Inserita in Politica il 03/01/2018
da Direttore
Fava (CentoPassi): "Contro povertà ed esclusione ARS discuta DdL. Servono gesti concreti"
La povertà in Italia, e in particolare nel Mezzogiorno, è aumentata considerevolmente durante la prima decade del nuovo secolo. In particolare in Sicilia la situazione della povertà risulta preoccupante non soltanto rispetto al Paese, ma anche rispetto al resto del Meridione. Secondo gli ultimi dati Istat, se in Italia nel 2015 un residente su cinque (19,9%) è a rischio di povertà, in Sicilia più della metà della popolazione (55,4%) vive in famiglie a rischio di povertà o di esclusione.
La povertà colpisce soprattutto le fasce più deboli, giovani fino a 35 anni e anziani oltre i 65 anni di età, ed è solo in parte compensata dalla presenza di meccanismi di "welfare familiare". Oltre che tra i disoccupati e le persone in cerca di lavoro, il disagio economico e sociale cresce anche fra le persone che hanno già un lavoro, con il deterioramento relativo e la precarizzazione delle loro condizioni reddituali.
All’interno della regione la distanza fra i redditi è aumentata. Uno studio della fondazione RES indica come il reddito medio familiare (21.800 euro) è il più basso a livello nazionale (29% al di sotto la media) e il 50% delle famiglie in Sicilia vive con meno di 1.500 euro al mese. L´indice di diseguaglianza dei redditi è notevolmente salito in Sicilia fra il 2008 e il 2015: oggi l´ammontare dei redditi dei più ricchi è oltre otto volte superiore a quello dei più poveri.
Contrastare la povertà è un elementare dovere delle politiche sociali. In Sicilia un sostegno al reddito acquista una valenza civica ancor più pregnante. Qui, più che altrove, la vita politica è inquinata dalla tendenza a barattare il voto contro favori, talora anche di minima entità. Il controllo del voto ha poi visto spesso come protagonisti i circuiti di potere mafioso. Rendere i cittadini meno dipendenti dalla morsa del bisogno, e riuscire a farlo riconoscendo loro un diritto pieno all´integrazione al reddito, può dunque rappresentare un passo avanti decisivo anche per contrastare il voto di scambio politico-mafioso e quello clientelare.
Tutto ciò si può realizzare se il sostegno al reddito viene effettivamente garantito a tutti gli aventi diritto, speditamente e con formalità ridotte al minimo (come accade già in molte regioni e città d’Europa, per ultima Zurigo con l’introduzione in via sperimentale di un reddito di base incondizionato per tutti i cittadini adulti e minori residenti nel suo territorio)
La proposta di legge allegata punta a sostenere le famiglie (le quali, com´è noto, sono le prime e spesso le sole a farsi carico delle situazioni di disagio). In tale proposta si prende come riferimento la soglia di povertà assoluta, cioè la “spesa mensile minima necessaria per acquisire il paniere di beni e servizi” considerati essenziali (che varia in base alle aree geografiche, tenendo conto delle diversità del costo della vita, diversamente da quella di povertà relativa, che risulta uguale su tutto il territorio nazionale). Si punta pertanto a fornire alle famiglie povere la differenza tra l´insufficiente reddito di cui esse dispongono e la detta soglia di povertà assoluta.
Sarebbe astrattamente preferibile fare riferimento alla povertà relativa. Tuttavia, l´integrazione fino alla soglia della povertà assoluta, in una situazione di ristrettezza delle risorse, è l´unica che può garantire l´irrinunciabile riconoscimento del beneficio a tutti i bisognosi, come diritto di cittadinanza pieno ed esigibile.
La prescrizione dell´effettuazione della richiesta della carta acquisti presso un centro di assistenza fiscale o un patronato è volta a far pervenire all´amministrazione regionale istanze in genere corredate della documentazione necessaria e da soggetti pienamente titolati, così da ridurre enormemente il nuovo carico di lavoro relativo all´espletamento di tali pratiche.
Va infine ricordato che l´Unione Europea considera l´intervento sulla povertà e l´inclusione sociale come una componente essenziale delle politiche di sviluppo e coesione. Pertanto, il finanziamento anche tramite fondi comunitari è difendibile (e per di più consentirebbe un effettivo impiego dei medesimi).
C´è un gesto, poco simbolico ed assai concreto, che l´Assemblea Regionale può fare di fronte alla morte per freddo e stenti di un altro homeless: portare in aula ed approvare subito la legge di iniziativa popolare sulla povertà assoluta che ho presentato il primo giorno di questa legislatura". E´ quanto spiega l´onorevole Claudio Fava dopo la morte del terzo clochard in tre mesi a Palermo, "conseguenza anche dei troppi tagli dissennati sulle politiche di welfare dei comuni"
“Il disegno di legge che abbiano proposto prevede strumenti di sostegno economico per gli oltre 400 mila emarginati sociali che in Sicilia sopravvivono sotto la soglia della povertà assoluta. Non servirà a restituire la vita al pover´uomo morto la scorsa notte ma può contribuire ad evitare che in Sicilia si continui a morire per miseria”.
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