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Inserita in Cronaca il 11/09/2013 da Direttore

Il peso della cultura sulle spalle delle famiglie trapanesi, i testi delle elementari li pagano gli studenti

Il
Proprio ieri è stato approvato il decreto legge «misure urgenti in materie di istruzione, università e ricerca». Valore “dell’operazione”: 400 milioni. Un piacere in serata, poi, sentire parlare Letta, finalmente di rinnovamenti scolastici, di futuro, di investimenti. Peccato, poi, svegliarsi e trovarsi in Sicilia dove le cose cambiano a stento. Per gli studenti delle scuole elementari sotto la giurisdizione dello statuto speciale, ad esempio, quest’anno inizia male. A mettersi di traverso sono state le librerie che, in virtù della cattiva esperienza dello scorso anno con ritardi nei pagamenti dei cedolini dei libri da parte della Regione, hanno imposto il loro punto di vista al cliente che, al banco del libro ha dovuto pagare per intero il costo del libro di testo in attesa di rimborso. Si, proprio così. Alle famiglie siciliane, il costo del libro, verrà rimborsato solo quando, e se, la regione siciliana pagherà.

Che questa stessa Regione fosse in materia una cattiva pagatrice lo sapevamo, basti pensare ai lavoratori della formazione che restano, malgrado le promesse e le fatiche dell’Assessore alla formazione Scilabra, con i conti in rosso e in attesa di accredito di circa 12 mensilità di stipendi arretrati mentre qualcuno di loro, per la disperazione, nel frattempo, si è tolto la vita. Non importa. Sarà stato un mafioso avrà, forse, pensato Crocetta abituato a rispondere in questi termini che rimano con “tagliamo”. Ma i tagli si fanno con criterio e devono comunque garantire servizi oltre che diritti come quello allo studio. Di cosa ne pensa la Regione sulla questione delle librerie, purtroppo, non ci è dato sapere, visto che i numeri degli uffici che abbiamo cercato di raggiungere squillavano a vuoto ma, abbiamo, di seguito, il punto di vista del signor Giacomo Vella, titolare della libreria Galli a Trapani

Signor Vella, mi spiega come funzionava prima e cosa è successo?

Prima funzionava così: davamo i libri con le cedole. Praticamente la scuola dava normalmente i vaucer agli studenti e noi, consegnavamo, senza alcun costo per le famiglie, i libri agli utenti. Lo scorso anno, però è successo che la Regione, non so per quale motivo, ha pagato quelle cedole a maggio quando invece, negli anni passati, pagava prima dell’immacolata. Per noi commercianti aver dovuto anticipare tale spesa, e le assicuro che non si tratta di sole 30 euro visto che quelle 30 euro si sommano fino a pesare anche 40 mila euro sul conto in banca dato che i fornitori, comunque, vogliono essere pagati ad ottobre al massimo novembre, è stato difficile. Di quel fardello ci siamo fatti carico un anno, questo, dove nel frattempo abbiamo appreso che la Regione Sicilia nel frattempo non ha soldi, non ce la sentiamo di attendere visto che questi pagamenti verrebbero rinviati al 2014

E non avete chiamato la Regione per verificare se le cose effettivamente stanno così

Le cose, stanno così. Noi abbiamo chiamato tanto il Provveditore quanto la Regione ma, come spesso avviene, ci siamo visti rimbalzare da una parte all’altra: “non sappiamo”, “adesso vediamo” ecc ecc. Poich´ noi, e non mi riferisco solo a Trapani ma all’intera Regione, non possiamo anticipare cifre di questo spessore.

Se da un lato nessuno può negare che lo Stato è un cattivo pagatore, visto il ritardo accumulato nel tempo con le imprese, dall’altro, però, voi, di vostra iniziativa, state violando il diritto allo studio e, state mettendo le mani in tasca agli italiani proprio dove, una volta tanto, lo Stato le aveva tolte.

Relativamente alle scuole elementari stiamo parlando di cifre veramente irrisorie: una prima che costa 19,45 euro, una seconda 19,30 euro, una terza 26,60


Le stesse per le quali voi, però, avete revocato un servizio e magari nel mezzo c’erano famiglie che non potevano permettersi nemmeno una “prima”

Perfetto, ma allora il discorso dovrebbe valere anche per una scuola media dove i libri costano circa 300 euro. Cosa ti da il Comune? 60 euro. Il discorso del diritto allo studio allora non regge nemmeno in questo caso dove il rimborso, in base alla spesa sostenuta, è irrisorio ed invece dovrebbe essere totale.

Sulla vostra “protesta” in questi termini, dalla Regione non è arrivato nessun segnale? Nessun monito? Nessuna comunicazione? nessun avviso?

No, assolutamente nulla. Noi, del resto, non stiamo facendo nulla di illegale. Ciò che chiediamo è solo un anticipo sull’acquisto del libro. Anticipo che fino allo scorso anno facevamo noi e che adesso chiediamo alle famiglie per rimborsarlo non appena la regione paga.

Mi scusi, ma in questo caso, dove va a finire il vostro rischio d’impresa?

Il mio rischio l’ho già corso l’anno scorso

Il suo discorso non fa una piega visto che lei ha deciso di fare questo mestiere. Il rischio per lei dovrebbe essere una costante.Ma nessuna delle famiglie che vengono ad acquistare libri ha scelto di fare impresa.

Queste famiglie, allora, dovrebbero andare alla Regione a protestare, a sostenere la nostra battaglia, perch´ è anche la loro e di tutti i siciliani. Noi diamo un servizio e questo servizio, ha un costo. Questo libro prima che per le famiglie è un costo per me che devo acquistarlo. E’ un paradosso, lo so, ma se il libro è necessario, non è colpa mia. E non vado certo a rischiare 40 mila euro per una Regione che ha le casse vuote.

Vuol fare un appello a Crocetta?

Non mi faccia parlare di Crocetta che è stata una delusione per tutti i siciliani che l’hanno votato. Per quel che mi riguarda, inizialmente avevo anche creduto alle sue promesse ma si sono dimostrate parole, parole al vento. Il suo comportamento è stato un voltafaccia nei confronti dei siciliani che hanno creduto a quelle parole. Adesso staremo a vedere se per il 2014 la Regione troverà i fondi necessari al pagamento dei cedolini

Chi restituirà i soldi alle famiglie?

Noi. Le famiglie dovranno consegnarci i cedolini che noi presenteremo alla Regione, non appena pagati, ci preoccuperemo di saldare le famiglie




Commenti
12/09/2013 - La vera vergogna ´ che,nel frattempo,la Regione sblocca i fondi X i ´buoni scuola´,cio´ per il rimborso delle rette delle scuole private per i rampolli delle famiglie che se lo possono permettere ( anche senza buono!) (pammilo)
10/09/2013 - Vergognatevi! Immaginiamo una famiglia povera con 3 figli a carico che non abbia 100 euro per comprare i libri. Il rischio d´impresa è vostro, non delle famiglie. Se la regione è cattiva pagatrice, allora non vendete i libri di scuola. Troppo comodo così, botte piena e moglie ubriaca. I libri li vendete lo stesso e se la regione non paga chi se la prende in saccoccia è sempre il cittadino più povero. (Luca S.)

 

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