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Inserita in Sport il 19/01/2015
da Gabriele Li Mandri
Il punto sulla Serie A: Juventus e Napoli, fuga per la vittoria
Prima o poi doveva accadere: la Roma, incappando nell’ennesimo pareggio e assistendo alla pioggia di gol juventina contro il Verona, ha probabilmente perso anche quest’anno il treno scudetto scivolando a -5 in classifica. Giusto così, perché se al giro di boa del campionato la distanza è tale, a poco serve incolpare arbitri e sfortuna: quando bruci le pochissime occasioni che ti concede una corazzata come quella bianconera, e le bruci per demeriti tuoi, significa che ti manca ancora qualcosa per poterti cucire, a distanza di 15 anni, lo scudetto sulla maglia. Stupido, a questo punto, non riconoscere la superiorità di un avversario che, passano gli allenatori, è sempre quello da battere e che alla fine dei conti non viene mai battuto.
Sia chiaro, l’1-1 col Palermo non c’entra con questa storia: un risultato come minimo ipotizzabile dato che i rosanero sono un’autentica rivelazione che viaggia sull’onda dell’entusiasmo e delle prodezze di quel futuro campione che risponde al nome di Dybala. Il problema è che la squadra, quella vera, supera le difficoltà quando gli altri ci sbattono contro il muso, e la Roma ha invece fatto l’opposto, trasformando il brevissimo passaggio a vuoto dei rivali in un semplice ed innocuo sbadiglio. Non è così che si alzano i trofei. Siamo a metà del campionato e nulla è ancora scritto: c’è lo scontro diretto all’Olimpico, ma marzo rischia di essere un mese tardivo per fermare quella che, oggi, sembra proprio una fuga per la vittoria.
Quella che invece non è ancora fuga è la storia di questo Napoli, il cui innegabile talento fatica a emergere dalle sbarre della prigione che si è costruito da solo: una prigione fatta di inesperienza (ma neanche tanta) e soprattutto di paura di vincere. Il successo in casa della Lazio è uno di quei grimaldelli inaspettati che ci si ritrova dentro una torta spedita in carcere dalla mamma: gli azzurri l’hanno sfruttato a dovere, superando in classifica la rivale più pericolosa per un posto in Champions e rimanendo ancorati alla fiancata della Samp, vittoriosa contro il Parma. L’Europa che conta vale quanto e più di uno scudetto perché, per trattenere le sue stelline e per crescere ulteriormente, il Napoli ha bisogno dei soldi che solo una fuga europea potrà dare. Come nell’omonimo film di Sylvester Stallone, il discorso starà tutto in una precisa scelta: spezzare o no quelle sbarre, e spezzarle a pallonate.
Gabriele Li Mandri
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