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Inserita in Nera il 21/10/2013 da Marina Angelo

Mazara, si fingono finanzieri per mettere a segno una rapina, arrestati 3 giovani

Mazara,
Non ci sono elementi per pensare che alle spalle ci fosse un’organizzazione criminale organizzata eppure loro, i giovani arrestati dagli uomini della squadra mobile, nel loro piccolo, si erano organizzati bene al punto da riuscire a possedere un vero e proprio arsenale. 

Un giovane travestito da finanziere e due travisati da passamontagna, armati fino ai denti, giovedì scorso all’ora di cena, si sono recati in una villetta di via Cortina a Campobello di Mazara con l’intento di effettuare una rapina in grande stile. Il piano sembrava perfetto: riuscire ad intrufolarsi nell’appartamento con una scusa e portare a termine l’obiettivo. La prima pedina di questo gioco pericoloso è Antonio Pilato, 19 anni, incensurato di Mazara del Vallo. E’ lui che a volto scoperto suona il campanello della villa intorno alle 20:45 di giovedì 17 ottobre fingendosi un finanziere che deve notificare un atto. E’ lui che rompe la quiete di una normale sera di fine estate e obbliga una delle sue ignare vittime ad uscire dalla porta d’ingresso e raggiungerlo al cancello dove, però, non è solo ad attenderlo. Con lui c’è il resto della banda: due giovani travisati da passamontagna che, pistola in pugno, intimano la vittima ad accompagnarli a casa. 

Il gioco si fa pesante. Il fiato corto. La tensione sale. “E’ fatta”. Pensano i tre malviventi quando stanno per arrivare alla porta d’ingresso che, però, gli viene sbattuta prontamente in faccia dalla moglie della vittima presa in ostaggio. 

La donna, infatti, avendo capito cosa stava avvenendo, dopo aver fatto entrare il marito ha chiuso la porta e azionato l’allarme che si trovava all’ingresso di casa. Un vero colpo di scena che non era stato preventivato dai tre fuggiti a bordo di un auto di colore bianco al suono delle sirene dall’antifurto. L’attivazione dell’allarme ha automaticamente messo in contatto l’abitazione con la sala operativa della questura segnalando una tentata rapina a mano armata. Immediatamente sul posto venivano inviati gli agenti di servizio della squadra volante pronti a raccogliere le testimonianze: si trattava di 3 rapinatori, due di loro quelli travisati con dei passamontagna ed armati di pistola, venivano descritti di statura bassa e di corporatura esile mentre il terzo, che la persona offesa aveva visto bene in viso, veniva descritto come un giovane alto circa 1.78, capelli corti con la cresta, e con indosso una maglietta di colore bianco.


Subito sono scattate le ricerche dei tre che mezz’ora dopo, venivano rintracciati
a Mazara in via Vittorio Veneto a bordo di una Fiat Punto di colore bianco. Alla vista della volante, l’auto rallentava vistosamente, cercando di farsi superare con fare sospetto. Troppe le coincidenze di tempo e di luogo, troppi i dettagli che coincidevano con il caso che si stava cercando di risolvere per questo, gli agenti hanno bloccato l’auto e proceduto ad effettuare i controlli.

A bordo dell’auto viaggiavano tre soggetti che corrispondevano sommariamente alle descrizioni dei rapinatori indicati dalla vittima. Uno dei passeggeri Vito Daniele Beltrallo, presentava una ferita allo zigomo sinistro, il che poteva fare pensare che fosse il risultato della porta ricevuta in faccia. In ultimo non bisognava poi sottovalutare il fattore nervosismo registrato durante il controllo soprattutto da parte del conducente.

Gli agenti hanno ritenuto necessario effettuare una perquisizione personale sul posto: nulla di fatto per due dei tre ragazzi fermati eccetto uno, il Beltrallo. Il passeggero con la vistosa ferita allo zigomo sinistro, infatti, nascondeva all’interno della calza destra, un coltello a serramanico della lunghezza complessiva di 17, 5 cm.

La flagranza del reato di porto ingiustificato di arma da taglio unita ai gravi indizi di colpevolezza in ordine al reato di tentata rapina aggravata in concorso, poteva bastare per accompagnare i ragazzi in questura.

E’ lì che la vittima ha riconosciuto l’unico dei tre che ha operato a volto scoperto fingendosi da finanziere: Pilato Antonino, conducente e proprietario dell’auto. I tre erano stati beccati. Nascosti all’interno del cofano posteriore, gli agenti hanno rinvenuto: numerosi strumenti atti ad offendere (nello specifico una mazza da lavoro ed un bastone in legno ); nel vano porta oggetti dello sportello anteriore sinistro un coltello a serramanico; all’interno dell’abitacolo, incastrata sotto il sedile del conducente, occultata dentro un guanto di colore grigio, lo stesso utilizzato per la rapina, una pistola tipo Beretta calibro 7,65 con matricola abrasa e 8 cartucce dello stesso calibro inserite nell’apposito caricatore.

A seguito della perquisizione domiciliare, invece, nell’abitazione di Antonino Pilato, veniva rinvenuto un vero e proprio arsenale: armi e munizioni, attrezzature idonee alla modifica ed alla alterazione delle armi, tra cui 1 cilindro in metallo filettato verosimilmente un rudimentale silenziatore perfettamente adattato per essere avvitato sull’estremità della canna della pistola marca Beretta rinvenuta nell’auto dello stesso Pilato, nonchè dei passamontagna di colore nero.

Per Beltrallo, 22 anni, e Pilato, dopo le formalità di rito, si sono aperte le porte del carcere di san giuliano per quanto riguarda invece F.S., minorenne, questi, su disposizione della competente autorità giudiziaria, è stato accompagnato presso il centro di Prima accoglienza del carcere Malaspina di Palermo.




 

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