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Inserita in Politica il 22/03/2016 da REDAZIONE REGIONALE

GIUSEPPE ALEO ELETTO PRESIDENTE PROVINCIALE COPAGRI TRAPANI: RILANCIARE L’AGRICOLTURA LOCALE E GARANTIRE IL PREZZO MINIMO DEI PRODOTTI

GIUSEPPE
Lunedi, 21 marzo 2016 si è tenuto il Congresso Provinciale della Copagri, Confederazione Produttori Agricoli, alla presenza del Commissario Regionale Natale Mascellino. Alla presenza di un pubblico numeroso, 50 agricoltori iscritti alla Copagri, provenienti dal territorio provinciale, hanno eletto all’unanimità Giuseppe Aleo Presidente Provinciale della Copagri
Il neo Presidente, nella sua relazione, ha puntato il dito sulla cattiva gestione del Governo nazionale e Regionale ma, soprattutto sull’indifferenza dei parlamentari italiani in Europa che non hanno saputo e non riescono ancora oggi, salvo qualche eccezione, a tutelare l’economia agricola italiana.
Pino Aleo ha presentato una panoramica di come dovrebbe essere tutelato il sistema agroalimentare trapanese, siciliano e italiano, soffermandosi sui mercati, provocando i governi e indicando le prospettive per rilanciare un nuovo progetto del settore agricolo.

Le nostre produzioni sono continuamente messe in difficoltà dalle Politiche Comunitarie a sostegno dei Paesi magrebini (Africa nord occidentale) che continuano ad invadere i nostri mercati e quelli europei causando danni irreparabili e irreversibili.
Il sistema agroalimentare nazionale è continuamente messo sotto pressione con politiche comunitarie assurde. Il vino prodotto dalla frutta; olio prodotto con i coloranti, fino a quando non esauriranno le scorte africane; succhi di frutta prodotti con i coloranti; i formaggi con il latte in polvere; ortaggi prodotti con tante altre porcherie provenienti dalla vicina CINA trasformati come da incanto in prodotto italiano, utilizzando lavoratori in schiavitù e con costi irrisori da mettere in crisi un intero sistema economico planetario.

Per consentire il processo di sviluppo dell’economia agricola trapanese occorre attivare un piano di sviluppo o un programma operativo specifico che includa una strategia chiara e incisa.
Adottare il sistema del prezzo minimo garantito per tutti i prodotti agroalimentari, corredato da misure di controllo rigide, in modo da mettere con le spalle al muro gli speculatori e il malaffare.
Le piccole imprese che, costituiscono il 95% del tessuto economico dell’agricoltura trapanese, continua Aleo, devono essere capaci di “fare sistema” e di connettersi con legami forti o flessibili in modo tale da sviluppare innovazione e acquisire maggiori vantaggi competitivi.
Ritengo, aggiunge Aleo, che nel settore agricolo trapanese manca un progetto di:
- Miglioramento delle modalità di relazione fra le imprese del settore agroalimentare;
- Sviluppo di collegamenti e connessioni tra le imprese, (attivare il sistema costituito dalle imprese di
produzione, dalle imprese di trasformazione e dalle imprese di commercializzazione);
-Impegno nelle politiche per la formazione, ricerca, sviluppo e innovazione nel settore agroalimentare;
- Rafforzamento delle infrastrutture materiali e immateriali;
- Miglioramento della competitività economico-finanziaria delle imprese agricole;
- Sviluppo di accordi sui versanti produttivo e commerciale;
- Realizzare interventi finalizzati alla maggiore flessibilità delle imprese agricole nel mercato.

Gli interventi nell’immediato per rilanciare un nuovo progetto

In considerazione dell’importanza che il settore agricolo rappresenta per l’economia della provincia di Trapani, si rendono necessarie l’individuazione e la realizzazione d’interventi urgenti per ottenere la ripresa economica del più importante comparto agricolo della provincia.
Proprio per l’invasione di prodotti agroalimentari provenienti da ogni angolo del mondo, tra l’altro senza controlli sanitari, ritengo, per il danno che la Comunità Europea ha causato alla nostra economia, di chiedere al Governo Nazionale e Regionale
La dichiarazione dello stato di crisi di mercato per il settore agroalimentare trapanese,
per i danni causati alle nostre produzioni per le scelte della Comunità Europea;
 Rinvio cambiali agrarie, proroga contributi agricoli previdenziali e tributari/fiscali;
 Aumento dei de-minimis da 7.500,00 a 30.000,00 per ditte individuali e da 250 mila a 350 mila per aziende associate, cantine sociali e cooperative;
 Capitalizzazione debiti aziende agricole da ammortizzare in 20 anni con un abbattimento pari al 40%;
 Riforma OCM vino perché non rispondente alle esigenze di mercato
(riconoscimento aiuto diretto alle imprese agricole) per contrastare lo
Zuccheraggio selvaggio autorizzato dalla Comunità Europea a sostegno delle aziende
del nord Europa;
 Attuazione su scala europea del catasto viticolo;
 Abolizione dell’uso del saccarosio e sostituzione con l’utilizzazione oltre che del
M.C. e del M.C.R., anche del M.C.R. sottoforma cristallina;
• Indicazione obbligatoria dell’origine;
• Allineamento dei costi degli oneri sociali agli standard europei;
• Riduzioni significative del costo dei carburanti per uso agricolo;
• Regolamentazione e controllo dell’importazione di prodotti agroalimentari provenienti da paesi extracomunitari.

Mercato - Tutela delle produzioni agroalimentari - Proposta

Se si dovesse tornare indietro nel tempo, termina Aleo, e ci collocassimo nel 1983, ci accorgeremmo che i costi, rispetto ai ricavi, sono aumentati 500 volte mentre, i ricavi sono rimasti fermi.
Le produzioni agroalimentari erano le stesse, con una differenza che oggi contiamo il riconoscimento delle denominazioni di origine protette proprio per esaltarne le qualità.
Pertanto, propongo con grande convinzione, per dare una svolta al sistema agroalimentare siciliano partendo da Trapani, di istituire, tra l’altro nel Piano di Sviluppo Regionale è pure previsto, per tutte le produzioni agroalimentari, un “prezzo minimo garantito” una sorta di misura di salvaguardia per combattere il malaffare e speculatori e le provenienze di prodotti dall’estero senza che siano controllati.
I prodotti agroalimentari devono avere tre caratteristiche essenziali:
1. Salubrità dei prodotti (controlli sanitari)
2. Tracciabilità dei prodotti
3. Rintracciabilità dei prodotti
In sintesi si devono mettere ai raggi X i prodotti e se non rispondono alle regole previste da un organo di controllo o di un Centro di Ricerca, non potranno entrare nei nostri mercati, anche perché nell’etichetta devono essere presenti, obbligatoriamente le consonanti STR.
Tutta la filiera, dall’agricoltore fino ad arrivare alla GDO, dovrà firmare un accordo interprofessionale per rispettare le provenienze e i prezzi minimi garantiti e potranno beneficiare, con l’intervento del Governo Nazionale, della defiscalizzazione degli oneri contributi e fiscali purché rispettino le regole e tutelino le nostre produzioni agricole.
Per tutelare le nostre produzioni da infiltrazioni esterne, avallate dalla Comunità Europea, il Governo Italiano, se ha a cuore le sorti delle produzioni agroalimentari autoctone, dovrà istituire o meglio concedere un premio, principio in base al quale sono stanziati fondi a sostegno di un progetto e nei confronti degli attori della filiera agroalimentare che firmano l’accordo interprofessionale (sgravi fiscali e previdenziali per un periodo triennale).
Anche la Regione Siciliana potrebbe proporre l’art. 82, previsto dalla finanziaria regionale del 2010 che prevedeva agevolazioni per le aziende del sistema agroalimentare che firmavano un accordo interprofessionale, da non confondere con i PIF che sono circoscritti a poche aziende e non all’intera platea agroalimentare.
Sono convinto, termina Aleo, che questo progetto possa finalmente consegnare alle nuove generazioni una certezza di rimanere o meglio di farli ritornare nella lavorazione delle terre per produrre qualità a tutela dei consumatori e del territorio.

Il Commissario Provinciale
Giuseppe Aleo.


Trapani, 21 marzo 2016


























 

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