Inserita in Politica il 16/01/2015
da REDAZIONE REGIONALE
ERICE - DICHIARAZIONE CONSIGLIERE VALERIA CIARAVINO -
Al Comune di Erice, per la seconda volta in pochi mesi, il Consiglio comunale ha bocciato il Regolamento per il riconoscimento delle Unioni Civili, proposto dalla scrivente e diretto ad istituire presso l’Ente il Registro Amministrativo delle Unioni civili. Niente maggioranza per l’ordine del giorno che mirava ad eliminare le diseguaglianze tra persone legate da vincoli di matrimonio e persone legate da vincoli di natura affettiva, nei settori di competenza del Comune, come quelli legati alla casa, ai servizi sociali ed assistenziali, alla scuola ed alla sanità.
Prendo atto della decisione espressa dalla maggioranza dei consiglieri presenti in aula, ma non posso non manifestare la mia amarezza di fronte alle posizioni assunte da taluni colleghi. Giustificazioni incomprensibili e poco confacenti alla proposta hanno, infatti, motivato il no all’ordine del giorno. Ho ascoltato sgomenta consiglieri che, nei loro interventi, hanno affermato che il riconoscimento delle unioni gay è il riconoscimento di un terzo genere, oltre al genere maschile e al genere femminile; che, secondo una teoria (non meglio definita) l’omosessualità è da considerarsi una malattia; che agli omosessuali vengono già riconosciuti diritti civili, quali ad esempio il diritto a svolgere il servizio militare; ed ancora, che l’istituzione di un registro delle unioni civili significa, di fatto, decretare il disfacimento dell’Istituzione famiglia. Nonostante ciò, resta ancora la speranza che la battaglia di civiltà, di progresso e di estensione dei diritti civili, possa proseguire innanzi ad Enti sovraordinati ad Erice. E’, infatti, al vaglio dell’Assemblea Regionale Siciliana un disegno di legge sulle Unioni Civili, già approvato in Commissione Affari Istituzionali, il quale prevede l’Istituzione di un Elenco regionale delle Unioni Civili presso l’Assessorato regionale della famiglia. Con il citato disegno di legge si interviene concretamente sulla vita delle coppie con disposizioni in diversi ambiti che le amministrazioni locali, non appena approvata la legge, dovranno seguire: dall’istruzione alle politiche del lavoro, dalla formazione del personale alle prestazioni sanitarie, alle politiche sociali. Un sentito ringraziamento rivolgo agli amici Valentina Villabuona e Carlo Verri – quest’ultimo esponente dell’Associazione Omosessuale Arci art. 3 Salvatore Rizzuto Adelfio – per avermi dato l’opportunità di portare avanti l’iniziativa. Grazie anche ai consiglieri comunali che hanno espresso parere favorevole alla proposta di deliberazione, ossia Antonio Giuseppe Agliastro, Paolo Genco, Salvatore Cusenza, Diego Sugamele. Parere contrario è stato espresso, invece, dai cons. Alberto Mazzeo, Antonino Ingrasciotta, Giuseppe Alastra, Luigi Nacci, Giuseppe Vassallo, Giovanni Maltese, Concetta Montalto. Astenuti i cons. Giuseppe Martines, Vincenzo Caico e Santoro Alastra.
Valeria Ciaravino
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