Inserita in Un caffè con... il 28/08/2019
da Cinzia Testa
Da Karl Marx a oggi: una riflessione sul mondo capitalistico e le sue crisi
In questo momento di recessione si sentono le teorie più disparate per venire fuori dalla crisi. Proprio in questi giorni si è ritornati a parlare dell’idea alquanto singolare del Nobel per l’economia Milton Friedman che prende il nome di Helicopter money; secondo tale teoria il modo giusto per riattivare il mercato è quello di far piovere denaro nei conti dei cittadini. Quasi surreale, ma in un momento in cui non si sa più che pesci prendere si vagliano le ipotesi più disparate. Ma forse, per andare al nocciolo della questione, occorre fare un passo indietro nel tempo, perché la storia si sa, è maestra indiscussa.
L’origine dei problemi attuali era già stata teorizzata da Karl Marx che aveva brillantemente illustrato i risultati del progresso della tecnica: lo sviluppo di macchine più efficienti avrebbe portato all’aumento del capitale costante, portando però al contempo alla diminuzione del capitale variabile, cioè gli operai. Il futuro dunque ha portato a un mondo progredito con un mercato interno in recessione. Siamo dunque dinnanzi alle contraddizioni intrinseche al mondo capitalistico teorizzate da Marx e alle crisi che ne susseguono? Le conseguenze del nostro mondo tecnologico sono disoccupazione, impossibilità di vendere merci e crisi di sovrapproduzione. Sappiamo benissimo di cosa si sta parlando, pensiamo alle casse automatiche, agli sportelli elettronici di svariati uffici. Il progresso ha sostituito il lavoro umano al fine di ottenere un risparmio immediato.
Verrebbe da chiedersi, appoggiandoci dunque su teorie fondate, se sia ancora il caso di assecondare il progresso che sta robotizzando il mondo circostante. Per una volta forse sarebbe meglio fare un passo indietro valorizzando il lavoro umano. L’economia può ripartire se ogni famiglia gode di una stabilità finanziaria, e questo può avvenire soltanto abbattendo i tassi di disoccupazione. Il denaro anziché piovere nei conti dei privati dovrebbe semplicemente essere frutto degli stipendi delle persone; maggiore disponibilità finanziaria per famiglie e imprese non può che far nascere un circolo virtuoso in grado di rivitalizzare le economie globali. Ovviamente non ci atteggiamo a economisti, ma supponiamo che ogni tanto le scelte più semplici siano quelle in grado di risolvere i problemi maggiori.
Cinzia Testa
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