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Inserita in Politica il 14/11/2014 da REDAZIONE REGIONALE

CALENDARIO DI MEO 2015 - Londra, 15 novembre - Royal Academy of Arts

CALENDARIO
“A Grand Tour around Vesuvius”
Listri inside Hamilton’s Naples





Sarà una festa dell’arte che attingerà a piene mani dalle tradizioni e dalla cultura napoletana, la presentazione del Calendario Di Meo 2015. La nuova edizione della pubblicazione sarà infatti svelata all´interno di uno dei templi della cultura internazionale: la Royal Academy of Arts di Londra.
Il 15 novembre, nei saloni dell´istituzione culturale britannica, vedrà la luce il tredicesimo calendario realizzato dall´Associazione culturale “Di Meo Vini ad Arte”, che quest’anno rinsalderà il rapporto tra la Capitale inglese e l’ex Capitale del Regno delle Due Sicilie, attraverso gli scatti del fotografo Massimo Listri che rievocheranno la Napoli di Sir William Hamilton, grande collezionista di quadri e oggetti molto apprezzati dai visitatori del Grand Tour, all’epoca stupiti dal fascino, appena venuto alla luce, di Pompei ed Ercolano.

Calendari Di Meo, una storia d’arte e vini





Generoso Di Meo, ginecologo, appassionato di musica e arte, non avrebbe mai pensato, una quindicina di anni fa, di diventare il promotore di un’associazione culturale che avrebbe assorbito gran parte del suo tempo libero. L’azienda vitivinicola di famiglia sembrava, all’epoca, un’impresa che assorbiva integralmente solo i suoi due fratelli: Erminia, che curava gli aspetti finanziari e commerciali, e Roberto l’enologo. Il bel casale settecentesco di Salza Irpina, sede dell’azienda che in passato appartenne ai Caracciolo, attraeva l’attenzione del ns. medico solo in quanto possibile location per qualche bella serata da trascorrere con ospiti stranieri, desiderosi di allontanarsi per qualche ora dalla confusione napoletana.

Il calendario nasce in cantina
Poi, grazie alla consuetudine di Generoso con alcuni noti fotografi e con l’idea di realizzare foto delle bottiglie di vino e di liquore prodotte dai fratelli, sbocciò un’idea che cominciò a maturare insieme ai vini, all’interno della cantina Di Meo. La breve collaborazione con il Calendario Pirelli, fece il resto e, a quel punto, perché non riunire le foto degli amici fotografi, ispirati ognuno dai propri temi artistici preferiti, pubblicandole in un calendario?
Da qui l’idea di trasformare il gioco in un evento: una sorta di Grand Tour in cui ogni anno il vino è presentato in un luogo diverso e artisticamente rilevante, con una grande festa, durante la quale il protagonista è proprio il calendario, legato ogni anno a un tema specifico ispirato dal mondo dell’arte. All’inizio, il principale problema era nel coprire i costi di una pubblicazione e di una presentazione che non poteva ricadere integralmente sulle spalle dell’azienda. La compianta Erminia, con il suo ben noto scetticismo, si limitava a dire: “Generoso, ci farai chiudere con tutte queste spese…”.
La soluzione era naturalmente nel trovare sponsor interessati e disponibili a comprare piccoli spazi pubblicitari sul calendario, che non alterassero l’equilibrio grafico di quello che si presenta come un vero e proprio catalogo di una mostra. Così, all’antica gioielleria locale, si affiancò il gigante delle telecomunicazioni, la fondazione di qualche Istituto di Credito e una Banca locale. Un’attività febbrile e un lavoro dietro le quinte che ha permesso al calendario promosso dall´Associazione culturale “Di Meo Vini ad Arte”, di affermarsi grazie ai suggestivi e sorprendenti appuntamenti internazionali che ne hanno accompagnato la sua crescita, dal suo debutto del 2003 nella tenuta agricola di Salza.

Le edizioni del calendario Di Meo

Edizione 2003 - “Fotografi in cantina”
Cantine Di Meo - Salza Irpina (Avellino)
Fotografie a cura (tra gli altri) di Giovanni Gastel, Uberto Gasche e Cesare Accetta.
Si comincia con le bottiglie di vino della cantina Di Meo come soggetto interpretato e declinato da circa trenta fotografi. Un nutrito gruppo di artisti dell’immagine, ognuno con un background professionale differente dal mondo dell’arte, dell’architettura, del cinema o della moda, interpretano il tema dei vini Di Meo secondo il proprio peculiare sguardo prospettico, dando vita a un caleidoscopio di immagini .

Edizione 2004 – “Di Meo a Capodimonte”
Museo di Capodimonte – Napoli
Fotografie a cura di Luciano Pedicini
Proveniente dal mondo della fotografia d’arte, Luciano Pedicini, fotografo ufficiale del Museo di Capodimonte, interpreta il legame con il vino nei quadri esposti nelle sale museali e quelli conservati nei depositi del Museo. Si apre così un focus sul “nettare degli dei” dal punto di vista della sua iconografia classica. Dal Bacco di Annibale Carracci ai temi ricorrenti dell’uva, Pedicini esalta i dettagli e traghetta il calendario verso un’eco nazionale.

Edizione 2005 – “Di Meo per il “Grand Tour” di Alexander Creswell
Palazzo Taverna – Roma
Acquerelli di Alexander Creswell
Per un anno le foto cedono il passo alla pittura, con gli acquerelli di Alexander Creswell che ripercorrono il personale Grand Tour dell’autore britannico legato al Principe Carlo d’Inghilterra. La sensibilità contemporanea di Creswell fa quindi rivivere il gusto di ieri di una lunga serie di scorci italiani, tra edifici di culto e altri siti patrimonio della nostra cultura.

Edizione 2006 – “Di Meo a Bordeaux”
Musee´ de la Chasse – Parigi
Bozzetti e fotografie delle opere di Ivan Theimer
Le opere, i bozzetti e i disegni preparatori realizzati da Ivan Theimer sono i protagonisti di un’edizione che culmina con un omaggio alla colonna in marmo rosso e bronzo, realizzata dallo scultore boemo in Place de la Victoire a Bordeaux. Un monumento concepito come un omaggio al vino che Theimer interpreta prendendo spunto dal retaggio pompeiano e dal filo conduttore del vino attraverso la storia e l’arte.

Edizione 2007 – “Di Meo a New York”
Cipriani Wall Street - New York
Installazioni in alluminio di Lello Esposito – Fotografie a cura di Fabio Donati
Il demiurgo dei celebri Pulcinella, Lello Esposito, realizza le originalissime sculture, fotografate da Fabio Donato, con i dodici scatti che raccontano i dodici mesi tra la plasticità dell’alluminio fuso e la cromaticità dei vini prelibati. Numeri e segni zodiacali che partendo dal caos fanno emergere lo scorrere del tempo, per una presentazione sfavillante presso l’ottocentesco palazzo della Borsa di Wall Street, reinventato dall’eleganza del brand Cipriani.

Edizione 2008 – “A passo falso”
Casinò de Madrid - Madrid
Fotografie a cura di Guido Albi Marini
Nelle foto raccolte da Guido Albi Marini nelle strade di Napoli e di Madrid spicca il trionfo dell’informale e dell’espressionismo astratto rivisitato attraverso pietre, intonaci, porte, rielaborate fino all’evocazione dei quadri monocromatici di Rothko. Elementi urbani e percezioni scrutate fin nei minimi dettagli e particolari per un collage d’immagini che uniscono Napoli alla Spagna.

Edizione 2009 – “Mise en scene a Pompei”
Palazzo Bovara - Milano
Fotografie a cura Giustino Chemello
Un omaggio a Pompei, la più affascinante realtà artistica del Mezzogiorno, rivissuta nelle foto di Giustino Chemello attraverso la curiosità dell’uomo di oggi e la sensibilità di un artista contemporaneo che ha reso le immagini del celebre sito archeologico in una dimensione quasi metafisica. Il tutto per un evento che ha “avvolto” le sale settecentesche di Palazzo Bovara, spazio di particolare fascino per storia, dimensione ed eleganza degli arredi.


Edizione 2010 – “Due sipari per due Sicilie”
Teatro Politeama Garibaldi – Palermo
Fotografie a cura di Luciano Romano ed Ettore Magno
Due pittori, due scenografi, due teatri, due sipari. Due Sicilie. Questi i temi al centro di un calendario che mette a confronto due artisti, padre e figlio, che nell’arco di 50 anni hanno portato a compimento due meravigliose opere d’arte. Si tratta dei sipari di Giuseppe e Gustavo Mancinelli, rispettivamente del Teatro San Carlo di Napoli e del Teatro Politeama di Palermo che ha riportato alla luce il più prestigioso lavoro di Gustavo Mancinelli, recuperato dalla Sopraintendenza Regionale ai beni culturali di Palermo, all’interno dei magazzini del Teatro Massimo

Edizione 2011 – “Cahiers Marocains”
Palazzo Kadiri – Marrakech
Dipinti su tela, acquerelli e Xilografie di Stefano Ussi e Cesare Biseo
Le avventure diplomatiche di Edmondo De Amicis in Marocco secondo la visione di due suoi compagni di viaggio d’eccezione come Stefano Ussi e Cesare Biseo. Questo il tema dominante di un calendario che ripropone l’Oriente ottocentesco e la fascinazione romantica per l’esotico che aveva già contraddistinto, in un’aura ancora neoclassica, lo Stile Impero, o, ancora prima, le chinoiseries del Rococò.

Edizione 2012 – “Icone berlinesi”
Aeroporto di Tempelhof – Berlino
Fotografie a cura di Angelo Bucarelli
L’edizione del decennale è un omaggio a Berlino e alle sue icone degli anni ’20 e ’30. Su questo tema Angelo Bucarelli interpreta la capitale del dinamismo e dell’eccentricità attraverso i personaggi che ne hanno scritto pagine indelebili di storia, per un viaggio di immagini e segni zodiacali, con i prospetti astrologici delineati da Carla Cervi, che passa in rassegna i volti di Walter Gropius, Thomas Mann, i filosofi Edith Stein e Walter Benjamin, i registi Max Rheinardt e Fritz Lang, il poeta Berthold Brecht, il fisico Albert Einstein e l’attrice Marlene Dietrich.

Edizione 2013 – “L´anima del tempo”
Convento dei Girolamini – Napoli
Fotografie a cura di Massimo Listri
A dieci anni dall’indimenticabile festa nelle sale del Museo di Capodimonte, il Calendario ritorna a Napoli. E per l’occasione punta il suo sguardo all’interno delle Chiese partenopee, quelle meno note o addirittura chiuse al culto. Massimo Listri riporta alla luce la splendida realtà artistica delle “chiese negate” ai napoletani con la collaborazione del soprintendente Fabrizio Vona che ha fatto da Cicerone tra gli altari e le navate esposte al rischio dell’oblio.


Edizione 2014 – “Memoria e Futuro”
Museo Nazionale - Varsavia
Fotografie a cura di Massimo Listri

Le straordinarie vedute di Varsavia di Bernardo Bellotto sono ricostruite attraverso gli inserti fotografici di Massimo Listri che, di fatto, ricostruisce la capitale polacca sovrapponendo l’immagine fotografica ai luogi resi immortali dal pittore veneziano. Con lo spirito dell’artista concettuale Listri ha ricercato le posizioni scelte da Bellotto nel dipingere gli edifici monumentali negli spazi urbani per una sovrapposizione perfetta e coerente in cui le carrozze convivono con le automobili, i passanti di oggi con i personaggi in abiti d’epoca, i monumenti nelle piazze con gli arredi urbani, in un miscuglio del tutto plausibile.



 

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