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Inserita in Cronaca il 20/05/2019 da Direttore

Lettere a Tito n. 248. Grazie infinite a Rita Internet e al mondo del volontariato serio in una Italia-Europa baluardi di progresso-pace-ibertà.

Lettere
Caro Tito, questa volta non mi dilungo più di tanto nello scriverti. Infatti, occorrono poche parole per ringraziare tutti coloro i quali (in silenzio, senza apparire e con tanta buona volontà) svolgono gratuitamente un qualsiasi lavoro per il bene della comunità. Ne conosco davvero tanti e, nella sola Italia, in milioni si prodigano per una società ed un mondo migliori, quotidianamente e tenacemente oppure in occasione delle piccole e grandi calamità politiche, sociali e naturali.

1 – UN GRAZIE A RITA INTERNET E A TUTTI I VERI VOLONTARI TEMERARI

Pensa a quanti sono i volontari nel mondo!… E, visto e considerato come vanno le cose, sono convinto che l’Umanità e lo stesso nostro pianeta soffrono di meno grazie a coloro che si impegnano (spesso in modo temerario) senza nulla aspettarsi in cambio per il benessere delle altre Persone, della Società (piccole e grandi comunità) e della Natura. A tutti il nostro grazie e la nostra devota ammirazione!

In particolare, ho recentemente scoperto per caso la straordinaria ed emozionante storia di una signora (chiamiamola Rita Internet) la quale passa alcune ore della sua giornata per aiutare un vecchio amico a portare avanti un sito web che altrimenti sarebbe rimasto fermo, lasciando gli utenti senza notizie sul glocal-territorio (cioè il mondo). Devo confidarti che tale donna mi ha commosso per tutta questa sua paziente e continua dedizione!… In particolare per il suo convinto ed inamovibile “nascondimento” che la rende veramente grande, persino sublime!

Il suo deve essere un lavoro alquanto impegnativo se mi ha detto “Lo faccio finché reggo!”. Ma intanto lo fa e tutti noi che (come comunicatori o come utenti) dipendiamo dalla gentilezza del suo “mouse” informatico ce ne gioviamo e, quindi, dobbiamo ringraziarla in modo speciale, pure per la sua precisione, la sua puntualità e persino per l’affetto che ci mette nel rendere “perfetto” un servizio assai utile alla comunità dei “webnauti” territoriali o sparsi per il pianeta (principalmente i nostri emigrati).

Rita Internet, così, con il suo quotidiano e silenzioso volontariato, rende un bene prezioso al vecchio amico e un bene indispensabile alla gente che visita ogni giorno quel sito, restando permanentemente informata e in buona compagnia. L’informazione è un bene essenziale, oggi più che mai, come il pane del fornaio o come le medicine del farmacista … specialmente per chi è solo in casa e magari non può uscire. E poi un territorio senza informazione sembra non esistere. Infatti l’informazione fa tanto “comunità”! Ormai è impossibile farne senza!…

2 – BUON ONOMASTICO RITA INTERNET !

Quindi, Rita Internet rende un doppio bene all’universo-mondo! Ed allora è proprio questa la irripetibile occasione per ringraziare lei e tutte le altre “Rita Internet” o “Rito Internet” d’Italia e del mondo! La ringraziamo tantissimo pure noi giornalisti (anche se lei giornalista non è e non lo vuole nemmeno diventare, ma è come se lo fosse … dichiarata “giornalista sul campo” e altamente benemerita già per essere soltanto una persona semplicissima ma dotata di tanta buona volontà e professionale maestrìa).

Mercoledì prossimo 22 maggio (essendo dedicato a Santa Rita da Cascia) è il giorno del suo annuale onomastico che ci trova fin da adesso tutti qui, idealmente riuniti (giornalisti ed utenti), per festeggiarla lietamente e totalmente a 360 gradi e a tutto tondo. Buon onomastico, Rita Internet !!!!… E, ormai che ci siamo, auguri a tutte le “Rita” o “Rito” del mondo!

Caro Tito, tu sai bene quanto insista sempre nel raccomandare “riconoscenza” e “gratitudine”. La riconoscenza e la gratitudine, oltre ad essere un segno di civiltà, sono una necessità di sopravvivenza comunitaria. A volte un semplice “GRAZIE” può ripagare coloro che non si risparmiano per gli altri e può incoraggiarli a proseguire nell’altruismo il più tenace ed utile possibile. La riconoscenza è anche e soprattutto salute e benessere interiore! Atto di amore e di libertà!!!…

3 – LA GIORNATA DELLA RICONOSCENZA

Ho saputo prima dal sito www.soveratoweb.com e poi dall’emittente “Telejonio” che ieri (sabato 18 maggio) a Satriano (costa jonica della provincia di Catanzaro) c’è stata una bella manifestazione della “Riconoscenza” con la presenza di ben tre Vescovi. Mi sono sentito unito a loro nella pratica della preziosa e necessaria virtù della “riconoscenza” che non deve mancare mai, poiché ognuno di noi è debitore (anche inconsapevolmente) di qualcun altro. Pure la riconoscenza fa “comunità”!… In modo determinante e sostanziale!

Caro Tito, nel ringraziarti e nel salutarti, voglio sperare che il silenzioso volontariato aumenti ogni giorno di più, poiché saranno il vero amore e la vera buona volontà a salvare il mondo!

Pure per tale motivo, vorrei qui raccomandare ai paesi, alle città, alle comunità grandi e piccole di avere una giornata all’anno o almeno qualche ora dedicata alla riconoscenza verso le persone o le istituzioni che ci sono state utili nel nostro pur difficile percorso di crescita umana e sociale.

Tu sai che ho più volte organizzato (per la mia ASL e per il Comune di residenza) una manifestazione per dire “GRAZIE!” a chi era andato da poco in pensione e per dare un incoraggiamento a quei giovani che avevano appena fatto il loro ingresso nel mondo del lavoro. Non costa nulla stringere la mano (da parte dei Rappresentanti delle Istituzioni o dai Capi di una Comunità) a coloro i quali vanno in pensione dopo aver lavorato una vita per il bene comune e a coloro che si avviano a farlo.

Questa è una riconoscenza di base, di fine ed inizio lavoro, ma una Comunità potrebbe sottolineare pubblicamente la propria riconoscenza con un semplice “GRAZIE” per coloro i quali, pure episodicamente o a tappe, si prodigano per rendere onore a sé stessi e alla Comunità di appartenenza. Tale funzione di gratificazione e di incoraggiamento possono essere i “Premi” o le “Benemerenze” o altri Riconoscimenti pubblici. Che poi, alla fin fine, sono un investimento affettivo, effettivo e sociale che bisognerebbe fare anche e persino per il buon egoismo comunitario!

4 – GRAZIE EUROPA – GRAZIE ONU – GRAZIE DIPLOMAZIA !

Caro Tito, personalmente è dal 1961 che sostengo l’Europa Unita (prima diventata MEC – Mercato Comune Europeo o Comunità Economica Europea il 25 marzo 1957 a Roma e poi l’attuale Unione Europea il 07 febbraio 1992 a Maastricht – Olanda). A quel tempo, nel 1961, non si parlava di unità europea nemmeno nelle scuole, salvo eccezioni.

E la mia fu una eccezione. Infatti il prima media (1961-62), notando la mia vocazione universalistica e giornalistica, Anna Maria Longo (docente di lettere) mi consigliò di leggere il libro “Le mille e una Italia” (1960) di Giovanni Arpino (1927-1987) poiché questo bravissimo e pluripremiato Autore intendeva rivolgersi proprio ai giovanissimi studenti affinché potessero e volessero educarsi e prepararsi ad un’Europa senza più guerre, più unita e solidale.

Infatti nel mio 1961 già erano stati firmati i “Trattati di Roma” tra i sei Paesi fondatori: Belgio, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo e Olanda. Da sei Paesi che hanno avviato il processo unitario europeo oggi siamo 28 Stati sempre seduti attorno al medesimo tavolo di buoni propositi e di qualche buona volontà. Ovviamente ci sono pure furbizie inopportune, però (come in un qualsiasi rapporto coniugale) la pace familiare e comunitaria vale persino qualche grosso sacrificio o qualche boccone amaro. La pace è un bene così tanto supremo ed irrinunciabile che soltanto in sua presenza si può crescere e, prima o poi, raggiungere equi o vantaggiosi, reciproci e duraturi risultati.

“Le mille e una Italia” è un’Opera dal titolo quasi fiabesco, pensata e realizzata a beneficio di giovani lettori sui banchi di scuola, ancora freschi e disponibili all’incanto delle favole della buona notte, ma anche disponibili a legarsi a stupendi e necessari ideali, come unp’Europa senza confini e pacificata. In effetti di fiaba si tratta o, più apertamente, di viaggio iniziatico, intrapreso dal dodicenne siciliano chiamato Riccio Tumarrano. Costui parte dalla Sicilia (estremo sud periferico italiano) per ricongiungere il padre, che fa il minatore nel Monte Bianco, nel lontano Nord, per scavare il traforo che unirà ancor più l’Italia al resto d’Europa.

Questo libro diede a me (che nel 1961 avevo undici anni, uno in meno del protagonista Riccio) la spinta europea o europeista, che poi ho sviluppato nella primavera del 1967 denominando “Euro 4” i miei 4 amici del gruppo musicale parrocchiale, divenuto poi, nell’autunno 1967, in sette amici “Euro Universal” poiché nel frattempo avevo scoperto l’ONU – Organizzazione delle Nazioni Unite (altro baluardo in difesa della pace nel mondo) e quindi una dimensione più ampia, globale e universale.

Infatti (appena dopo aver contribuito a fondare gli “Euro 4”) nel giugno 1967 (a 17 anni) sono andato da solo a Roma per prendere materiale divulgativo sia della CEE o MEC e sia dell’ONU. Con tutto questo vario materiale cartaceo ho organizzato sulla piazza della chiesa di Badolato Marina dei pannelli da mostrare e far leggere a chi usciva dalla messa e a chi passava o sostava per quel centralissimo spazio urbano. Il “culto” per l’Europa Unita e per l’ONU non è mai cessato in me, sempre più convinto come ero e resto della necessità di una unione (la più concorde ed armoniosa possibile) tra tutti i Popoli e le Genti. Unica via per la Pace e il Progresso.

Il titolo “Le mille e una Italia” potrebbe essere oggi tradotto in “Le mille e una Europa”. Ed è proprio in questa visione che vorrei pregare tutti di inserire i “Mille e un problema” che ha l’Unione Europea. Nonostante tutte le attuali contraddizioni, ritengo che il bilancio di 62 anni di aggregazione e poi di unità europea sia (più che positivo) meraviglioso se si pensa a come eravamo già 75 anni fa … un’Europa semidistrutta da una delle guerre più terribili e micidiali avutesi in questo vecchio e polemico continente.

Personalmente sono nato proprio nel 1950 ed avevo appena due mesi quando il 09 maggio alle ore 16 in Parigi c’è stato un evento fondamentale per tutti noi europei (nati o ancora nemmeno concepiti) … la “Dichiarazione Schuman” con la quale l’allora ministro degli Esteri francese Robert Schuman il 9 maggio 1950 proponeva la creazione di una Comunità europea del carbone e dell’acciaio (CECA) i cui membri avrebbero messo in comune le produzioni di carbone e acciaio. La CECA (paesi fondatori: Belgio, Francia, Germania occidentale, Italia, Lussemburgo e Olanda) è stata la prima di una lunga serie di istituzioni europee sovranazionali che avrebbero condotto a quella che oggi si chiama “Unione Europea”.

La mia generazione ha visto il lento e graduale progresso che abbiamo avuto persino noi che siamo in estrema periferia: dalla libertà di circolazione di persone e merci alla moneta unica, da una vita vissuta in pace e benessere (superando persino miseria e fame vera) ad un’amicizia più stretta, produttiva e amicale tra genti diverse e lontane. Abbiamo già un inno unico, una identità varia ma unificante. Abbiamo già leggi discutibili ma uniche e garantiste e presto avremo anche un esercito unico e, piano piano, altre istituzioni di migliore e maggior progresso socialie, culturale, umano, economico. Comunitario.

Adesso non vorrei che qualcuno sia così stanco di pace, tranquillità e benessere da mettere a repentaglio il lavoro e l’amore di più generazioni nel costruire una Istituzione che sicuramente deve essere migliorata (come tutto ciò che tende a crescere più rapidamente di una assimilazione civile e culturale) ma certamente non distrutta o deturpata o addirittura asservita come vorrebbero i maggiori nostri concorrenti nella globalizzazione.

Pure per rendere onore ai tanti milioni di morti e di feriti che stanno alla base della “Dichiarazione Schuman” del 9 maggio 1950 (data diventata poi la celebrazione della “Giornata dell’Europa”) ognuno di noi dovrebbe assumersi la responsabilità e l’impegno di difendere e migliorare non soltanto l’Unione Europea, ma di estendere tale Unione ai Paesi del Mediterraneo (primi tra tutti Israele e Palestina) per una pace ed un benessere duraturi nel nome della comune civiltà multi-millenaria.

Caro Tito, temo però che una buona parte degli Europei dell’Unione (che è costata tanto sangue e tanta sofferenza) sia stanca di pace e di benessere oppure non abbia ancora mai goduto veramente di libertà e serenità sociale. Comunque, vediamo avvicinarsi sull’Europa (da nord a sud, da est ad ovest) una congiura di furiosi temporali (uragani, trombe d’aria, fulmini, grandinate, sfuriate di pioggia e di vento, tsunami) che possono mettere in pericolo o addirittura distruggere l’Europa che conosciamo e che vogliamo migliorare, come tutte le altre Istituzioni “salva-vita”.

Domenica 26 maggio possiamo fermare (o almeno arginare) questi pericolosissimi fenomeni con uno sbarramento elettorale tale che riesca a difendere adeguatamente quanto faticosamente realizzato anche dalle Diplomazie (che qui ringrazio solennemente ed affettuosamente, pure perché agendo in silenzio e riservatezza quasi nessuno le ringrazia in modo giusto ed appropriato).

Caro Tito, non nascondo il forte timore che l’imminente tornata elettorale per le Europee possa riservare qualche brutta sorpresa, dal momento che è evidente l’intromissione di potenze straniere che vorrebbero un’Europa debole e ai margini delle decisioni internazionali o globali o addirittura – come dicevo prima – “asservita” ai mercati e ai poteri esteri. Vedo tra gli Europei un’ondata di incoscienza (tradimenti e connivenze varie) e masochismo che potrà portarci veramente a problemi tali da dover rivivere epoche oscurantiste e ricominciare daccapo invece di ricucire piano piano i rapporti per una benefica “rifondazione” dell’Unione in senso sempre più democratico e meno elitario. L’alternativa sarebbero i totalitarismi politici ed economici che già hanno amaramente conosciuto e sofferto le generazioni che ci hanno preceduto.

5– CHIAMATA AL VOTO PER SOPRAVVIVERE E MIGLIORARE

Per tutto ciò che è visibile e per tanto altro (che resta purtroppo ancora troppo invisibile e pericoloso) ritengo che sia necessaria una energica e simbolica “chiamata alle armi” … ovvero una plebiscitaria “chiamata al voto” per sopravvivere, continuare a vivere con dignità e per migliorarci sempre di più. Necessita una maggiore presa di impegno e di responsabilità da parte di tutti noi, poiché nell’indifferenza c’è la sicurezza che mortali virus esterni ed interni possano attaccare mortalmente le Istituzioni, senza le quali il caos planetario può disgregarci o addirittura distruggerci e schiavizzarci. Niente di fantapolitico, questa è la realtà!

Sono d’accordo con coloro i quali ritengono che la tornata elettorale europea dell’imminentissimo 26 maggio 2019 sia una specie di “Referendum” per decidere quale Europa vogliamo … se quella Unita e migliorabile oppure quella disgregata, settoriale, egoista e medievale. Infatti, un ritorno al medioevo è quanto mai possibile (pure perché talune tendenze gridano già slogan retrò) e quindi non ci resta che adottare tutte le misure democratiche (come appunto il libero voto e la consapevolezza piena) per evitare il troppo peggio persino votando il meno peggio.

6 –DIFENDERCI AD OLTRANZA O ARRENDERCI ?

Caro Tito, speriamo che Rita Internet ci porti fortuna e che l’Europa non faccia mille passi indietro con tutto ciò che ne consegue. Non saremmo preparati a cadere e a destreggiarsi nelle antiche drammatiche o tragiche trappole, dopo ben 75 anni di libertà e graduale progresso individuale e sociale (nonostante le gravissime crisi economiche che ci hanno attaccato dall’interno e dall’estero). L’Europa è accerchiata ed è sotto assedio interno ed esterno. Difendersi ad oltranza o arrendersi?

7 – SALUTISSIMI

Caro Tito, speriamo che la prossima “Lettera n. 249” trovi dissipate tutte queste trepidazioni e che gli Europei avranno saputo respingere ogni assalto alla nostra dignità di persone e di cittadini di una comunità di equilibrio, di amicizia, di pace e di lungimiranza. Lo dobbiamo pure a tuo nipote Leonardo, alle giovani generazioni che non votano ancora e a coloro che nasceranno dal 26 maggio in poi!

Uhmh …. Brhbrhbrrr che responsabilità ! Teniamoci forti, anzi, fortissimissimi!


 BUON VOTO E BUONA EUROPA A TE E A TUTTI !!!

Domenico Lanciano (www.costajonicaweb.it) Azzurro Infinito, domenica 19 maggio 2019 ore 20,13. Le foto sono state prese dal web.

Fonte: https://www.costajonicaweb.it

 

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