Inserita in Politica il 14/07/2021
da Cinzia Testa
Pubblica Amministrazione, il mega concorso per Sud a rischio annullamento
La chimera del posto fisso di Checco Zalone in "Quo Vado" ormai pare sia rimasto solo un sogno di noi italiani. Dall’utopia del posto garantito alla flessibilità del pubblico impiego, oggi sottopagato. Il primo mega concorso per il Sud che doveva dare una svolta e reclutare 2.800 esperti nelle amministrazioni avrebbe dovuto essere la grande rivoluzione nei concorsi necessario ad attuare il PNRR, si è rivelato un vero fallimento. E uno dei principi fondamentali del lavoro pubblico è proprio il concetto del lavoro a tempo indeterminato, stabile. Sono scattati così i primi ricorsi. Il Tar potrebbe di fatto azzerare il concorso che ha fatto registrare pochi idonei. La tanto celebrata piattaforma digitale e la tanto decantata velocità e della lotta alla burocrazia è andata in fumo. Dal bando alle assunzioni in soli 100 giorni è rimasto un sogno perché non hanno fatto i conti con la burocrazia statale creando così una babilonia inenarrabile. Un insuccesso quindi che dovrebbe far comprendere alla classe politica che servono regole certe in materia di pubbliche assunzioni. Regole, quelle vigenti, che non possono essere aggirate in questo modo. Ma a quanto pare tanti giovani rampanti plurilaureati, scritti da un ipotetico curriculum inserito in una piattaforma alla fine non risulterebbero tanto attratti dalla Pubblica Amministrazione se si considera su 81mila candidati, 37.009 si sono presentati alle prove. Idonei 1884 e 821 solo quelli che saranno assunti. Pochi. Forse perché si pensa che nel Meridione il tasso di influenza dei candidati sia stato così in basso perché ci sono ancora quei bamboccioni o quei fannulloni di un tempo? Oppure perché un candidato “esperto” non sia giustamente disposto a spostarsi in un’ altra regione con contratti di lavoro a tempo determinato e con uno stipendio pari a 24.149,43 euro lordi annui, tredicesima compresa, cioè 1450 euro lordi mensili per tre anni? E quindi rinuncia al momento dell’assunzione? La contraddizione è anche un’altra. Si cervcano giovani talenti, quindi principianti. Ma dall’articolo 10 del d.l. 44/2021, veniva data un’impostazione un tantino diversa: esperienza lavorativa già acquisita, titoli, dottorati, masters, iscrizione ad ordini, requisiti impossibili per un giovane neolaureato. E un giovane esperto e professionista supera i 30 anni e magari già lavora nel privato guadagnando oltre 2000 euro al mese ci resta poiché per lui nelle PA sarebbe solo sconveniente non farebbe un salto di qualità. Ci saranno presto le graduatorie dei vincitori sempre che il TAR- la decisione è prevista per il prossimo 19 luglio- potrebbe sancire l’illegittimità del concorso e quindi sancirne sancirne l´annullamento. Un vero e proprio pastrocchio all´italiana.
Enza Maria Agrusa
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