Inserita in Politica il 05/10/2019
da Direttore
protesta nel carcere di TRAPANI, dove nel primo pomeriggio un detenuto ha aggredito alcuni poliziotti penitenziari per futili motivi.
Monta la protesta nel carcere di TRAPANI, dove nel primo pomeriggio un detenuto ha aggredito alcuni poliziotti penitenziari per futili motivi.
Per Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, “si tratta di un grave episodio.
Tutto ciò è sintomatico della grave carenza di sicurezza dovuta sempre alla scarsa presenza di personale. Fino a quando la polizia penitenziaria deve subire queste aggressioni?” Capece, segretario generale del SAPPE, esprime solidarietà ai poliziotti contusi e ricostruisce i fatti: “Registriamo l’ennesimo episodio di violenza nei confronti di personale appartenente al Corpo in servizio nella Sicilia.
Verso le ore 13:15 un detenuto italiano ha aggredito due Assistenti Capo coordinatori con una sbarra di ferro staccata ad un tavolino dell´aula della scuola e pugni in faccia.
Il detenuto aveva avuto una lite con altro ristretto: subito dopo separati, uno veniva messo presso l´aula della scuola, l´altro portato nella cella di perquisizione. Subito dopo il primo doveva essere sentito per un consiglio di disciplina, mentre che il collega lo andava a prendere e apriva la cella il detenuto si muniva di un piede di metallo del banco di classe e lo dava in testa al poliziotti.
I detenuti evidentemente sono convinti non di essere in carcere a scontare una pena ma in un albergo, dove possono fare ciò che preferiscono… Ed è grave che la recrudescenza degli eventi critici in carcere si è concretizzata proprio quando sempre più carceri hanno introdotto la vigilanza dinamica ed il regime penitenziario ‘aperto’, ossia con i detenuti più ore al giorno liberi di girare per le Sezioni detentive con controlli sporadici ed occasionali della Polizia Penitenziaria”.
Il SAPPE sollecita Ministro e Capo DAP a intervenire: “Questa di Trapani è l’ennesima grave e intollerabile aggressione da parte di detenuti ai danni di appartenenti alla Polizia penitenziaria.
Ai colleghi feriti va la nostra vicinanza e solidarietà nonché un ringraziamento particolare per l’intervento che nonostante le conseguenze riportare ed incuranti di qualsiasi pericolo ha permesso di bloccare il detenuto violento.
La situazione nelle nostre carceri resta allarmante e la realtà è che i nostri poliziotti continuano ad essere aggrediti senza alcun motivo o ragione.
Ma è evidente a tutti che è necessario intervenire con urgenza per fronteggiare le costanti criticità penitenziari, a cominciare dal ripianamento delle carenze organiche dei Reparti di Polizia Penitenziaria dell’Umbria”.
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