Inserita in Salute il 29/05/2013
da redazione
e-medicina? Quanto fidarsi?
Se è vero che la crisi ha fatto abbandonare la buona abitudine di andare dal medico, è altrettanto vero che sempre più spesso, ci si affida ai consigli on line. I nuovi media, infatti, sono sempre più utilizzati dai medici e soprattutto dai pazienti. Tanto che per il 59% le applicazioni web e smartphone della e-health hanno sostituito la tradizionale visita con il medico. Lo rivela una indagine condotta dalla PriceWaterhouseCoopers condotta in 10 Paesi (Danimarca, Germania, Spagna, Regno Unito, Brasile, Cina, India, Sud Africa; Turchia e Stati Uniti), analizzata all´incontro promosso dalla Federazione di Asl e ospedali italiani (Fiaso) nell´ambito del Forum Pa.
Secondo la ricerca per via digitale il 43% dei pazienti entra in contatto diretto con medici e istituzioni sanitarie. Ma i camici bianchi sono più refrattari alla mediazione delle nuove tecnologie: consapevoli dei rischi della e-medicina, solo il 27% di loro incoraggia i propri pazienti a farne uso. E i più resistenti sono proprio i giovani medici che nel 53% dei casi temono di perdere il contatto con il paziente. Il pericolo è insomma che la sanità digitale diventi il pretesto per una “medicina fai da te” sicuramente poco efficace oltre che foriera di un consumismo sanitario già diffuso.
Ma che la sanità debba fare i conti con i nuovi media lo conferma anche un recente studio promosso proprio da Google, secondo il quale l´84% dei pazienti ha rivelato di utilizzare sia fonti online che offline per valutare le strutture. E se il 49% degli intervistati ha confermato di ricorrere al consiglio del medico di fiducia, il 77% si è affidato ai motori di ricerca, il 76% ha navigato sul sito web di un luogo di cura e il 52% in siti informativi dedicati alla salute.
Il 98% dei pazienti effettua la propria ricerca attraverso un pc fisso o portatile, ma cresce la percentuale di quanti dichiarano di ricorrere anche ad altri strumenti: circa un terzo utilizza un tablet o uno smartphone ogni giorno per le ricerche o per la prenotazione stessa delle prestazioni. I video online, infine, sono importanti per le strutture per raccontare storie di vita, informare e creare relazioni attraverso la narrazione.
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