Inserita in Politica il 08/12/2018
da Direttore
Continua inesorabile l’effetto devastante e punitivo della riforma ORLANDO.
Roma, 8 dicembre 2018
Continua inesorabile l’effetto devastante e punitivo della riforma ORLANDO.
Nonostante le rassicurazioni e le speranze riposte sul tavolo tecnico avviato dal sottosegretario, i lavori sono giunti ad un punto di frizione per le solite note, e ormai scontate e non più credibili problematiche di natura economica, prima taciute in sede di avvio dei lavori, con buona pace della pazienza di chi attende da anni di avere giustizia.
Serpeggia da alcune parti il dubbio circa una reale volontà di superare una disciplina fortemente punitiva verso chi ha da anni sorretto interi tribunali e tutta la giustizia di pace nel silenzio dei media, e di coloro che ne hanno beneficiato in termini di sollievo del proprio lavoro e di organizzazione della funzione giurisdizionale.
Di fronte ad un momento di frizione nel dialogo tra le parti, c’è chi perde la ragione contrapponendosi ad ogni costo al dialogo, e chi tenta di recuperare un filo conduttore per il bene unico della categoria, ma soprattutto per il bene di coloro che nel suo ambito stanno subendo e subiranno danni ineguagliabili nella propria vita personale ed economica.
Ricordiamo infatti che, nel mentre si temporeggia, i giudici onorari di tribunale subiscono le peggiori conseguenze di natura economica ed organizzativa delle riforma Orlando, con inserimento spesso di imperio nell’ufficio per il processo, che ne impone ulteriori umiliazioni e attività gratuitamente rese; nel mentre si temporeggia le situazioni di incompatibilità rischiano di essere portate avanti dal ministero con trasferimenti iniqui per i quali le nostre associazioni, insieme a molti membri del tavolo tecnico, avevano richiesto una rivisitazione.
Nel mentre si temporeggia, il ministero nomina ulteriori membri del tavolo tecnico, quando aveva ignorato la richiesta di compensazione della inferiorità numerica dei Giudici Onorari di Tribunale rispetto alle altre sottocategorie, adducendo la eccessività numerica dei componenti.
Nel mentre si temporeggia, il ministero, attraverso solerti tecnocrati, continua nella sua opera di attuazione della riforma Orlando, che si era inteso modificare nel contratto di governo, senza guardare in faccia chi la subisce. E allora accade che un giudice onorario di tribunale possa essere costretto a trasferirsi in altro tribunale privando di assistenza il proprio fratello collega bisognoso di assistenza fisica per recarsi in tribunale ed in caso di crisi della patologia, costringendo quest’ultimo a dimettersi in barba ad ogni tutela del diritto alla salute e dignità. Se questo è umano..
E’ giunto il momento di prendere in mano la situazione e ricondurla ad un filo di dialogo costruttivo, partendo dalle linee segnate dal nostro progetto approvato con parere ufficiale della ANM, e non asservendosi a quelle della riforma Orlando di cui si propugnava la certa modifica nel contratto di governo. E’ chiaro che una vera riforma non può basarsi sul principio di invarianza finanziaria!
Noi ci siamo e vogliamo continuare la strada del confronto con questo governo, dunque chiediamo la pronta convocazione del tavolo tecnico adeguatamente composto, e del tavolo politico con le sole organizzazioni maggiormente rappresentative, al fine di illustrare anche le proposte economiche. Chiediamo inoltre il celere blocco dei trasferimenti per incompatibilità e revoca di quelle già disposte con conseguenti gravi danni economici, al fine di valutare caso per caso gli effetti degli stessi sulla vita di magistrati ancora precari e mal compensati.
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