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Inserita in Sport il 07/06/2019
da Direttore
Calcio femminile
Sessimo e calcio. L´Italia suo malgrado si fa trovare ancora una volta presente a questo esecrabile connubio che sta caratterizzando gli ultimi mesi. Ieri l´ennesimo caso con la denuncia da parte di una calcettista su FanPage.it. "Sei una ragazza, giochi a calcio e quindi sei lesbica". Un sillogismo che non ha nè capo nè coda nella logica sulla quale poggia il metodo di ragionamento aristotelico. Due episodi, uno più grave dell´altro, ma che fa capire ancora una volta come una parte dell´Italia sia culturalmente indietro sul calcio femminile. In questo caso si parla di futsal, calcio a cinque per i profani. Una squadra impegnata a Milano per un torneo decide di andare a giocare in spiaggia, venendo poi additate di omosessualità. Una deduzione automatica che non trova fondamento e che di sè non è un´offesa se il tono non fosse dispregiativo.
Stesso torneo, stessa giornata, due calcettiste nella hole dell´albergo a parlare come due amiche solitamente fanno. L´incontro-scontro con un uomo ubriaco che inizia ad inveire contro le due ragazze, ancora una volta tacciandole di omosessualità. L´episodio, però, può trascendere nella violenza vera e propria, perchè l´uomo, non aspettandosi una risposta schietta e senza peli sulla lingua, ma piuttosto con un fare di sfida ha tentato di schiaffeggiare una delle calcettiste salvo poi "rinsavire". Ebbene, siamo di fronte, ancora una volta, a casi di omofobia e di sessismo che mescolati al luogo comune e all´alcool prende piede nell´istinto animale.
"Appena una settimana fa ho commentato altri due episodi di violenza -commenta il procuratore e manager sportivo Alessio Sundas- Sono veramente allibito, leggere di questi episodi fa accapponare la pelle. Come si può pensare nel 2019 di essere ancora così culturalmente indietro? Il calcio femminile, a cinque o a undici che sia, è parte integrante del nostro sport. Le ragazze della nazionale lo stanno dimostrando partecipando al Mondiale di Francia, al contrario della squadra maschile. Affermazioni di questo tipo fanno pensare alla fine del 1800 quando si era mosso il primo movimento di calcio femminile e da tutti i benpensanti dell´epoca le calciatrici era schernite e derise, offese ed insultate. L´Italia si dimostra ancora una volta un passo indietro rispetto al resto del mondo calcistico"
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