Inserita in Un caffè con... il 10/01/2014
da Direttore
Ninni D´Aguanno
BASTA CAOS ED INCERTEZZE, destiniamo parte del prelievo sulla fiscalità immobiliare all´edilizia sociale.
“Basta con la girandola dei nomi sulla fiscalità immobiliare, sembra che in questo Paese si sia aperto un gioco-concorso per la scelta dei nomi più originali: Ici, Imu, mini-Imu, Tasi, Tares, Iuc….” – dichiara Ninni D’Aguanno, presidente di Aniem Sicilia, l’associazione che rappresenta 8000 imprese edili a livello nazionale. “Torniamo a recuperare un minimo di serietà, concentriamoci sugli aspetti importanti per i cittadini, rimettiamo in condizione le persone di questo Paese di avere un minimo di chiarezza e di certezze, senza dover necessariamente essere esperti collegati e concentrati, giorno e notte, con le agenzie di stampa per timore di incorrere in un’infrazione o in un ritardo di pagamento. – prosegue D’Aguanno. “La fiscalità immobiliare, comunque la si voglia chiamare, deve essere ricondotta ad una tassazione unica, con tempistica certa, caratterizzata da principi di equità e di progressività e con l’obiettivo di pervenire nel più breve tempo possibile ad un aggiornamento dei valori catastali.” “L’elemento fondamentale è che una quota fissa di tale prelievo sia vincolata ad interventi di edilizia sociale e di riqualificazione del patrimonio immobiliare. Tutti sappiamo il clima di emergenza abitativa e di esasperazione sociale presente nel nostro Paese, così come le diffuse e crescenti aree di degrado sociale ed ambientale che caratterizzano le aree urbane e la mancanza di sicurezza del patrimonio immobiliare pubblico e privato. E’ arrivato il momento, quindi, che una parte certa delle risorse provenienti dall’immobiliare siano ridestinate allo stesso settore, rendendo peraltro un servizio fondamentale all’intera collettività” – conclude Ninni D’Aguanno. - La cronaca, purtroppo, è piena di drammatici eventi che testimoniano lo stato di insicurezza delle scuole italiane, il clima di abbandono che si respira in grandi agglomerati urbani, l’esigenza di recuperare spazi ed edifici energivori ed obsoleti. Utilizziamo questa opportunità del riordino della fiscalità immobiliare per costruire una piano industriale dell’edilizia che ridia prospettive di modernizzazione e di sicurezza alle nostre città”.
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