Inserita in Un caffè con... il 22/07/2021
da Cinzia Testa
Chi pagherà la procedura di infrazione che l’Unione Europea ha avviato nei confronti dello Stato Italiano?
Abbiamo analizzato attentamente la procedura di infrazione che l’Unione Europea ha avviato nei confronti della Stato italiano con particolare riferimento alla magistratura onoraria, abbiamo letto diversi articoli e commenti a riguardo. In particolare, condividiamo una serie di articoli che dicono che i magistrati devono essere responsabili della loro gestione. Principio più che condivisibile, ma che al contempo fa sorgere un interrogativo: quando l’Italia viene sanzionata dall’Unione Europea perché la politica italiana non ha rispettato le regole comunitarie o i principi dettati dall’Unione Europea, chi paga effettivamente questa sanzione inflitta al nostro paese?
Non c’è dubbio. La paga la comunità, cioè in altre parole paga lo Stato attraverso le risorse dei cittadini.
Forse la politica, o meglio in questo caso la magistratura, dovrebbe allargare l’orizzonte e dire che se la comunità politica non è stata in grado di rispettare le regole non può chiedere ai cittadini di pagarne le colpe; soprattutto per le sanzioni nate dall’inadeguatezza di chi ha agito in maniera a dir poco inefficiente.
Sono domande che sorgono spontanee.
Certo noi non abbiamo, come si suol dire, la palla di vetro con le soluzioni a portata di mano, però delle riflessioni ad alta voce ci permettiamo di farle: quando un cittadino sbaglia viene sanzionato e paga, mentre quando sbaglia la politica, paga sempre il cittadino e non il politico.
Forse sarebbe più corretto agire miratamente secondo la formula del “chi sbaglia paga”: in questo caso, se l’Italia viene sanzionata perché non rispetta le regole comunitarie (alle quali ha aderito a gran voce e di cui ha condiviso i principi comunitari) forse dovrebbe essere giudicata così come avviene a livello regionale. Cioè quando la classe politica non rispetta le regole, la Conti dei Conti provvede meritatamente alla citazione in giudizio per danno erariale.
In questo caso il danno erariale lo fa il Governo e sarebbe giusto che chi in quel momento occupava le sedie venga sanzionato in modo serio per i danni che ha arrecato al paese, sia diretti che indiretti: quelli diretti sarebbero le eventuali sanzioni inflitte, quelli indiretti sono le ripercussioni che incidono sul sistema economico. La tutela della magistratura è un tassello fondamentale per il buon funzionamento del paese. Come il Presidente Draghi in altri tempi ha sostenuto: “una magistratura non efficiente crea le condizioni per un sistema economico fragile e debole e soprattutto non incentiva gli imprenditori – soprattutto quelli internazionali – a fare investimenti per la mancanza della certezza nel contenzioso”.
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