Inserita in Politica il 02/06/2018
da Direttore
Il 2 giugno 1946, 72 anni fa, nasceva la Repubblica Italiana, oggi si completa un ciclo con la nascita del Governo.
I filosofi della Tradizione, tra cui va annoverato Igor Sibaldi con il suo importante contributo relativo alla teoria della civiltà, sono illuminanti: ogni organismo vivente ha le sue stagioni, ognuno diverso dall’altro, per esempio il gatto vive circa vent’anni, ma non è che vive meno di noi, vent’anni per il gatto sono centoquindici anni per noi […] E siamo noi ad avere il ritmo delle quattro stagioni, non il gatto. Parimenti, ogni civiltà ha il suo anno e le sue stagioni. Secondo Sibaldi, come tanti altri filosofi che hanno dato valore al numero 72, la durata dell’anno della civiltà è pari ai nostri 72 anni. Ma qual è il significato di “anno della civiltà”? Un esempio può aiutare a comprendere meglio: oggi è il 2 giugno, se pensiamo al 2 giugno di un anno fa possiamo constatare come il clima sia più o meno lo stesso. Non era identico, magari pioveva, però era simile, come simile era quello dell’anno precedente e quello ancora prima. Ecco, la civiltà, un concetto storico più che metereologico, ogni 72 anni ripropone una situazione simile. Quindi non è banale osservare che 72 anni fa nasceva la Repubblica, così come oggi nasce un Governo proprio con la celebrazione della Festa della Repubblica: un nuovo corso storico per la Civiltà Italiana. Taluno sosteneva, al pari di Machiavelli, un’idea precisa: “Se tu sei solo una cellula della civiltà, non te ne accorgi. Fai la tua parte, hai il tuo compito, sei un suo strumento obbediente. Se, invece, tu cominci ad accorgerti di essere un individuo dentro la civiltà, allora smetti di essere solamente una sua cellula, e cominci a pensare: “ma io cosa ci guadagno a stare qui dentro?” Io posso essere una goccia d’acqua portata da un fiume oppure una persona che guarda il fiume dalla riva, questa è la differenza. Studiare le civiltà ha come scopo riuscire a essere sulla riva. E, invece di fluire con tutti gli altri, accorgersi di quello che succede, e fare previsioni. Non profezie da palla di cristallo, ma previsioni economiche, politiche, personali, regolandosi in base alla situazione, come si fa con le previsioni del tempo”. Dunque, un anno della civiltà è pari a 72 anni dei nostri e ogni 72 anni si ripete la situazione di 72 anni prima. Le stagioni della civiltà durano 6 anni e sono 12. Complicato? No, semplice: in ogni stagione c’è un clima diverso sia politico che culturale. Nessuno può fermare il tempo e la storia, al di là delle idee. Viva l’Italia e gli Italiani.
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