Inserita in Un caffè con... il 16/12/2017
da Direttore
Impianti biometano Calatafimi- Segesta e Francofonte. Deputati M5S fanno esposto
“In merito alla questione relativa ai presunti impianti per la produzione di biometano in C.da Gallitello (TP) e a Francofonte (SR), in realtà, come abbiamo documentato, si tratta di impianto di incenerimento mediante la produzione di singas nei comuni di Calatafimi - Segesta (TP) e di Francofonte (SR). Per questa ragione, abbiamo presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Palermo affinché si disponga degli opportuni accertamenti in merito al rispetto delle procedure di legge. A nostro avviso emergono violazioni in merito alla pubblicizzazione e quindi alla trasparenza della richiesta dell´ A.I.A (Autorizzazione Integrata Ambientale) presentata dalla ditta Solgesta S.r.l. alla Regione Siciliana”.
A dichiararlo è la deputata regionale M5S Valentina Palmeri che ha in queste ore depositato un esposto a firma anche dei colleghi del gruppo parlamentare M5S all’Ars i Giampiero Trizzino, Stefano Zito e Sergio Tancredi in merito alla “mancata pubblicazione dei documenti a supporto della domanda di A.I.A, degli impianti in questione.
“La procedura seguita dal Dipartimento Energia della Regione Siciliana - spiega Palmeri - è in contrasto con la disciplina IPPC (integrated pollution prevention and control) che, disciplinata dalla direttiva europea (recepita dalla normativa italiana), prevede l´informazione ai cittadini e la loro partecipazione nei processi decisionali che coinvolgono il loro territorio al fine di interfacciarsi con le amministrazioni e i gestori degli impianti”. “Vogliamo ribadire con forza - sottolinea la deputata alcamese - che questo impianto non è ad "emissioni zero" per come è stato "pubblicizzato" e "sponsorizzato", vogliamo partecipare al processo di decisione ed invitiamo i cittadini a costituirsi in comitato permanente per seguire gli sviluppi e contrastare una scelta priva, financo, della previsione del Piano Rifiuti, perché vogliamo misurare l´impatto produttivo sulle matrici ambientali aria, suolo, acqua. Le alternative a questa strategia inceneritorista esistono, ed è per questo che continueremo a batterci per la realizzazione degli impianti necessari ad accrescere la raccolta differenziata, l´unica strada percorribile in grado di chiudere il ciclo dei rifiuti in Sicilia, far crescere attività produttive di filiera e di minimizzare l´impatto ambientale, al contrario degli inceneritori che distruggono in cenere i rifiuti e con essi posti di lavoro e imprese, inquinando l´aria, il suolo, i corpi idrici e avvelenando - conclude Valentina Palmeri - i prodotti agricoli e derivati”.
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