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Inserita in Un caffè con... il 23/01/2018
da Direttore
Giudici onorari di Pace e Viceprocuratori onorari UMILIATI E DISARMATI
Proprio nel corso dello sciopero indetto per protesta contro l’umiliante e disastrosa riforma della magistratura onoraria, voluta dal governo Gentiloni e dal Ministro Orlando, con nota del 18 gennaio il Ministero della Giustizia ha deliberato che, d’improvviso, dopo vent’anni ed oltre di onorato ed onorario servizio, i suoi oltre cinquemila magistrati onorari, ancora privi di tutti i diritti riconosciuti ai lavoratori della Repubblica, vengano privati anche del diritto di difendersi. Dovranno, infatti, restituire il proprio tesserino di riconoscimento, loro rilasciato dallo stesso Ministero della Giustizia al momento della nomina, poiché ritenuto troppo uguale a quello dei magistrati di carriera, poiché inclusivo del diritto al porto d’armi senza licenza, così come previsto dalla legge sin dal 1940.
I cinquemila magistrati onorari in servizio, ora ancor dippiù, non sono ritenuti magistrati in questo Stato, pur esercitando la giurisdizione IN NOME DEL POPOLO ITALIANO ed amministrando giustizia a costi risibili da anni e rischiando anche la vita nell’adempimento del proprio compito, come dimostrato da recenti eventi. Non sono considerati neppure esseri umani, visto che oltre ad essere negata ogni tutela previdenziale e/o sanitaria, non è riconosciuto nemmeno il diritto di ammalarsi e di contrarre malattie nell’adempimento dei propri doveri (un giudice di pace, recatosi in un centro di accoglienza per decidere sulla convalida di un provvedimento di espulsione, si è visto recentemente negare dalla Cassazione il diritto al risarcimento, che invece spetta al cittadino extracomunitario ospitato in attesa di rimpatrio, che si ammali, come è giusto in un Paese civile).
A questo punto ci aspettiamo che venga negato il diritto di essere assistiti dalla forza pubblica in sede di convalida dei provvedimenti di espulsione (assistenza concessa a seguito delle numerose minacce subite da magistrati onorari anche in udienza da parte di cittadini extracomunitari in attesa dell’espulsione).
Ma vista la considerazione che lo Stato ha dell’attività svolta dal giudice onorario, ci aspettiamo a breve che ci sia vietato di indossare la toga nello svolgimento delle udienze penali, cosa che lo stesso Ministero ci ha imposto sin dall’attribuzione della competenza in materia penale.
E’ veramente triste per i giudici onorari che da più di venti anni, in virtù del giuramento fatto all’atto del conferimento delle funzioni, hanno contribuito al funzionamento della giustizia, vedersi ora privare anche del legittimo diritto di difendersi e vedersi sottrarre un documento di riconoscimento che li qualifica per legge, come pubblici ufficiali.
Tuttavia non ci arrendiamo, convinti che arriverà il momento in cui saranno affermati tutti i nostri più elementari diritti e si potrà riacquistare la dignità perduta.
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