Inserita in Cultura il 04/11/2018
da Direttore
NEL RICORDO IL NOSTRO FUTURO PIANGERE A REDIPUGLIA
NEL RICORDO IL NOSTRO FUTURO PIANGERE A REDIPUGLIA *** di Antonio Fundarò ***
Se oggi sentiamo il bisogno di festeggiare il 4 novembre e se questa data ha ancora un significato profondo, sincero, vero e attuale, lo dobbiamo al fatto che permette di ricordare alle nuove generazioni, sempre più distratte dal turbinio della leggerezza e della inconsistenza dell´essere, che le guerre non hanno senso e non hanno mai avuto senso e che i massacri di esseri umani, molti dei quali giovanissimi come nella Grande Guerra, dovrebbero solo rammentare come le barriere di qualunque natura e specie, fisiche, politiche, economiche, sociali, non hanno fatto altro che compromettere, talvolta, irrimediabilmente, il valore della pace. Dovrebbe, anche quello di oggi a Redipuglia, essere un monito alla follia umana a quegli idioti di turno che inneggiano ai confini, alle separazioni, ai sovranismi. Idioti senza attenuanti. Sulle trincee del Carso, dentro esse oggi ho pianto, e sui luoghi ove a vennero le più cruenti carneficine e le peggiori e ingiustificabili fucilazioni di massa bisognerebbe tornare, io l´ho fatto, mentre il cuore mi batteva forte e mi mancava il respiro, per vedere con i propri occhi, per capire con la propria sensibilità, per imparare con la propria umanità a non sbagliare più, a non incorrere più negli errori di un passato non ancora sufficientemente lontano. Un esercizio leale è onesto di ricordo, oggi più che mai utile, non per celebrazioni sterili e vuote ma per impedire che in un futuro prossimo un´Italia senza memoria alcuna, un pianeta è una umanità senza più memoria, possa partorire l´idea abominevole di farci ripiombare in quell´orrore umano, in quella carneficina chiamata guerra. Questo è, lo ritengo da Redipuglia, dopo aver pianto sulle decina di migliaia di tombe di soldati italiani e non solo, il modo più giusto, il modo migliore e unico, per celebrare con dignità il 4 di novembre e per chiedere, con rispetto cristiano e umano, scusa a quanti ancora oggi sono vittima di guerra, di odio razziale, di indifferenza, di silenzio, e, con questi, anche ai loro familiari. Il ricordo è la garanzia unica e sola per il nostro futuro. Viva l´Italia, viva l´Europa, viva l´umanità.
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