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Inserita in Politica il 24/03/2016 da REDAZIONE REGIONALE

ROBERTO TUMBARELLO E IL SUO DIARIO

ROBERTO
Finché ci sono io, niente guerra
Lo dice giustamente Renzi. Allora non cediamo le basi a chi va a bombardare. I droni li facciano partire dalle loro portaerei. C’è chi ha interesse di attirare su di noi l’ira dell’ISIS. Non c’è rancore verso l’Italia, né desiderio di vendetta. Ma se continuiamo a dire che Roma è in pericolo, perché c’è il Papa, che vogliono conquistare il continente e altre false analisi, prima o poi saremo accontentati. Neppure quello di Bruxelles è un attacco all’Europa, ma alla Francia. E ce ne dispiace. Ma l’Italia e tanti altri non c’entrano. Alcuni paesi, che si credono forti, si coalizzano economicamente quando gli conviene e invocano la solidarietà di tutti quando sono in pericolo. Certo, ciò che sta accadendo è orripilante e va condannato senza attenuanti. Ma ognuno subisce le conseguenze della politica che pratica. Noi, tranne qualche idiota razzista e xenofobo, non abbiamo nulla contro gli arabi, né contro l’Islam. Non li abbiamo mai prevaricati né disprezzati. In Italia non ci sono ghetti. Arabi e musulmani vivono come noi. Nessuno è discriminato. Hanno gli stessi nostri diritti. Godono dell’assistenza sanitaria e sono liberi di frequentare i loro luoghi di culto. È proprio il nostro senso di ospitalità a distinguerci dal resto del continente. Smettiamola con una solidarietà che ci colpevolizza, con titoli falsi sui giornali, con dibattiti provocatori nei talk show che, per mascherare la loro vacuità e la mancanza di contenuti, disinformano i telespettatori, seminano paura, incitano all’odio, diffondono ignoranza. Il nostro è un paese generoso e deve valorizzare questo merito, non istigare alla guerra.

Sono investitori, non poveri risparmiatori
Mi chiedo chi siano e come abbiano accumulato tanto denaro. Sento parlare di centinaia di migliaia di euro. Persino di milioni. Si presentano come vittime truffate, come risparmiatori derubati del libretto al portatore. Le banche hanno certamente indotto qualcuno col raggiro. Tanto, nessuno avrebbe protestato, per non dovere spiegare dove abbiano preso tanto denaro. Sono soldi puliti? Ci hanno pagato le tasse? Si è anche approfittato dell’analfabetismo funzionale (il 72% degli italiani sanno scrivere, ma non capiscono quello che leggono). Ma hanno puntato soprattutto sull’ingordigia. Quando la rendita promessa è elevata, il rischio lo è ancora di più. Lo sanno anche gli ignoranti. Non toccate la Boschi. Non sarà una provetta costituzionalista, ma col sorriso conferisce al governo una grazia insolita, che non è superflua. Un tempo i ministri erano Storti, Maltagliati e Malvestiti. I cognomi non erano brillanti, ma i risultati migliori. In Italia c’è ancora chi osa scandalizzarsi per un conflitto d’interesse? Non è mica il procuratore di Arezzo, né il padre amministratore delegato. Anziché indagare su un vice presidente senza potere, cerchiamo l’origine di quei capitali. Magari si scopre che in parte sono soldi del contribuente.

Per qualche euro in più
L’Erasmus non c’entra. La colpa, solo apparente, è dell’autista che ha ceduto al sonno. L’Italia oggi piange sette povere ragazze che l’incidente ha colto in un momento di felicità. Ma ci dimentichiamo di tutte le altre che sono morte allo stesso modo negli anni scorsi. Ogni volta ascoltiamo le stesse parole, le medesime ipocrisie. La verità è che la sicurezza costa e nessuno vuole pagarla. Che importanza ha un giovane che muore. Tanto, poi si risarcisce. È più conveniente pagare gli errori che prevenirli. Muoiono ogni giorno operai sul posto di lavoro. Nessuno reagisce. Non servono processi, condanne, risarcimenti, carcere. Commercianti e industriali si ostinano a sottovalutare la vita. E la società glielo consente. Perché è più utile la tutela del guadagno che evitare un lutto. Chi piange, prima o poi, si consola. Gli automezzi che trasportano vacanzieri, giovani e vecchi, dovrebbero essere controllati. Pullman revisionati continuamente. Non si viaggia di notte. Almeno, due autisti efficienti. Domani sarà la volta del dopolavoro in gita domenicale o di parrocchiani al santuario. Nessuno è responsabile. I colpevoli non sono al volante né a bordo. E la strage continua.

Il terrorismo ha già vinto
Non sappiamo quanto costi l’armistizio, perché ci ostiniamo a non chiederlo. Ed è un errore. Magari è conveniente. Certamente costa meno dei disastri che procura, delle vittime che miete, nell’angoscia in cui ci fa vivere, nell’economia che paralizza. Carichi di odio, come siamo, crediamo che la resa sia umiliante. La dignità, invece, se ne va con la nostra impotenza. Con le persone che fuggono smarrite dall’aeroporto di Bruxelles, con autorità non più in grado di proteggere i cittadini, con i morti che ogni attentato lascia per terra e i vivi nella disperazione. In un momento tragico della storia dell’Europa dovremmo essere più saggi. Purtroppo, siamo come quegli stupidi giocatori che, dopo avere perso, continuano a giocare illudendosi di potersi rifare. Com’è possibile vincere contro un nemico fantasma che continua a farsi beffa dell’intelligence (?) e della nostra sicurezza. Avremmo dovuto aiutarli a civilizzarsi mentre li colonizzavamo. Invece, li abbiamo lasciati nell’ignoranza e nella miseria. Era facile prevedere che sarebbe finita così. Tanto più che solo qualche secolo fa, anche noi, come loro oggi, eravamo costretti a credere e pregare. E non avevamo neppure il petrolio.

Ma non si poteva candidare Tronca?
Dobbiamo ringraziare Marino. Almeno tra un sindaco e l’altro c’è il commissario che non ha bisogno di mendicare voti e agisce come dovrebbe un vero amministratore. Finiremo col rimpiangere il podestà. Primi cittadini, assessori e funzionari sono da anni complici degli abusi sugli immobili di proprietà del comune, cioè di tutti noi che paghiamo le tasse. Perché? Temevano che i morosi non li votassero più? Non sarebbe il caso che intervenisse la magistratura? Non per istruire accuse già prescritte. Ma per la curiosità di sapere perché se ne sono fregati. Se c’è voluto il prefetto di polizia, vuol dire che la democrazia in Italia è incompiuta e, dopo 70 anni, non funziona ancora. L’omertà senza interesse è anche stupidità, oltre che disonestà. Negozi e abitazioni probabilmente sono già usucapiti. L’85% degli inquilini non paga la pigione da vent’anni, cioè dai tempi di Carraro, poi Rutelli, Veltroni, Alemanno. L’unico innocente è Marino, che, anziché amministrare, raccoglieva scontrini e inseguiva il Papa. Destra, sinistra, centro….. tutti ugualmente negligenti. Si odiano e si disprezzano a vicenda, ma hanno in comune la sciatteria, il menefreghismo e il disprezzo per la cosa pubblica. Questi sindaci li abbiamo eletti noi. Non si sono imposti, né hanno occupato il Campidoglio con la forza.

Così oggi ci si confronta in politica
Finalmente la Mogherini ha fatto qualcosa di bello ed esemplare, che rassomiglia a ciò che sentono e fanno molti italiani. È bastato un attimo per recuperare anni di assenza. È scoppiata in lacrime davanti alle telecamere mentre il giornalista le chiedeva un parere sulla strage di Bruxelles. Quale migliore commento della commozione? Giorgia Meloni e Bertolaso, invece, l’hanno biasimata e disprezzata. Come può rappresentare le istituzioni europee una donna che piange in pubblico? La preferivano quando sembrava che non ci fosse. Non ci si commuove come una femminuccia. Al governo si deve dimostrare aridità e insensibilità di fronte ai problemi della gente che soffre e di quella che si dispera per chi non c’è più. Ecco il modello di cui si vantano un uomo che potrebbe essere il nonno dei bimbi vittime degli attentati e una donna che sta per dare alla luce una nuova vita. Loro saranno così, nel caso in cui andassero al potere. Francamente preferiamo l’inadeguata Mogherini, che ci rassomiglia, al pericoloso efficientismo dei candidati al Campidoglio. Ricordate la barzelletta sull’inferno tedesco che era più consigliato di quello italiano?


 

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