Inserita in Cronaca il 19/01/2016
da REDAZIONE REGIONALE
RETE DEGLI STUDENTI MEDI SICILIA:
Apprendiamo oggi, tramite mezzo stampa, della vicenda che riguarda la distribuzione dei fondi per scuole e strade. Ancora una volta la nostra isola viene esclusa dalla divisione della spesa pubblica. Ci si appella alla mancata approvazione della riforma Delrio sulle ex Province, che la Sicilia ha abolito per prima. "Ci chiediamo adesso come sia possibile andare avanti in questo modo, come se fossimo assolutamente distaccati dalla vita dell´istruzione pubblica italiana." dichiara Flavio Lombardo, coordinatore Rete degli Studenti Medi Sicilia, "sopravviviamo strozzati dalla mancanza di finanziamenti da troppi anni." Dopo l´assenza dei fondi per le spese di funzionamento scoprire una notizia del genere è davvero inaccettabile. La Sicilia non può diventare trasparente, soprattutto in un momento in cui la Regione non riesce a sostenere neanche le spese minime. Ancora una volta non possiamo accettare che si taglino i fondi sull´istruzione in una regione che soltanto dall´istruzione può ripartire. E´ necessario che il governo Renzi cambi rotta e comprenda la situazione, oggettivamente complessa, senza lasciare indietro una regione che sta cercando di rimettersi in piedi e che da sola, nonostante lo statuto speciale, non può sostenere tutto. Ma non è soltanto il sistema scolastico ad essere danneggiato: qui si va incontro ad un taglio al diritto allo studio. I fondi non arriveranno neanche per le strade, in una territorio che ha un tasso di dissesto idrogeologico altissimo e un numero di poli scolastici basso rispetto ai comuni. Il numero di pendolari nelle nostre scuole cresce ogni anno, guardiamo ogni giorno studenti bloccati nei comuni limitrofi ai poli scolastici, per danni ai trasporti o alle strade. Si rischia di non garantire l´essenziale diritto allo studio. E questa situazione potrebbe andare avanti sin oltre il 2021 con meno 400 milioni di euro circa. "Allora ci mobiliteremo, con tutte le nostre forze e cercheremo finalmente di ottenere la nostra legge regionale sul diritto allo studio" conclude Lombardo, "ma chiediamo immediatamente una reazione concreta dell´assessore Marziano e del governo Crocetta, affinché si recuperino questi fondi, fondamentali per i prossimi anni e perché non si ripetano più atti simili, fortemente discriminatori che, nuovamente, danneggiano l´istruzione."
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