Inserita in Economia il 09/08/2018
da Direttore
AMMESSI I PROGETTI DI MARSALA NELL´AMBITO DEL PROGRAMMA ITALIA-TUNISIA PER LA COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA
Riguardano il riuso acque reflue e la pesca costiera con utilizzo di sistemi innovativi
Hanno superato il primo esame e sono stati ammessi alla seconda fase i due progetti del Comune di Marsala sulla cooperazione transfrontaliera Italia-Tunisia. È stato il Dipartimento regionale della Programmazione a darne comuinicazione al sindaco Alberto Di Girolamo che, nei giorni scorsi – quale delegato dell´ANCI – aveva partecipato ad Agrigento ad un incontro riguardante proprio il programma Italia-Tunisia 2014/2024. Questo coinvolge 6 Regioni costiere della Tunisia (governatorati di Ariana, Beja, Ben Arous, Bizerte, Jendouba, Nabeul) e 5 Province siciliane (Agrigento, Caltanissetta, Ragusa, Siracusa, Trapani). L´obiettivo principale è quello di promuovere l’integrazione economica, sociale, istituzionale e culturale tra gli Stati dell´UE e i Paesi extraeuropei che si affacciano sul Mediterraneo, contribuendo a creare una zona di prosperità condivisa. “Un passo avanti nella direzione della cooperazione internazionale, con Marsala ancora protagonista – afferma il sindaco Alberto Di Girolamo. È un progetto di ampio respiro che, ritengo, possa creare sviluppo e occupazione, coinvolgendo Imprese, Enti e Istituzioni scolastiche che vogliono investire in ricerca e tecnologia”. Riguardo ai progetti di Marsala, ENCIRCLE (950 mila euro) prevede la “Gestione delle acque non convenzionali in agricoltura”. Con Marsala, capofila, ci sono l´Università di Palermo e gli Organismi ministeriali tunisini di Sfax/Sousse: obiettivo è lo studio e la progettazione di una rete di distribuzione delle acque reflue provenienti dal depuratore di contrada San Silvestro. Il secondo progetto ammesso – PETIT (800 mila euro) - è il “Piano di gestione della pesca costiera, utilizzo di sistemi di telerilevamento e informativi territoriali” (Marsala capofila, con Distretto della Pesca di Mazara, Consorzio Universitario di Trapani e Ministero della Pesca di Tunisi). In pratica, sono state individuate le aree – il tratto costiero marsalese, lo Stagnone e l’area del Mammellone antistante Sfax – che si prestano alla sperimentazione di un piano di gestione capace di assicurare ai pescatori e alle loro famiglie la salvaguardia di un’attività economica fondamentale.
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