Inserita in Sport il 01/06/2015
da Gabriele Li Mandri
Napoli-Lazio 2-4: Paura e delirio al San Paolo
Paura e delirio al San Paolo: se la partita potesse essere paragonata ad un film, di certo avrebbe fatto il verso al capolavoro di Terry Gilliam, con Parolo e Higuain nei panni di Benicio Del Toro e Johnny Depp. Al Napoli servivano obbligatoriamente 3 punti per vincere lo spareggio terzo posto contro una Lazio irriconoscibile, tanto nella maglia (stasera addirittura granata) quanto nella discesa libera che aveva rischiato di mettere a repentaglio una Champions strameritata sul campo: missione fallita per gli azzurri di un Benitez oramai “blanco” e bersagliato da insulti e bottigliette a fine partita.
Purtroppo per gli azzurri, i biancocelesti hanno ritrovato il bandolo della matassa all’ultima occasione buona: Pioli schiera una Lazio quadrata e ovviamente dedita al più brutale dei contropiedi mentre Benitez, incurante del rischio, getta nel calderone il solito schieramento ultra-offensivo con paurose lacune in difesa. La partita, viziata già dalla tensione di una gara che potenzialmente mette in ballo una trentina di milioni, sarà decisa proprio dalla furbizia di uno dei due allenatori in panca. E non parliamo dello spagnolo.
A sbloccare il match ci pensa Parolo alla mezzora con un missile che prima di spegnersi in rete picchia, nell’ordine, sul ginocchio Inler, sui guantoni di Andujar e sulla traversa: il 2-0 di Candreva, lanciato da Lulic nelle praterie a fine primo tempo, sembra chiudere il discorso. La Lazio, però, non ha ancora fatto i conti con l’oste. Il secondo tempo è un’autentica catena di eventi da crepacuore che rischiano di riaprire tutto: al 55’ Higuain accorcia su traversone di Callejon, al 57’ De Vrij salva tutto sulla linea e al 63’ Parolo, intorpidito dalla tensione, colleziona un inutile secondo giallo lasciando la Lazio in dieci.
Il Napoli raccoglie l’ennesimo regalo di questa sua rincorsa in classifica e un minuto dopo si riporta in carreggiata con il secondo gol di Higuain. E non è certo finita qui. Ghoulam pareggia il numero dei giocatori in campo seguendo l’esempio di Parolo e facendosi cacciare, poco prima di una simil-simulazione di Maggio che vale al Napoli il rigore del possibile sorpasso: il Pipita va sul dischetto, ma al posto della tripletta trova un piccione in curva.
Il resto è già storia: la Lazio si difende e trova anche il tempo e lo spazio per segnare altri due gol. Decisivo quello di Onazi, alla sua prima segnatura in campionato, di contorno e di prestigio quello di Klose. Finisce così, con la paura napoletana e il delirio biancoazzurro. Almeno fino alla prossima finale: quel preliminare che deciderà se la Lazio è davvero degna dell’Europa che conta.
Gabriele Li Mandri
(Foto dal sito della Gazzetta dello Sport)
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