Inserita in Politica il 03/03/2016
da REDAZIONE REGIONALE
LEGAMBIENTE E IL REFERUNDUM SULLE TRIVELLE
Referendum trivellazioni in mare, 17 aprile
Legambiente: se vogliamo definitivamente mettere al riparo i nostri mari dalle attività petrolifere occorre votare SI, perché in questo modo le attività petrolifere entro le 12 miglia andranno progressivamente a cessare, secondo la scadenza “naturale” fissata al momento del rilascio delle concessioni.
La scelta del governo di far votare gli italiani il 17 aprile comporta che i tempi per informare i cittadini sul referendum sulle trivellazioni in mare e sull’importanza del quesito siano strettissimi, ma Legambiente è già in campo per questa partita importantissima. Per legge, la propaganda elettorale, con le sue regole e i suoi divieti, inizia infatti dal 30° giorno antecedente la votazione; in questo caso il 18 marzo, come riportato nella circolare del Ministero dell’Interno del 26 febbraio ai prefetti della Repubblica. “Non abbiamo abbastanza tempo a disposizione – dice Gianfranco Zanna, presidente regionale di Legambiente Sicilia - per spiegare che tutto il petrolio presente sotto il mare italiano basterebbe al nostro Paese per sole 7 settimane, mentre già oggi produciamo più del 40 per cento di energia da fonti rinnovabili. Se vogliamo definitivamente mettere al riparo i nostri mari dalle attività petrolifere occorre votare SI, perché in questo modo le attività petrolifere entro le 12 miglia andranno progressivamente a cessare, secondo la scadenza “naturale” fissata al momento del rilascio delle concessioni”. I promotori chiedono di cancellare la norma che consente alle società petrolifere di cercare ed estrarre gas e petrolio entro le 12 miglia marine dalle coste italiane senza limiti di tempo. Nonostante, infatti, le società petrolifere non possano più richiedere per il futuro nuove concessioni per estrarre in mare entro le 12 miglia, le ricerche e le attività petrolifere già in corso non avrebbero più scadenza certa. Il testo del quesito è il seguente: «Volete voi che sia abrogato l’art. 6, comma 17, terzo periodo, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, “Norme in materia ambientale”, come sostituito dal comma 239 dell´art. 1 della legge 28 dicembre 2015, n. 208 “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di Stabilità 2016)”, limitatamente alle seguenti parole: “per la durata di vita utile del giacimento, nel rispetto degli standard di sicurezza e di salvaguardia ambientale”?». Si voterà in tutta Italia e non solo nelle Regioni che hanno promosso il referendum. Potranno votare anche gli italiani residenti all’estero. Sarà possibile votare soltanto nella giornata di domenica 17 aprile. 3 marzo 2016
L’ufficio stampa
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