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Inserita in Sport il 03/03/2015
da Gabriele Li Mandri
Il punto sulla Serie A: Profondo rosso, nero e azzurro
Chi l’ha detto che i film horror si possono gustare solo al cinema? Se qualcuno ha anche solo osato pensarlo, evidentemente quel qualcuno non ha l’abitudine di guardare le partite di Serie A, preferendo giustamente le comode poltroncine amaranto dei cinema agli anonimi seggiolini di plastica blu dei nostri stadi. Il nostro campionato è un po’ la croce, o forse la delizia, di chi ama entrambi i generi: perché da nessuna parte come sui nostri campetti verdi, calcio e terrore si mescolano in trame che risulterebbero deliranti persino ad un maestro come Dario Argento.
Questo weekend molti tifosi di squadre illustri, o presunte tali, han vissuto una serata (per rimanere in tema) da “Profondo rosso”: partite accomunate da risultati terrificanti, divise solo dal range cromatico delle rispettive tifoserie. Sul Milan ci si potrebbe limitare a riciclare interi periodi scritti settimane prima: squadra assemblata a caso, totale mancanza di gioco, con un cartello giallo e nero affisso dietro alle spalle di Inzaghi che recita “attenzione: pericolo caduta allenatori”. Lo scialbo 0-0 col Chievo ha confermato la tendenza del Milan a ostentare tutto ciò che di sbagliato reca nel DNA, in quello stesso codice genetico che fino a qualche anno prima suonava invece la musichetta della Champions.
Ma il Milan, come sempre, non viene mai abbandonato solitario al suo triste destino: i cugini sono spesso un’ottima compagnia, in questo senso. Così dal profondo rossonero, si passa al profondo nerazzurro: lo 0-1 subito in casa contro la Fiorentina (gol di Salah) è una di quelle scaloppine difficili da digerire. E dire che i nerazzurri venivano da 3 vittorie di fila, con un ritrovato Guarin e con il morale a mille: troppo poco, evidentemente, per avere la meglio di una Fiorentina ridotta addirittura in 9 non dall’arbitro ma dagli infortuni, immancabili compagni dei gigliati.
Ma, come nelle abitudini di Argento, non poteva esserci un due senza un tre: come nella trilogia delle Tre Madri, non poteva mancare nel nostro caso una terza vittima illustre. Solo che forse, dato il passato calcistico delle squadre in questione, è meglio parlare di Tre Sorelle. Qualora non si fosse capito, parliamo del Napoli, che di “profondo azzurro” ha avuto ben poco quest’anno, ma che ogni tanto capitola facendo un botto che neanche Maradona in sovrappeso regalerebbe. Autore del “sororicidio” il fenomenale Torino, reduce dall’impresa in Europa League al San Mamés contro l’Athletic Bilbao, vittorioso grazie al gol del bomber Glik.
Insomma, un autentico weekend da profondo rossonerazzurro. E dire che Dario Argento tifa Lazio.
Gabriele Li Mandri
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