Inserita in Cultura il 01/08/2022
da Patrizia Carcagno
Mostra Personale del pittore Nino Mangano al Castello di Scilla ( Rc). Presentata dal critico prof.ssa Maria Teresa Prestigiacomo il 3 agosto
Scilla, Rc. Scrive il critico d’arte prof.ssa Maria Teresa Prestigiacomo:” Anassilao aveva nel cuore l’unificazione della gens di sicilia e Calabria insieme e ci ritroviamo nel Castello di Scilla, noi siciliani e calabresi, insieme, a tessere lodi della terra di Calabria, attraverso le opere “ didattiche” di Nino Mangano: lode alla Calabria, affinchè i suoi figli nutrano sempre sentimenti di salvaguardia, di tutela, di amore, per la bellezza di questa terra definita la Florida d’Italia. Antonino Mangano è un artista che consolida già la sua immagine in Italia ed all’estero: ho presentato la sua Mostra Personale nella Collettiva, a Taormina nel maggio 2022, nelle Sale dall’affascinante atmosfera gotica del Castello dei Duchi de Spuches, Duchi di Santo Stefano con notevoli consensi. Inoltre, ho presentato le sue opere a Parigi, nel Luglio 2022 al Centre Culturel Italie a Saint Germain de Près, con presentazione dell’evento (dal titolo Festival dell’Arte e della Letteratura, sottotitolo (La Mediterranée et ses ambiances) con notevole successo di pubblico e di critica, alla presenza di personaggi di elevato spessore culturale, come il Premiato con il Grand Prix Alain Fournier Maurice de Kervenoael . Da sottolineare, che la presentazione di Nino Mangano con la tematica delle sue opere, per l’evento di Parigi, pergamena d’Onore, si è svolta, attraverso gli sforzi profusi dall’organizzazione dell’Accademia Euromediterranea, presso l’Università della Sorbona, nella storica sede centrale, il 24 giugno nell’aula Anfiteatro Chasles. Oggi, con questa Mostra Personale nella sua terra d’origine, Nino Mangano afferma quel concetto espresso da Gesualdo Bufalino in Museo d’Ombre: il pittore deve tendere l’orecchio allo zampillo della fontana ed al fragore della cascata… cioè ascoltare il richiamo del suo paese d’origine, la Calabria e quello dell’Europa e del mondo intero. L’artista si presenta con opere che non potevano essere scorporate, divise perché, per chi conosce la Calabria, sa bene che il pittore, come figlio devoto della sua amata terra, non poteva sottrarsi al fascino del mare delle sue coste (definite la Florida del Sud d’Italia) e non poteva esimersi dal cantare il fascino, altrettanto intrigante, delle sue Fiumare, delle vere e proprie “sculture d’acqua”. La letteratura in tal senso, ci sostiene: Corrado Alvaro, uno dei massimi esponenti della Letteratura Italiana, scrive nei suoi testi (egli ha cantato la vita cruda tra fiumare, gole e dirupi dal tormentato fascino):” Non è bella la vita dei pastori in Aspromonte d’inverno, quando i torbidi torrenti corrono al mare e e la terra sembra navigare sulle acque” . Il calabrese Mangano, pertanto, richiama non solo la Letteratura Italiana ma anche l’antropologia culturale ed i proverbi legati alla fiumara; ne consegue che una pittura solo apparentemente e fortemente decorativa e tecnicamente studiata per trasferire bellezza, contenga in sé riferimenti filosofici profondi: ad esempio riferimenti al proverbio “La petra chi non faci lippu si la leva la chiùmara” cioè chi non si ancora alla realtà, rischia, vivendo di illusioni, di essere travolto da storie rovinose. Ma non solo a Corrado Alvaro fanno riferimento le sue opere (e dalla Letteratura alvariana sono convinta che traggano ispirazione) ma anche in particolare alla Letteratura di ungarettiana memoria e alla Letteratura del 1500: riguardo l’evocazione carducciana di Mangano, mi piace affermare che, così come Giosué Carducci fu accompagnato per tutta la sua vita dal suo fiume toscano, Serchio, ricordiamo “ Odi Barbare”( e ricordiamo anche la Lirica “Alle fonti del Clitumno”) allo stesso modo Mangano è affascinato in modo intrigante dalle sue fiumare. Altra evocazione letteraria, ma fortemente filosofica, determinata dalle opere di Mangano è quella ungarettiana, in particolare, quella relativa alla poesia “Fiumi”, ( dedicata dal poeta al suo fiume Isonzo). In questo caso, Mangano, così come Ungaretti, medita sul senso della vita, sul ciclo della vita che metaforicamente, “dal cielo si fa acqua”,( allusione al liquido amniotico), si fa ruscello, si fa fiume si fa fiumara, per tornare,( la nostra vita) dal mare alle sue origini. Le Fiumare, le Sciumare sono legate alla memoria storica dell’infanzia e dell’adolescenza di Nino Mangano, cosicchè i simboli di una terra magica, dal fascino protoromantico nelle sue fiumare si trasformano in splendide opere, totem orizzontali che ammaliano. Mangano ne coglie gli istanti di bellezza, anche nel torbido, ma in molte di queste opere, l’artista esalta le brillanti cromìe variegate, viranti tra i verdi e gli azzurri, o l’ indaco, esaltando la corrispondenza biunivoca del cielo e del fiume e condividendone il sentimento del tempo che tutto trascina…. Panta Rei eraclitamente, come tutti noi , con la nostra storia personale con il nostro momento di gloria che raggiunge il suo acme e poi si perde nel magma dell’oblìo, come nella Fiumara di Mangano. L’altra sezione, composta dal pittore, Antonino Mangano, non presente in questa sede, attraverso una tecnica che supporta efficacemente il messaggio, canta il mare, la tranquillità delle sue coste calabre, la soavità del cielo d’estate, l’abbacinante chiarore estivo che l’artista ha inteso esaltare, anche con opportune cornici bianche che ne condividano il messaggio di gioia e di serenità del suo mare. Il suo genere è figurativo ma con massima sintesi egli esprime il suo messaggio che l’artista oggi offre a noi tutti con le sue Sciumare, le sue fiumare ed il suo Castello di Scilla che storicizza il suo momento storico della sua mostra Personale con la nostalgia di sentimenti mai perduti per la sua solare, romantica, sofferta Terra di Calabria. “ La Mostra è stata realizzata per merito dell’associazione Anassilao e con il supporto della Galleria Serraino #Maria Teresa Prestigiacomo è docente d’Istruzione Superiore a’ la rètraite; già contrattista universitaria, è critico d’arte e giornalista, direttore arte e Cinema di rivista internazionale; è General Manager Art and Book events in Europe and Hammamet, Malta…;Direttrice Master Arte e Cinema al festival del Cinema dello Stretto; General Manager Festival dell’Arte e della Letteratura a Parigi presentato presso l’Università della Sorbona Giugno 2022 e svoltosi presso il Centro Culturale Italiano. Presidente Accademia Euromediterranea delle Arti ed ufficio Stampa; pluripremiata ad Hammamet, Sousse, Cartagena, Premio Int. Cartagine; a Roma, Teatro Valle Premio Calderoni-Stampa … Membro UCSI Unione Stampa Cattolica Italiana. Vicepresidente Assofante-Me Ass. ric Min Difesa… Centinaia i cataloghi che recano al firma prestigiosa del critico Maria Teresa Prestigiacomo: ricordiamo il Catalogo Skira per Doina Botez e la Monografia per Beniamino Minnella, presso il Museo Regionale “ dei Bronzi di Riace” Reggio Calabria, presentato con la famiglia Versace.
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