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Inserita in Economia il 29/09/2014 da Enzo Li Mandri

Allarme EURISPES: chiudere Equitalia

Allarme
Crisi, allarme Eurispes: "Famiglie e imprese stremate, chiudere Equitalia´
Articolo pubblicato il: 25/09/2014 da ADNKronos come intervista a G. M. Fara
´´Le famiglie sono stremate, i cittadini sfiduciati e sempre più lontani dalle istituzioni, mentre le imprese ogni giorno vedono chiudersi i pozzi della ripresa. La società italiana è sotto assedio, vittima di un sistema che va verso l’autodistruzione. La politica ha ceduto il passo a centri di potere e corporazioni: sarà un autunno caldo´´. Gian Maria Fara, presidente dell’Eurispes, lancia un duro allarme sulla situazione sociale ed economica italiana.
´´Sono saltati i meccanismi di regolazione tra interessi e bisogni –spiega Fara all’Adnkronos- il principale di questi meccanismi è la politica, ormai inesistente, affidata da anni ad un leaderismo semplificatorio. Nel frattempo, mentre l’economia va a rotoli e la società vive un pericoloso processo di disarticolazione, assistiamo al trionfo di un apparato burocratico onnipotente´´.
´´Attraverso una progressiva concentrazione -fa notare l’Eurispes- la politica, nel corso degli anni, ha creato dei Moloch che sono diventati tanto potenti e pervasivi da essere ormai fuori dal controllo degli stessi creatori. Quanto può contare un ministro di fronte al presidente o al direttore generale dell’Inps, che amministrano tre quarti del bilancio dello Stato?". E ancora, rimarca il sociologo, ´´si pensi al potere che esercita Equitalia sull’economia delle imprese e sulla vita delle famiglie. Fa il suo lavoro, ma lo Stato che attiva i suoi esattori è lo stesso che non paga i propri fornitori che, naturalmente, non hanno Equitalia a disposizione per esigere, pignorare, sequestrare”.
Perciò ´´lo Stato che dovrebbe praticare comportamenti esemplari si considera ´legibus solutus´, ovvero non è tenuto a rispettare ciò che invece ritiene obbligatorio per i propri cittadini: il sovrano e il suddito. Lo Stato, la Pubblica amministrazione in generale –è l’analisi di Fara- si comportano come i protagonisti del gioco delle tre carte, dove il povero malcapitato perde immancabilmente. La soluzione?Chiudere Equitalia. O riformarne profondamente metodi e prassi di riscossione´´.
Per il numero uno dell’Eurispes, ´´ormai sul piano costituzionale le anomalie segnalate dagli esperti di diritto sono troppe. Solo per citarne alcune: pur essendo Equitalia una società di diritto privato, una Spa per l’esattezza, i suoi dirigenti e funzionari, quindi privati cittadini, esercitano un potere che somma quello della magistratura e quello della Guardia di Finanza messi insieme´´. Il ´´sistema, dunque, rischia di divorare s´ stesso. Un’azienda vince una gara -è l’esempio che traccia Fara- stipula un contratto, insomma svolge una qualsiasi attività per la Pubblica amministrazione. Al momento del saldo, iniziano i dolori. L’Amministrazione paga in tempi biblici e intanto l’azienda entra in difficoltà e non riesce a tenere il passo con i tanti obblighi fiscali e contributivi. Arriva il fatidico giorno della liquidazione e l’Amministrazione chiede all’azienda il Durc, Documento Unico Regolarità Contributiva, che, nel frattempo, non è più in regola. Il pagamento si blocca e l’azienda va nel pallone. Più tardi arriverà Equitalia a fare il resto´´.
´´La stessa impresa che volesse attivare un prestito bancario -sottolinea ancora l´Eurispes- se lo vedrebbe negare poich´ segnalata all’interno del sistema. Basterebbe sentire qualcuno di quelle migliaia di imprenditori messi sul lastrico o le famiglie di quelli che si sono suicidati e farsi raccontare la loro odissea. Un malessere denunciato duramente nei giorni scorsi dal presidente della Cei, ilcardinal Bagnasco, quando ha parlato di un ´fisco predatorio´ e di una ‘burocrazia asfissiante’ come macigni che ostacolano la ripresa economica, l’occupazione e la crescita del Paese´´.
Non solo. ´´Assistiamo, tra l’altro –spiega ancora il numero uno dell’Eurispes- a vicende al limite del ridicolo che mettono in discussione quel minimo di credibilità che è rimasta al sistema. Per capire quale sia la deriva ormai assunta dagli esattori: nei giorni scorsi Equitalia ha effettuato un pignoramento presso terzi (Banca d’Italia) in danno dell’Abi, l’Associazione delle Banche Italiane, per una cartella non pagata, certamente a causa di un disguido burocratico. Immagino che l’Abi non avesse alcuna intenzione di sottrarsi ai suoi obblighi. Forse sarebbe bastata una telefonata tra Equitalia e gli uffici amministrativi dell’Abi. Siamo ormai alla farsa´´.
“Con la legge 223/2006 –fa notare Fara- a Equitalia sono stati dati poteri enormi, incompatibili con una democrazia degna di questo nome. In più, dei privati cittadini, assunti per chiamata diretta, senza un concorso pubblico e senza prestare giuramento di fedeltà allo Stato, possono accedere e controllare tutte le informazioni economiche sensibili di un cittadino o di un’azienda. Una massa enorme di dati e di informazioni –avverte l’Eurispes- che potrebbero interessare molte entità esterne. Una vera anomalia che, a mio parere, presenta numerosi profili di incostituzionalità”.
“Sono un sociologo e non un giurista –precisa il presidente dell’Eurispes- perciò ho chiesto ad un piccolo gruppo di docenti di diritto amministrativo e costituzionale di esaminare attentamente la questione e porla all’attenzione dell’opinione pubblica e della Corte Costituzionale, anche considerando i già numerosi pronunciamenti critici di diversi tribunali sul territorio”.
“Ai nostri ricercatori –prosegue Fara- ho dato incarico di realizzare un’approfondita indagine sul tema dei rapporti tra gli italiani e il fisco. Abbiamo inoltre chiesto a Equitalia i dati ufficiali dell’attività: l’intenzione è quella di pubblicare un Focus all’interno del 27° Rapporto Italia che verrà pubblicato alla fine di gennaio 2015, sperando che nel frattempo arrivino le informazioni richieste, in rispetto della normativa sulla trasparenza”.
“Fisco e burocrazia stanno distruggendo il Paese –spiega ancora l’Eurispes- bisogna fare qualcosa per interrompere il circuito. Insomma, l’Italia è come l’uroboro descritto qualche tempo fa da Gustavo Zagrebelsky. L’uroboro è l’immagine mitologica del serpente che mangia la sua coda nutrendosi di se stesso´´.
´´In questo momento storico -è l´analisi di Fara- lo Stato sopravvive nutrendosi dei propri cittadini e delle proprie imprese, cioè della società che lo esprime. E’ questa la chiave per capire la crisi e la profonda sfiducia, quando non è odio, dei cittadini nei confronti delle istituzioni. E’ così che si uccide la democrazia. Ci aspettano tempi difficili”.
L’Eurispes lancia quindi “un piccolo messaggio in bottiglia´´ indirizzato al presidente del Consiglio, Matteo Renzi: ´´Non sottovaluti la questione, ma la affronti. Finch´ Equitalia eserciterà il suo ruolo, così come lo esercita oggi, ogni possibilità di ripresa economica e di crescita resterà una pia illusione. Se veramente vuole cambiare verso al Paese -conclude Fara- è di qui che deve cominciare”.



Commenti
29/09/2014 - E beffa delle beffe se hai un debito con equitalia ti bloccano o non ti rinnovano il passaporto. Mezza italia bloccata (pasquale)

 

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