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Inserita in Politica il 03/04/2013
da redazione
Fari puntati sul settore edile
La crisi, lo dicono tutti, si supera soprattutto ridando fiato al settore dell’edilizia pubblica e privata. I numeri, del resto, sono più che palesi: i sindacati in testa non fanno altro che sciorinarli da anni, ormai, e questi tendono a diventare sempre più spaventosi. Nella sola provincia di Trapani la cifra di coloro che hanno perso il lavoro nel campo dell’edilizia, dai manovali ai carpentieri, ha superato quota 2000.
Una crisi, quella del settore edile, che non dipende solo dalla congiuntura mondiale ma che è legata, anche, alle dinamiche burocratiche che vedono sempre più spesso gli enti locali soccombere davanti ai lacciuoli di provvedimenti come il cosiddetto “patto di stabilità” che limita, se non impedisce del tutto, gli investimenti ed i pagamenti nel settore edile. La crisi trapanese, oggi, approda sui banchi del consiglio comunale del capoluogo. Dalle ore 10,00, infatti, si terrà a Palazzo Cavarretta un consiglio comunale straordinario sulla crisi del comparto edile nel territorio.
La riunione è aperta a tutte le forze sociali, sindacali, industriali, professionali, interessate alla materia, che potranno intervenire in aula, pubblicamente, fornendo un contributo di idee e proposte. “La recente tragedia che ha coinvolto un operaio edile trapanese, morto suicida per mancanza di lavoro, rende l’argomento ancor più pressante – dice il presidente del Consiglio Peppe Bianco - La situazione è gravissima, il Consiglio Comunale deve fare la sua parte per individuare i possibili interventi per aiutare il settore”.
Gli obiettivi indicati dai firmatari la richiesta di seduta straordinaria sono: utilizzo di manovalanza locale nei cantieri di opere pubbliche; snellimento delle procedure burocratiche relative alle concessioni di edilizia privata; revisione di oneri di urbanizzazione e costruzione per i cambi di destinazione d’uso e ristrutturazioni edilizie; revisione delle sanzioni amministrative per illeciti edilizi; revisione del regolamento edilizio; sblocco dell’attività edilizia nelle frazioni e nel quartiere Villa Rosina.
Proposte e suggerimenti che, però, rischiano di rimanere solo tali. Serve, al di là di un consiglio comunale (pur utile) aperto, che si avvii realmente una “piattaforma territoriale” univoca dove tutti facciano la propria parte. Senza più chiacchiere.
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