la libertà dei corpi, finanche certi comportamenti eccessivamente edonistici o spregiudicati, hanno significato il riappropriarsi di spazi di vita, l´affermazione paritaria di una galassia di esistenze.
Questo nuovo corpus di opere parte dalla (nostra) storia, dalla vita dei club e della controcultura; la sua importanza politica è stata il definirsi come luogo sovversivo / dissidente e quindi fertile ed ispiratore per la produzione culturale non omologata; la crisi dell´aids e la gentrificazione del “dance floor”, la gentrificazione della città e della nostra sessualità. Il commercio, come status dominante, così come questa versione ripulita di New York, dove le libertà autonome sono quasi scomparse, ci lascia nostalgici...(L/C)
lun-ven 10,00-13,00 / 15,00-19,00 info: info@fpac.it
“This is the first installation to be shown of a new body of work about (our) history of club life and culture; its political importance as a subversive/transgressive place for cultural production; the AIDS crisis and the gentrification of our sexuality and of the dance floor (direct consequences of the city gentrification). The current commercialized, cleaned-up version of New York where autonomous freedoms have nearly disappeared has left us longing….DEATH DISKO"
Monday to Friday 10:00-13:00 / 15:00-19:00 info: info@fpac.it
Un sentito ringraziamento a PLANETA e a DI LIBORIO
info evento
artista: Lovett/Codagnone titolo: DEATH DISKO: last dance a cura di: Antonio Leone e Francesco Pantaleone con un testo di: Antonio Leone luogo: Bad New Business Gallery via M. Formentini 4/6 20121 Milano Opening: Martedì 26 Maggio 2015 dalle 18:30 durata: dal 27 Maggio al 15 Luglio 2015 orari: dal lun al ven dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 19:00 conferenza stampa: No catalogo: Si - testi di A. Leone e B. Tomasino - grafica D. Faruolo produzione: Francesco Pantaleone arte Contemporanea ufficio stampa: New Business Promotion Milano
Bad New Business Gallery via Marco Formentini 4/6 20121 Milano
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