Inserita in Sport il 10/04/2016
da Gabriele Li Mandri
Milan-Juventus 1-2: i bianconeri sbertucciano il Diavolo
(Foto: Lapresse)
Tutto si può dire al Milan, tranne che non ci abbia provato. Dopo sette giorni di ritiro imposto dal mister Mihajlovic, i rossoneri si sono presentati a San Siro con i nervi a fior di pelle, seriamente intenzionati a fare un favore al Napoli (che giocherà domenica) e a bloccare sul nascere la fuga scudetto juventina.
Purtroppo per il Diavolo, e lui dovrebbe saperlo meglio di tutti, le buone intenzioni valgono solo per piastrellare le strade dell’inferno. Ed infatti San Siro, che inferno non è più da anni (o quanto meno non per gli avversari), ha visto i rossoneri soccombere quasi stoicamente, dopo 90 minuti passati a pressare la Juve in modo inverosimile e anche un pizzico autolesionistico. Dopo il palo di Abate ed il gol di Alex sugli sviluppi di un calcio d’angolo, sono emerse tutte le lacune di una rosa fisicamente alla frutta, psicologicamente distrutta e soprattutto male assortita.
Certo, va specificato che la Juve ha reagito trovando un pareggio estemporaneo con Mandzukic, addirittura su assist di Buffon, e favorito da un incredibile orrore della difesa milanista. E poi ha certificato il tutto chiudendo per 15 minuti i milanisti nella propria area di rigore, facendo pensare ad una prevedibile debacle rossonera nel secondo tempo.
Ed invece, del tutto inaspettatamente, è stato il Milan a tirar fuori l’orgoglio e a ricacciare la Juve all’indietro, spaventandola come forse nessuno era ancora stato in grado di fare in Serie A. E probabilmente la partita l’avrebbe pure vinta il Milan, se Buffon non avesse deciso di parare un qualcosa di incredibile a Balotelli, ad un metro dal possibile vantaggio schizzato, poi, sulla traversa. Da lì s’è capito che la fortuna quest’anno non sta di casa a Milano.
Dopo aver colto un palo mostruoso su una punizione di Pogba, la Juve è andata sul velluto. Con i milanisti letteralmente sfiancati da un’ora di pressing, i bianconeri hanno giganteggiato trovando il vantaggio in una situazione perfetta per rendere il momento milanista più tragico del dovuto: calcio d’angolo, spintarella galeotta di Pogba su Abate, tiraccio che rimbalza per terra e supera Donnarumma con un pallonetto di fantozziana memoria. Addio sogni di rivalsa rossoneri, e benvenuta fuga a strisce.
Gabriele Li Mandri
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