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Inserita in Salute il 21/03/2013
da redazione
Salute: da Papa e Istituzioni segnali contro ansia e paure
«Il Papa che, con il suo comportamento umile e con un cuore colmo di tenerezza, è sempre più in mezzo alla gente; il neo presidente della Camera che cammina a piedi per le strade della Capitale lasciando l'auto blu al parcheggio e che decide insieme al presidente del Senato di ridursi lo stipendio e di continuare a vivere nelle proprie case lasciando a disposizione delle Istituzioni quelle assegnate. Segnali di cambiamento tutti nella stessa direzione: sobrietà, condivisione, comprensione, concretezza, solidarietà. Segnali che quietano l'ansia e la paura, generati dal senso di solitudine e precarietà che attanaglia gli italiani».
Lo afferma Paola Vinciguerra, psicoterapeuta, presidente dell'Eurodap, Associazione europea disturbi da attacchi di panico. «Gli italiani sono stati rapiti, anche chi non è legato alla Chiesa - spiega la Vinciguerra - dall'immagine di un Papa all'insegna della semplicità e della compassione. Si tratta di un uomo che sa essere vicino alla gente con un linguaggio del corpo che riesce a mandare messaggi di unione, di amore, di ricerca dell'altro, di aggregazione nell'amore. In questo momento di grande crisi, sia economica sia dell'individuo, abbiamo bisogno di una figura alla quale aggrapparci che possa in qualche modo traghettarci in situazioni migliori, che ci scaldi e che ci doni la speranza». «Per quanto riguarda il gesto della presidente della Camera e la decisione di abbassarsi lo stipendio, insieme a quello del presidente del Senato - aggiunge l'esperta - credo che siano comportamenti molto apprezzati dagli italiani».
Secondo la Vinciguerra, «si intuisce che qualcosa sta cambiando. Molto lentamente ma sta cambiando. E in una situazione di profonda crisi come la nostra, anche piccoli gesti possono aiutare a ritrovare lo slancio, a credere in qualcosa, a farci sentire che qualcuno è più vicino a noi».
«Purtroppo negli ultimi anni - osserva la psicoterapeuta - il mondo della politica ha creato una distanza con il popolo. È come se i politici facessero parte di una casta e la gente fosse separata da tutto ciò», come se «facessero parte di un mondo di èlite dove si decidono le cose senza occuparsi dei problemi e dei disagi del vivere quotidiano dei cittadini. Sentire che qualcuno comunque si avvicina a noi ci permette di sentirci meno soli e spaventati, aiutandoci a ritrovare la speranza nel futuro, ci rende più pronti anche a lottare per fare in modo che la crisi non ci travolga anche emotivamente». Secondo Vinciguerra, «qualcuno forse si sta rendendo conto che una popolazione spaventata diviene inerme, apatica, depressa e in momento di grave difficoltà come quello che stiamo attraversando abbiamo bisogno di energie, idee e voglia di combattere. Le patologie che già si stanno manifestando, come la depressione e gli attacchi di panico in risposta alla paura che serpeggia ormai dovunque, vanno arginate sia con progetti di prevenzione ma anche con segnali precisi. Queste persone che si avvicinano a noi, che si muovono come noi - conclude l'esperta - ci fanno sperare che ci sarà qualcuno che forse si occuperà dei nostri problemi».
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