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Inserita in Un caffè con... il 26/11/2020 da Cinzia Testa

Riflessioni geopolitiche del Generale Bartolomeu Constantin Savoiu

Il generale Bartolomeu Constantin Savoiu, generale delle riserve delle forze di terra rumene (nonché capo della Gran Loggia nazionale rumena all’interno della massoneria rumena) ha analizzato luci e ombre del futuro dell’occidente e non solo.

Generale, qual è la cosa che le preme di più sottolineare relativamente alla complessa questione del fondamentalismo islamico?

Mi interessa per prima cosa difendere la cristianità e lottare per il futuro della società Europea. Il nostro è un momento storico in cui 2000 anni di storia europea rischiano di essere spazzati via nel totale silenzio e indifferenza. Un po’ per il distacco di tutti i dirigenti europei, che hanno lasciato passo passo che l’islam penetrasse in Europa e un po’ per la mancanza di conoscenza che regna sovrana. Se i cristiani leggessero il corano, saprebbero qual è la minaccia imminente di cui parlo: lo scopo finale dell’islam, espresso chiaramente, è la creazione di un califfato islamico mondiale, in cui non c’è spazio per le altre religioni. Noi nella Sacra Bibbia non troveremo mai principi secondo i quali tutto il mondo debba convertirsi al cristianesimo. Quindi è evidente che è un aspetto da conoscere e da cui guardarsi con coscienza e consapevolezza. Un altro aspetto fondamentale, a dir poco rischioso, dei giorni nostri è la connessione tra immigrazione incontrollata e il piano dell’Islam di espandersi in tutto il mondo: il messaggio riportato nel corano è chiaro, noi siamo infedeli, un giorno dobbiamo sparire. E quale miglior modo potrebbe esserci, se non di entrare nelle nostre terre, di stabilirvisi e di diffondere a poco a poco la religione islamica? Siamo davanti a un’invasione pianificata per invadere l’Europa. La natalità europea è negativa, mentre la natalità fra i musulmani è 5 volte più grande, il nuovo sultano di Turchia, Erdogan, progetta, passo dopo passo di conquistare l’Europa mentre Merkel, Conte, Macron non proferiscono parola e nel frattempo il Papa sostiene che abbiamo bisogno dei migranti perché l’Italia non ha più bambini. Siamo davvero lontani dai tempi in cui Giovanni Paolo II diceva: “non abbiate paura, dobbiamo lottare”. Se non lottiamo, con la cultura e la diffusione della conoscenza, rischiamo che un giorno il mondo cristiano tramonti.

Come prevede il futuro dell’Europa?

Un futuro molto scuro. Boualem Sansal ha scritto un libro illuminante a riguardo, intitolato “2084, la fine del mondo”: ispirandosi all’idea di “1984” di Orwell che raccontava di un futuro distopico governato da un regime totalitario, Sansal si proietta col suo libro in un futuro in cui tutta l’Europa è islamizzata. Un’ipotesi che lascia svariati spunti di riflessione e che va dritta al punto, al come potrebbe essere se.. E poi, l’interrogativo davvero agghiacciante è: “siamo davanti a distopia o a una semplice proiezione futura?”. Basti ricordare che in Egitto, i Fratelli Musulmani dal 1938 teorizzano la costruzione di una futura civiltà Musulmana mondiale.

Lei pensa che esista un legame tra tutto ciò e le elezioni americane?

A mio avviso negli Stati Uniti d’ America stiamo assistendo a un incredibile complotto: per la prima volta gli islamisti hanno fatto una coalizione con la sinistra. La sinistra neo-comunista, marxista che va da George Soros a Barak Obama, Obama che rinnega il suo stesso nome (Hussein) e le sue origini.
Obama e Biden insieme, nella Black lives matter antifa stanno portando avanti un’incredibile operazione di disinformazione e di frode. Se Biden riuscirà a guadagnare la Casa Bianca, lo avrà fatto con una frode che avrà distrutto, cancellato, un partito. Io ho conosciuto il vero Partito Democratico, quello di Kennedy e posso affermare che era ben diverso da quello che purtroppo conosciamo oggi, cioè un puro partito di sinistra, neo comunista.

La connessione tra questa situazione e la minaccia rappresentata dall’islamismo è semplice: i partiti di sinistra sono tutti pro islam, dunque perpetrano l’idea che l’accoglienza sia la soluzione, mentre la chiusura sia un atto egoistico inumano; la questione però è molto più complessa di quanto sembri, per cui occorre oltrepassare il muro del perbenismo per cogliere la problematicità intrinseca all’argomento.

Nel 1990 Michel Rocard, Primo Ministro socialista in Francia ha detto: “La Francia non può ricevere la miseria dal mondo intero“; e ciò trent’anni fa, quando ancora la questione non aveva raggiunto il livello emergenziale attuale. In Europa siamo ciechi e la sinistra ha tradito le nostre tradizioni europee. Non si riesce, anzi non si vuole, comprendere che il radicalismo islamico è un reale problema, che gli attentati recenti, con molta probabilità non sarebbero avvenuti se si fosse posto un freno all’immigrazione incontrollata. Non sono razzista, tutta la gente è uguale davanti a Dio, ma occorre un rispetto reciproco dei costumi e delle tradizioni. Io non voglio imporre gli insegnamenti della Bibbia e voglio però che nessuno imponga a me la sharia, la sua religione, le sue tradizioni. Penso che la libertà e il rispetto di ogni essere umano siano i principi in cima a tutto, ma molto spesso le nostre leggi democratiche vengono utilizzate per scopi poco nobili, ribaltando il senso stesso di democrazia, complice una sinistra perlomeno cieca.

 

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