Inserita in Cronaca il 15/05/2013
da redazione
La mafia preoccupa il 90% dei giovani italiani ed il 76% degli stranieri
La criminalità organizzata è, insieme alla crisi economica, uno dei temi che preoccupano di più i giovani europei, che manifestano una forte sfiducia nei confronti della capacità della politica di contrastarla. Per il 90% degli italiani e il 76% degli stranieri il fenomeno costituisce un problema «molto» o «abbastanza grave», ma le differenze tra i due gruppi sono, comunque, marcate e riguardano l´origine, le attività illecite e le conseguenze attribuite alla criminalità organizzata nel proprio Paese. Per gli italiani i gruppi criminali si caratterizzano in primo luogo per l´esercizio del controllo del territorio e la ricerca del potere, mentre al contrario gli stranieri sottolineano prevalentemente la dimensione economica intesa come ricerca del profitto e riciclaggio del denaro illecitamente accumulato.
Sono alcuni dei dati emersi dal sondaggio «La percezione della criminalità tra i giovani cittadini europei», promosso dalla Fondazione Giovanni e Francesca Falcone, nell´ambito del progetto ´Waves of legality, waves of citizenship´ e presentato oggi nell´Aula magna del Tribunale di Palermo, alla presenza, tra gli altri, dei rappresentanti di tredici Paesi europei.
L´indagine, partita alla fine del 2012 e conclusa lo scorso aprile, si è basata su un questionario strutturato composto da 24 domande a risposta multipla, tradotto in diverse lingue (inglese, tedesco, francese, greco) e somministrato online attraverso una piattaforma telematica.
Al termine della rilevazione sono stati raccolti complessivamente oltre 900 questionari. Il 60% delle persone interpellate sono giovani di età compresa tra i 17 e i 25 anni; oltre i due terzi sono cittadini di nazionalità italiana, mentre un terzo del campione è costituito da stranieri. Tra questi, sono state censite 27 nazionalità differenti.
Entrambi i gruppi (italiani e stranieri) ritengono che la corruzione sia spesso legata alla presenza della criminalità organizzata. Per l´80% degli italiani e il 64% degli stranieri costituisce la principale conseguenza. In questo scenario, si inserisce anche la sfiducia che i giovani hanno nei confronti della politica, che raggiunge percentuali altissime nel caso del campione italiano (90%) e alte in quello degli stranieri (75%). I giovani, in particolare gli italiani, oltre ad essere consapevoli della gravità del fenomeno, hanno anche le idee chiare sulle priorità da intraprendere per contrastarla: pensano, infatti, che deve essere colpita nei suoi interessi economici e nelle relazioni collusive con l´area grigia.
Italiani e stranieri, invece, sembrano meno consapevoli del contributo che ciascuno di loro può dare nella lotta al fenomeno. In altre parole, da parte dei giovani si avverte l´esigenza di accrescere le occasioni di confronto e di dialogo con esperti ed addetti ai lavori, finalizzate non solo all´analisi del fenomeno, ma anche alla individuazione di forme di partecipazione attiva.
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