Inserita in Cronaca il 05/06/2018
da Direttore
Discorso per la festa dell´arma dei carabinieri di Trapani
Signor Prefetto, La ringrazio, ancora una volta, per l’attenzione e la considerazione che nutre verso la nostra Istituzione. La Sua affettuosa vicinanza ai Carabinieri di Trapani ci rende orgogliosi. Un sentito ringraziamento alle Autorità civili, religiose, militari, ai rappresentanti delle Istituzioni e degli organi di informazione, a tutti i gentili ospiti, che, oggi, hanno voluto partecipare, con noi Carabinieri, alla festa dell’Arma, occasione per rinnovare il nostro impegno per i Cittadini e la Legalità. Grazie agli Organi di Rappresentanza, da poco insediatisi, ai Carabinieri in congedo e agli amici delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma. Grazie a tutti gli Amici dell’Arma e, soprattutto, a tutti i ragazzi che sono qui con noi; loro, per primi, sono i destinatari del nostro messaggio di impegno e di vicinanza. Un riverente ricordo va a tutti i Carabinieri caduti, in servizio e non, in Italia o all’estero. Quest’anno, in particolare, vorrei ricordare il Carabiniere Scelto Pietro MORICI, Vadericino, che 35 anni fa veniva ucciso a Palermo, unitamente al Capitano D’ALEO e all’Appuntato BOMMARITO. Il 13 giugno, giorno in cui ricade l’anniversario dell’eccidio, alla presenza del Signor Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Generale di Corpo d’Armata Giovanni NISTRI, sarà inaugurata, nella piazza Cristo Re di Valderice, una stele commemorativa del tragico evento. La cerimonia militare sarà seguita da un convegno che vedrà la partecipazione di illustri testimoni della lotta alla criminalità organizzata. Saluto la signora Vita MORICI, sorella di Pietro, che è qui con noi. Colgo l’occasione per ringraziare, ancora una volta, tutti coloro che hanno organizzato e partecipato al Memorial podistico dedicato proprio a Pietro MORICI. A breve, grazie al ricavato, sarà inaugurata, proprio a Valderice, presso la cooperativa “il solco”, una palestra riabilitativa ludicomotoria. Un pensiero non può non andare al Maresciallo Capo Silvio MIRARCHI. Pochi giorni fa ci si siamo incontrati a Marsala per intitolargli la Compagnia. Un abbraccio va alla moglie, signora Antonella, qui presente. Il sacrificio di tutti coloro che hanno perso la vita svolgendo il proprio Dovere è il segno tangibile dell’impegno, concreto e costante, nella difesa dei diritti dei singoli e delle comunità. Comunità con le quali i Carabinieri devono creare un legame fatto di solidarietà, fiducia e dedizione. Legame che, innanzitutto, si attua attraverso la prossimità, grazie ai tanti Carabinieri, donne e uomini, che prestano servizio presso le Stazioni, spesso unico presidio dello Stato sul territorio che, ogni giorno, oltre a raccogliere le istanze dei tanti Cittadini, garantiscono un primo intervento di protezione civile, salvando vite umane. Basti pensare che abbiamo proceduto, dall’inizio dell’anno, sull’87% dei fatti reato. Ma per venire incontro alle istanze del Cittadino è necessario mettere in campo un serio programma di prevenzione e repressione, aspetti complementari della tutela della legalità. Prevenzione che trova la sua espressione strategica al tavolo del Prefetto, Dott. Darco PELLOS che, grazie alla sua grande capacità di lettura dei fenomeni mafiosi, criminali e sociali, è stato guida illuminata per un’azione sempre mirata alla cura del territorio e delle comunità che ne fanno parte. Dal punto di vista repressivo, grazie alla preziosa opera di coordinamento svolta dalle Procure della Repubblica, si è riusciti ad ottenere importanti risultati. Ai Procuratori della Repubblica, qui presenti, rinnovo la gratitudine per l’efficace ed equilibrata opera di indirizzo: nell’Arma troverete sempre collaborazione e lealtà. Non si può, in questa terra, non ricordare l’eccezionale valore della Magistratura Giudicante che, nei Tribunali del Distretto ed in particolare della provincia di Trapani, svolge una meritoria ed impegnativa attività, riconosciuta anche a livello nazionale. Il lavoro di ognuno e di tutti è indispensabile in un territorio, come quello trapanese, caratterizzato da una forte, ma sotterranea e subdola incidenza mafiosa. Non si deve commettere l’errore di identificare cosa nostra con quella stragista, che ha dominato per vent’anni, ed è stata sconfitta; la mafia siciliana, prima e dopo quel periodo, non si è caratterizzata nella contrapposizione aperta allo stato, ma nel tentativo di farsi essa stessa stato, di sostituirsi ad esso sul territorio e nel rapporto con i cittadini. La quasi totale assenza di atti eclatanti di manifestazione del potere criminale è tipico delle associazioni mafiose più radicate. La mafia è dotata di una Forza di intimidazione che non ha bisogno, se non in casi residuali, della violenza e della minaccia per affermarsi. Non cogliere questo aspetto significa sottovalutare il fenomeno. Ed invece la guardia deve essere sempre alta. Le tecniche investigative e di prevenzione sempre più affinate, la ricerca delle connivenze, soprattutto quelle all’interno delle Istituzioni, sempre più attenta. È piena responsabilità, soprattutto di coloro che svolgono una funzione pubblica, rispettare le leggi e non piegarsi ai comodi patti di corruttela. Anche questo è un presupposto necessario per la disgregazione di quell’humus attraverso cui prolifera la cultura mafiosa. La corruzione è, oramai, il metodo più diffuso per infiltrare la res pubblica. È meno rischioso creare complici che vittime. Il controllo sulle pubbliche amministrazioni, sia dal punto di vista penale che della prevenzione, è e sarà uno dei punti cardine dell’attività del Comando Provinciale. Ma ancora prima, è compito fondamentale vigilare sui tentativi di condizionamento del voto. Ed è indispensabile porre l’attenzione su quelle lobby di potere che, legate o meno a cosa nostra, provano, anch’esse, a condizionare la vita politica ed economicoimprenditoriale della nostra provincia. Le indagini, i procedimenti di prevenzione, i sequestri in genere, devono essere visti come un’opportunità per il territorio. Le amministrazioni giudiziarie e le gestioni commissariali hanno una grande responsabilità, ma devono essere sostenute ed aiutate. Per i sequestri, poi, l’importante azione svolta dalla Magistratura e dalle Forze dell’Ordine nella provincia di Trapani, che ha consentito di sottrarre alla mafia beni per miliardi di euro, deve necessariamente essere seguita da un’opera quanto più rapida possibile di restituzione degli stessi alla collettività ed allo sforzo, degli enti locali e dell’imprenditoria sana, di porre in essere iniziative che portino all’immissione di capitali leciti nell’economia, ormai da troppi anni dopata. Questo territorio dà infinite opportunità, sfruttiamole. E tutto questo va spiegato, in primo luogo alle nuove generazioni; la prevenzione va fatta soprattutto nelle scuole. L’Arma della Provincia, dal canto suo, per rispondere alle esigenze dei cittadini ed esprimere al meglio le proprie potenzialità sia nel settore della prevenzione che della repressione, si è dotata di un modello organizzativo avanzato ed in continua evoluzione e che vede il coinvolgimento di ogni struttura territoriale e specializzata, impegnate in una sinergica opera sul territorio. Consentitemi un saluto particolare ai Carabinieri Forestali, anche quest’anno orgogliosamente presenti nello schieramento. La continua opera di sburocratizzazione e organizzazione delle risorse, ha portato ad un deciso aumento dei servizi esterni con il risultato di una maggiore sicurezza reale e percepita da parte dei cittadini. Sono state recuperate, inoltre, ancora più risorse da dedicare, in stretta collaborazione con la Prefettura, alle attività di tutela degli operatori economici sani ed al monitoraggio preventivo degli enti pubblici. Dal punto di vista repressivo i risultati sono stati conseguenziali. A fronte di un’immediata impennata del numero degli arresti e dei reati scoperti, si è avviato quell’auspicato circolo virtuoso che ha portato ad una sensibile riduzione di tutti i maggiori reati di allarme sociale. Le investigazioni, poi, seguendo il già enunciato “modello trapani” che coinvolge, su vari livelli, ogni reparto territoriale o specializzato dell’Arma, continuano a seguire le direttrici pocanzi delineate. L’aggressione alla cosa nostra nelle sue strutture territoriali, al suo capitale istituzionale ed economicoimprenditoriale, la lotta alla corruzione, sono indispensabili anche per addivenire alla cattura del latitante Matteo MESSINA DENARO, obiettivo strategico di tutta l’Arma dei carabinieri e dello Stato: le investigazioni volte al raggiungimento di tale importante traguardo non hanno mai sosta, e sono seguite da un gruppo di lavoro che coinvolge anche i Carabinieri del Comando Provinciale di Trapani e quelli del ROS. Nella stessa maniera, le indagini continuano ad interessare quei circuiti criminali, anche non direttamente legati a cosa nostra, che mirano a gestire, in maniera organizzata, i traffici di stupefacenti, di armi, di essere umani e a condizionare la cosa pubblica. Ma voglio concludere ringraziando i veri protagonisti della giornata odierna che, con il loro impegno, fanno sì che l’Arma sia irrinunciabile baluardo a difesa dei principi della Costituzione. I miei Carabinieri! Ringraziamento che è doveroso estendere alle vostre, alle nostre famiglie, che ci sostengono sempre. È un onore immenso per me essere il vostro Comandante. Viva l’Arma dei Carabinieri! Via l’Italia!
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