Inserita in Cultura il 03/12/2015
da Umberto Crispo
PER NON DIMENTICARE: LA STORIA DI UN MINATORE
Aleksej Grigor´evič Stachanov nato a Lugovaja nel lontano 1906, è stato un minatore sovietico, cresciuto in una famiglia di contadini, dal carattere schivo e riservato, amava osservare quello che accadeva attorno a lui, e fu proprio questa caratteristica che gli ha permesso di diventare un eroe dell’impero sovietico. Possedendo pochi studi, Stachanov immaginava la sua vita futura, una vita dedita al lavoro fatta di fatica. Nel 1927 iniziò a lavorare in una delle più eccellenti miniere in fatto di estrazione, a Kadievka; lì ebbe inizio la sua “carriera da minatore”. Inizialmente ricoprì il ruolo di conducente dei carri di trasporto, e dopo ben 6 anni di osservazione, cominciò anch’egli ad estrarre il carbone, lavorando con il suo martello in prima linea; d´altronde visto il suo fisico imponente questa mansione era proprio adatta per lui. Nel 1929 da Kartashov partì l’iniziativa di ridurre il tempo di trasporto del carbone fuori dalla miniera da 8 ore a 4 ore; e da Gorlovka, invece, si sviluppò il movimento Izotovskista, basato sul principio di trasmissione delle tecniche agli operai più capaci per dividere le responsabilità e i compiti; grazie a queste due novità molte miniere sovietiche migliorarono la propria produzione, mentre nel 1935 a Centrale-Irmino le cose non andavano molto bene, difatti la miniera era rimasta indietro rispetto alla produzione delle altre minieri; per risolvere ciò si pensò di chiedere consigli agli operai, e fu quando toccò a Stachanov di esprimere il suo pensiero che avvenne la svolta; secondo lui infatti si doveva suddividere il lavoro: chi taglia via il carbone, doveva fare solo quello, dietro a chi tagliava il carbone dovevano muoversi gli sbozzatori, e fare solo quello, idem gli impalcatori ; in sostanza un lavoro organizzato dove ogni operaio doveva svolgere solo ed esclusivamente una singola mansione. Il capo-miniera Petrov prese in considerazione il consiglio di Stachanov, e il 30 Agosto di quell’anno lo invitò a mettere in pratica la propria idea; e fu grazie a quell’idea che Stachanov riuscì ad estrarre 102 tonnellate di carbone in cinque ore e 45 minuti, superando quattordici volte la media; impresa che riusci con l’aiuto di due persone guidate da lui, che costruivano i puntelli e Petrov che pensava all’ illuminazione, mentre lui quasi ininterrottamente estraeva carbone con il suo martello pneumatico. L’impresa fu ripetuta e migliorata a Settembre dello stesso anno, quando Stachanov riuscì stavolta ad estrarre 227 tonnellate. Tutto fu subito comunicato al comitato centrale, e presto tutto la Russia venne a conoscenza di ciò che era riuscito a compiere Stachanov, che da lì a poco diventò l’eroe simbolo della Russia. Le sue imprese le cambiarono la vita, il Partito decise di rendergli onore attraverso una serie di riconoscimenti: l’iscrizione nel registro d’onore dei migliori minatori della città; un premio in denaro di 220 rubli(circa due mensilità); un nuovo appartamento, con tanto di arredamento, cuscini; tappeti, un pianoforte a coda; un voucher per una vacanza al mare con la moglie in Crimea; e, novità assoluta, un telefono; due abbonamenti (per lui e la moglie) per tutta la vita al circolo culturale e al cinema; e poi, i titoli sui giornali, finì perfino sulla copertina di “Time”. Dopo sotto l’ala di Stalin, fu mandato a studiare all’Accademia Industriale, e successivamente arrivò a dirigere il ministero dell’ Industria del Carbone e divenne deputato al Soviet supremo dell´Urss. Purtroppo la sua gloria terminò quando salì al potere Kruscev, che con l’intento di cancellare ogni traccia del governo precedente, prima lo esiliò da Mosca, vietandone il ritorno, e dopo lo esiliò nuovamente nel Donbass, a Torez, dove diventò assistente dell’ingegnere capo nell’amministrazione e rimase solo, perché durante l’esiliò la famiglia non gli rimase accanto; morì nel 5 novembre del 1977, ormai dimenticato da molti in una Russia lontana dal socialismo. Un nome glorioso il suo, che fu ed è tutt’ oggi studiato dai ragazzi in tutte le scuole; per tutti i Russi lavoratore socialista instancabile; simbolo del riscatto di un comune operaio e di un’idea; ed esempio per tutti i lavoratori di oggi.
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