Inserita in Politica il 02/10/2015
da REDAZIONE REGIONALE
M5S LANCIA L´ALLARME SICUREZZA AL PORTO DI PALERMO E CHIEDE INTERVENTI: ALFANO SI SVEGLI
Un traffico di passeggeri e di merci intensissimo a fronte di un personale della dogana ridotto al lumicino e senza una dotazione strumentale adeguata. E´ a rischio sicurezza il porto di Palermo e il M5S lancia l´allarme al ministro Alfano, al quale ha presentato una interrogazione per chiedere il rimpolpamento degli organici della dogana e la messa in campo di misure per prevenire il rischio di infiltrazioni mafiose e terroristiche. “Vogliamo capire - dice il deputato alla Camera Riccardo Nuti, primo firmatario dell´interrogazione sottoscritta dai colleghi palermitani Di Benedetto, Di Vita, Lupo, e Mannino oltre che dalla collega di Matera Liuzzi – quali sono le intenzioni del governo rispetto ad una situazione che rischia di diventare esplosiva. I fatti dimostrano che Cosa nostra è ben infiltrata nel porto di Palermo, mentre i numeri dicono chiaramente che questo è uno dei più importanti crocevia di passeggeri e mezzi del Mediterraneo e non ci si può affidare solo alla buona sorte nei controlli, che per forza di cose sono tutt´altro che capillari, come, invece, dovrebbero essere”. Nel 2014 dal porto del capoluogo isolano sono transitate oltre 6 milioni di tonnellate di merci e quasi 2 milioni di persone. Tutto controllato da meno di 70 funzionari dell´ufficio doganale, che fino ad alcuni anni fa erano 150, prima della progressiva decimazione dell´organico messa a segno da prepensionamenti non compensati da nuove assunzioni. “E questo personale – spiegano i deputati interroganti - deve pure suddividersi tra il porto di Termini Imerese, l´aeroporto Falcone e Borsellino, gli uffici centrali e vari attracchi marittimi minori. E´ evidente che la situazione è a rischio collasso, specie se si pensa che in altre città italiane con flussi passeggeri e merci nettamente inferiori la dotazione organica risulta uguale o persino maggiore”. A rendere difficile i controlli per i deputati è anche la mancanza di una idonea dotazione strumentale del personale della dogana. “Mancano – affermano – scanner, detector e aree dedicate ai controlli”.
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