Inserita in Cronaca il 29/10/2013
da Marina Angelo
Presentato oggi l´Atlante dei territori del vino italiano
Si chiama «Atlante dei territori del vino italiano» e le premesse perchè diventi un punto di riferimento per addetti ai lavori e non, ci sono tutte. Si tratta di un atlante ragionato, in due volumi e 864 pagine, per conoscere la geografia dei territori del vino. La pubblicazione, promossa dal ministero delle Politiche agricole, ha richiesto cinque anni di preparazione e ricerche, a cura di Enoteca italiana e oggi vede la luce.
È un´opera complessa che va a colmare un vuoto importante nel panorama editoriale del nostro Paese e introduce il concetto di «macroarea», ovvero una porzione di territorio che raccoglie terre viticole aventi caratteri climatici, litologici, morfologici e pedologici comuni.
«Dobbiamo fare della storia recente del vino italiano una parabola per il Paese e per la politica - ha detto il ministro Nunzia De Girolamo intervenendo alla presentazione dell´Atlante al Mipaaf - siamo partiti dallo scandalo del metanolo, che ci ha fatto toccare il punto più basso con danni gravissimi sia in termini economici che di immagine, ma siamo riusciti a ribaltare il dato, a capovolgere la situazione sino a far diventare il vino una eccellenza assoluta del made in Italy».
«Sono certa - ha spiegato il ministro - che questo Atlante avrà un grande successo. Si tratta di un lavoro straordinario, utile anche in vista dell´Expo 2015» dove il nostro ministero gestirà un padiglione dedicato al vino, vero ambasciatore del made in Italy nel mondo. Sarà un padiglione che parlerà di tutta la ricchezza turistica e enogastronomica che l´Italia può offrire. «L´export del vino italiano va rafforzato, credo che il vino italiano sia superiore a quello francese, ma i nostri cugini d´oltralpe sono stati finora più bravi nel marketing»
«Il nostro - ha proseguito il ministro - è un territorio straordinario, è la nostra vera forza. Puntando sulla terra possiamo trovare le vie di uscita dalla crisi, che ancora c´è e ancora morde. Guardiamo sotto i nostri piedi, è lì il vero tesoro. Dovremmo introdurre una nuova norma, quella della “consapevolezza”, ricordandoci sempre di come siamo bravi a coniugare le nostre capacità con le materie prime che abbiamo a disposizione e il legame che queste hanno con i territori.
Se, insieme a questo, ci renderemo conto dell´importanza di fare squadra potremo davvero dare un grande contributo allo sviluppo del nostro Paese. ». Anche il presidente della commissione Agricoltura del Senato Roberto Formigoni è intervenuto alla presentazione lodando l´iniziativa e che è «fondamentale, interessante e completa» e sottolineando il fatto che bisogna «aumentare la percezione del valore culturale dei vini italiani».
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