Inserita in Politica il 05/02/2019
da Direttore
Riforma della Magistratura Onoraria urge un intervento del Governo
Le scriventi associazioni, preso atto della rinnovata disponibilità del sottosegretario Morrone e del suo staff, a proseguire nei lavori in piena collaborazione con le associazioni di categoria, dichiarano di sostenere a gran voce la proposta di riforma della legge Orlando come risultante dalla unificazione dei documenti, già elaborati in collaborazione, denominati rispettivamente proposta UNIMO-Confederazione G.D.P. e Battistini-Cerminara-Paudice-Vingiani, e valutati dal Comitato Direttivo Centrale della ANM in data 25.11.2018 come condivisibili e sovrapponibili. Riteniamo che l’opzione esercitabile prevalentemente mediante correttivi alla opinabile riforma Orlando sia al momento da preferire, salvo miglioramenti successivi con legge ordinaria, per la snellezza della procedura consentita dal dettato Costituzionale. Appare infatti di estrema urgenza rimediare alla grave carenza della riforma della magistratura onoraria rispetto alla disciplina destinata ai magistrati già in servizio, e chiediamo a gran voce che, per tale sottocategoria, si tragga spunto dalla nostra proposta unificata in ordine ai seguenti punti essenziali: permanenza in servizio nelle funzioni onorarie sino all’età pensionabile; modulazione della retribuzione in proporzione diretta alla disponibilità di impegni proposta dal singolo magistrato onorari e senza apposizione di limiti di impegno da parte dei capi degli uffici; inserimento nell’ufficio per il processo dei magistrati onorari già in servizio per le funzioni ausiliarie solo su domanda e per un numero ristretto, e generalmente con garanzia di ruoli autonomi; tutela previdenziale; aumento delle indennità di udienza adeguandole al costo della vita nel periodo transitorio sino al 2021, con estensione delle indennità per extra udienza a tutte le figure dei magistrati onorari attualmente ed illegittimamente non aventi diritto. Le nostre richieste muovono dalla considerazione che, nel dato momento storico, si tratti di un necessario e fondamentale miglioramento di una situazione che, diversamente, getterebbe sul lastrico migliaia di magistrati onorari e loro famiglie, privandoli talora dell’unica fonte, scarsa ma necessaria, di reddito, e al contempo, getterebbe una scure sul futuro del sistema giudiziario destinato a totale paralisi. Siamo consci della migliorabilità di qualsiasi soluzione prospettata che non passi attraverso il riconoscimento della precarietà della nostra condizione del pari di molte altre categorie di lavoratori in passato ristorate, ma il tempo stringe e la morsa degli effetti della riforma diventa stretta, e impegna anche gli organi di autogoverno a prendere decisioni non più revocabili con le conseguenze disastrose già illustrate più volte. Nel rinnovare per l’ennesima volta la fiducia nel tavolo tecnico che invitiamo ad indire con solerzia, siamo dunque uniti nel chiedere di veicolare la nostra proposta come unificata nei competenti uffici legislativi del ministero per la redazione dei correttivi e delle proposte di legge governativa, che riceveranno sostegno aperto in sede di tavolo politico.
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