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Inserita in Politica il 22/07/2017
da Direttore
Polo Universitario di Trapani intervista al prof. Giaconia
Professor Giacona, come si presenta il Polo per il prossimo anno accademico? Che obiettivo vi ponete?
L’offerta formativa del Polo in meno di due anni si è notevolmente ampliata. E ciò grazie al decisivo impulso dato dall’attuale Rettore dell’Università di Palermo, prof. Fabrizio Micari. Fino a due anni fa i corsi attivi erano soltanto quello di Giurisprudenza e di Enologia e Viticultura (Scienze Biologiche era già un corso a esaurimento). L’anno accademico che ci accingiamo a iniziare vede la presenza di altri tre corsi di studio, Consulente Giuridico d’Impresa, Architettura e Ambiente Costruito e Scienze del Turismo. Quindi, l’attuale offerta formativa è molto più variegata, puntando a rispondere alle esigenze del territorio e ambendo a far sì che l’istituzione universitaria possa svolgere un importante ruolo di crescita culturale, economica e sociale. Il corso di laurea più “generalista” è quello di Giurisprudenza, che però mira oggi a dare una formazione giuridica proiettata non soltanto verso le professioni legali, ma anche nel settore imprenditoriale. Peraltro il Dipartimento cui afferiscono il corso e i docenti è stato recentemente classificato dal Ministero dell’Università come “dipartimento di eccellenza”, per l’assai elevato livello della ricerca. In sostanza, l’obiettivo che ci proponiamo è quello di rendere Trapani una città universitaria, a dimensione di studente, considerando la sua non eccessiva ampiezza, il piacevole contesto urbanistico e ambientale, nonché il costo della vita non troppo elevato. E in tal senso ci stiamo attivando – grazie all’importante input dei nostri studenti – per ospitare studenti stranieri in soggiorno Erasmus. Inoltre, sono già stati pubblicati da parte dell’ERSU (Ente Regionale per il Diritto allo Studio Universitario) i bandi per l’istituzione del servizio di mensa.
Pochi studenti liceali della provincia di Trapani, circa il 30%, scelgono di studiare presso l’Università di Palermo. Pensa che questi nuovi corsi di laurea possano incentivare a restare a Trapani?
Uno dei motivi per cui l’Università di Palermo vuole potenziare la sede di Trapani è proprio quello di non perdere il patrimonio intellettuale dei giovani di questo territorio. Peraltro, la politica seguita dall’attuale governance universitaria è quella di proporre un sistema di tasse tendenzialmente basse e graduate, tenendo conto delle famiglie con minori risorse economiche. La nostra è infatti una Università pubblica che non persegue obiettivi di lucro e che mira alla promozione sociale.
Il corso di “Architettura e Ambiente costruito” può attrarre studenti dalle altre provincie siciliane e dal resto d’Italia?
Mi scusi se non rispondo subito alla sua domanda, ma mi preme anzitutto avvertire che il termine per le iscrizioni a questo corso scadrà il 25 luglio e non sono in alcun modo ammissibili domande tardive. Si tratta di un corso a numero chiuso a livello nazionale; i posti sono comunque cento, quindi un numero piuttosto ampio. Rispondendo adesso alla sua domanda, in Sicilia non esistono altri corsi di laurea in Architettura di durata triennale. Il panorama internazionale è invece ricco di corsi “undergraduate” (Harvard, UCL London, MIT, Berkeley, Columbia, ETH Zurigo, ecc.), che formano studenti facendo specifico riferimento allo studio dell’ambiente costruito (Architecture and built environment). L’attivazione al Polo di Trapani del corso di laurea in Architettura e Ambiente Costruito andrà quindi a colmare un’importante lacuna, in un settore appetibile per gli studenti e che mostra buone prospettive d’inserimento lavorativo.
A breve ci saranno novità sulla gestione economica del Consorzio Universitario di Trapani?
Premetto, per i “non addetti ai lavori”, che i Consorzi Universitari sono strutture diverse dalle Università, che di essi fanno parte essenzialmente gli enti locali territoriali e che si pongono a supporto dei Poli decentrati. Negli ultimi anni si è verificata una crisi dei Consorzi, dovuta al venir meno dei principali finanziatori, le Province. Il Consorzio di Trapani però si è sempre distinto per l’oculatezza della gestione economica e per l’assenza di debiti. Attualmente, grazie all’opera del Rettore Micari di proficua interlocuzione con gli Assessorati Regionali dell’Istruzione e dell’Economia, si è previsto un flusso stabile di risorse regionali per i Consorzi Universitari, che, se incrementato da quelle dei Comuni, può fare ben sperare per il futuro del Polo di Trapani. Oggi le principali contribuzioni provengono dai Comuni di Trapani e Marsala. Speriamo però di riuscire a coinvolgere anche altri Comuni nella gestione del Consorzio e nelle nostre iniziative formative e culturali.
Da due anni si è passati dal rischio della chiusura del Polo a ben cinque corsi di laurea attivi. Si ritiene soddisfatto?
“Soddisfatto” è un termine piuttosto grosso… Ritengo però che si siano conseguiti dei buoni risultati. Si procede per tappe progressive e pensiamo di potere garantire quanto finora realizzato, cercando di essere sempre all’altezza dei nostri compiti e delle nostre responsabilità. Siamo ovviamente proiettati verso un ampliamento delle attività formative, tenendo presenti gli input provenienti dal tessuto sociale.
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