Inserita in Sport il 22/05/2019
da Direttore
Juventus, Alessio Sundas è sicuro: ŽSenza Allegri addio scudettoŽ
LŽufficializzazione dellŽaddio di Massimiliano Allegri alla Juventus a partire dalla prossima stagione ha lasciato lŽamaro in bocca a molti tifosi, ma al tempo stesso ha stupito gli addetti ai lavori, seppur nellŽaria un clima di divorzio era percepibile. Tanti trofei in Italia, in Europa ancora da migliorare, ma rispetto al passato, e quindi alla gestione di Antonio Conte, lŽasticella era stata sicuramente alzata.
La decisione di cambiare, quindi, non trova un appoggio totale e come già esposto nelle scorse settimane, tra coloro che non sono dŽaccordo con lŽaddio del tecnico ex Cagliari e Milan cŽè il procuratore e manager sportivo Alessio Sundas.
"Mi rivolgo direttamente ad Agnelli e allŽintera dirigenza della Juve -esordisce il procuratore fiorentino- Come ho già detto non sono dŽaccordo con la scelta di sciogliere il rapporto con Allegri, anche perchè ha fatto vincere tanto a questa società, primeggiando in Italia e diventando protagonista in Europa. CŽera ancora del lavoro da fare, questo è certo, ma come si sa la perfezione è mera utopia. Nel calcio la prima regola è quella di non cambiare la squadra che vince ed è per questo che io mi accodo ai molti tifosi che mi scrivono dicendo di non essere in linea con la scelta della società. Il mio è un parere da esperto di calcio e da addetto ai lavori, ovviamente".
UnŽaccusa ricorrente è quella del gioco, non allŽaltezza di sorprendere e ostacolare le grandi dŽEuropa, ma soprattutto le squadre come la giovane Ajax spudorata e spensierata: "LŽItalia ha sempre fatto un gioco basato su delle difese solide. Il catenaccio è stato il segreto vincente della Nazionale negli anni in cui il calcio italiano era tra i più alti livelli in Europa. EŽ ovvio che col tempo si cambia, si cambia lŽapproccio, si studiano le partite, le avversarie e che un allenatore ha anche la necessità di modellare la squadra in base alle esigenze ed è per questo che non comprendo come la scelta di esonerare Allegri dalla prossima stagione sia correlata allŽarrivo di Guardiola e al ritorno di Conte. Nel primo caso bisogna ricordare che Guardiola, un grande allenatore e innovatore del calcio, non abbia mai primeggiato contro le italiane con il suo tiki taka. Messi è sempre stato quasi sempre contrastato e ingabbiato, rendendolo inoffensivo. Basti ricordare al Milan proprio di Allegri che lo battè in Champions. Al tempo stesso bisogna anche ricordare il Chelsea dellŽitaliano Di Matteo che "scippò" la coppa dalle grandi orecchie proprio con un catenaccio che permise a Drogba di andare a segnare nella porta di Valdes. In Italia il tiki taka non funziona, le testimonianze sono tante. Per quel che riguarda, invece, Conte, spesso i ritorni di fiamma sanno di minestra riscaldata. Sappiamo che Conte andò via perchè voleva una rosa allŽaltezza delle big dŽEuropa, ma allo stesso tempo bisogna dire che se Allegri non va bene per il gioco che esprime, allora sulla stessa scia cŽè Conte. La differenza forse sta semplicemente nellŽatteggiamento in panchina. Conte è più passionale, è un motivatore, ma per la Champions League non basta certamente questo. Credo infatti che senza Allegri e con uno di questi allenatori la Juve nella prossima stagione potrebbe trovare delle serie difficoltà a confermarsi anche in Italia. Non so se il su record di scudetti
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