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Inserita in Salute il 02/11/2013
da Marina Angelo
Influenza in agguato per il 10% degli italiani, ecco i consigli degli esperti
Influenza stagionale alle porte e ogni anno il 5-10% della popolazione italiana si ammala. La vaccinazione è lo strumento di prevenzione più efficace ed è fondamentale per le categorie a rischio come i bambini affetti da determinate patologie, assicurano gli esperti dell´Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma. Solo vaccinandosi, infatti, si può contribuire a ridurre il numero di casi, di ospedalizzazioni e di morti premature.
I vaccini antinfluenzali - evidenzia una nota - sono considerati sicuri poichè vengono sottoposti a controlli di qualità predefiniti a livello internazionale. A volte, tuttavia, possono manifestarsi reazioni avverse, per lo più lievi.
Tutti corrono il rischio di contrarre il virus dell´influenza, ma alcune categorie sono più vulnerabili di altre. I gruppi a rischio comprendono le persone anziane e quelle con patologie croniche come: asma grave e altre patologie respiratorie; diabete e altre malattie endocrine; malattie cardiovascolari; malattie renali croniche; malattie epatiche croniche; tumori; malattie metaboliche; malattie muscolari e neurologiche che colpiscono la funzione respiratoria; malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie; pazienti con immunocompromissione congenita o acquisita. Un´attenzione particolare è poi richiesta a tutti i genitori che hanno i figli affetti da determinate patologie.
«Tutti coloro che hanno un figlio con una malattia quale le cardiopatie, le pneumopatie, il diabete, la fibrosi cistica - raccomanda il dottor Alberto Villani, responsabile di Pediatria Generale e Malattie Infettive del Bambino Gesù - vaccinino il proprio figlio proprio per evitare la possibilità che contragga l´influenza.
Si tratta di categorie a rischio per le quali una semplice influenza può diventare una malattia di particolare rilevanza. Per tutti i bambini in buona salute è sufficiente fronteggiare i sintomi avvalendosi del consiglio del proprio pediatra, somministrare farmaci per la febbre e tenere le vie respiratorie il più libere possibile. Insomma i tipici comportamenti che i genitori di bambini ormai non più piccoli conoscono molto bene».
Una persona infetta - ricordano i medici - può trasmettere il virus molto facilmente prima ancora che appaiano i sintomi, con un semplice colpo di tosse, uno starnuto o una stretta di mano. Vaccinandosi si proteggono i familiari, i colleghi e i pazienti, specialmente quelli a maggior rischio di sviluppare le complicanze associate con l´influenza. La vaccinazione dovrebbe essere effettuata ogni anno, prima dell´inizio della stagione influenzale. In Italia, la campagna è partita a metà ottobre.
È comunque possibile vaccinarsi anche più tardi, quando la stagione influenzale è già iniziata. La protezione ottimale si raggiunge 10-14 giorni dopo la vaccinazione. Per gli adulti è sufficiente una sola dose di vaccino.
I virus influenzali si modificano a ogni stagione e per questo motivo ogni anno viene formulato un nuovo vaccino contro l´influenza. I virus contenuti nel vaccino vengono selezionati sulla base di quelli che hanno circolato nella stagione precedente.
L´efficacia del vaccino può variare di anno in anno, a seconda dei virus circolanti e a seconda dell´età del soggetto. È importante consultare il medico - avvertono gli esperti - in caso di sintomi importanti o che persistono troppo a lungo (oltre i 5 giorni). Si è contagiosi dal momento in cui si contrae il virus e fino a 5-7 giorni dalla scomparsa dei sintomi. Per limitare il contagio è utile lavare spesso le mani, coprire la bocca in caso di tosse e/o starnuti, usare fazzoletti di carta usa e getta, usare mascherine se esposti a contatto con altre persone non malate.
I bambini che necessitano di ricovero perchè gravi e/o con complicanze, rappresentano una minoranza. L´esperto del Bambino Gesù suggerisce infine di approfittare delle 24-48 ore in casa post-influenza per dormire un pò di più al mattino e per dedicare tempo ai 4 pasti giornalieri favorendo l´assunzione di frutta e di verdure fresche. «Qualora il clima lo consentisse - conclude Villani - approfittarne per uscire, nelle ore più calde, per una breve passeggiata.
Dopo 4-5 giorni si potranno riprendere le normali attività, comprese quelle sportive nel caso di bambini più grandi. Potrà inoltre essere utile somministrare un multivitaminico per qualche giorno o anche la sola vitamina C».
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