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Inserita in Economia il 01/10/2017 da Direttore

Commissione d’inchiesta sulle banche : uno schiaffo all’intelligenza degli italiani

Commissione
Il 27 settembre u.s. si è tenuta la prima seduta della Commissione bicamerale d´inchiesta sul sistema bancario riservata all´elezione del presidente. Formalmente la Commissione è nata il 13 luglio con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale anche se ci si attendeva l’insediamento già dal 9 gennaio scorso ma il via libera dell’Aula è arrivato solo il successivo 4 aprile. Si è dovuto attendere due mesi e mezzo prima che il disegno di legge approdasse nell’Aula della Camera che lo ha approvato il 21 giugno. I ritardi sembrano contraddistinguere tutto il percorso della Commissione che ancora oggi è in attesa del suo avvio. Con il varo effettivo i poteri nelle mani dei parlamentari risultano assai ampi, pari a quelli della magistratura e includono anche la possibilità di acquisire atti coperti da segreto istruttorio. Ma i tempi d´indagine sono invece ristretti dal momento che, una volta insediati, deputati e senatori (quaranta in tutto) dovranno concludere il compito entro la fine della legislatura. Il 27 settembre, quindi, si è partiti anche se la strettissima finestra temporale concessa, a parte altri immaginabili intoppi, fa già prevedere che non si arriverà ad una conclusione. Il calendario di audizioni della Commissione sulle banche che verrà deciso a ottobre sarà certamente oggetto di scontro: una delle più attese sarà l’audizione, sicuramente chiesta dai rappresentanti del Movimento Cinque Stelle, dell’ex Amministratore Delegato di UniCredit, Federico Ghizzoni, che si era detto pronto a raccontare l’esito del colloquio con l’allora ministro Boschi sul caso Banca Etruria solo se ascoltato da una commissione parlamentare. Le questioni da affrontare sono tante e scottanti tra Banca 121, BNL Antonveneta, Montepaschi e altri istituti bancari in sentore di crisi. Il primo passo dunque è stato l’elezione del presidente. Come previsto è stato eletto alla prima votazione presidente della Commissione bicamerale d’inchiesta sulle banche il senatore Per Ferdinando Casini secondo le aspettative del Partito Democratico e dei suoi alleati. Questa elezione evidenzia un male atavico del nostro Paese : avere poca memoria.
Il 5 aprile di quest’anno è accaduto che Pier Ferdinando Casini, politico di lungo corso, critica in modo netto ed inequivocabile il disegno di legge definendo la nascitura Commissione un “impasto di demagogia e pressapochismo “ mentre oggi dichiara solennemente “ guiderò la commissione senza timidezza per indagare le responsabilità personali o istituzionali ma chi è in cerca di palcoscenico per una lunga campagna elettorale non troverà sostegno nel presidente. Abbiamo poco tempo a disposizione”. Quando era giunto il momento di votare in Aula il disegno di legge che istituiva la Commissione il senatore, Pier Ferdinando Casini, aveva scelto di non esprimersi lamentando che “dall’inizio della legislatura si sono istituite commissioni d’inchiesta per quasi ogni argomento” e, pertanto, “non mi trova d’accordo”. Lo stesso aveva anche dichiarato che, a suo parere, “il più delle volte” questi organi sono istituiti “solo per interessi dei singoli o per affrontare in modo puramente scenografico quello che il legislatore dovrebbe risolvere con gli strumenti normativi a disposizione” ed , inoltre, che “Le commissioni d’inchiesta vanno maneggiate con cura istituzionale, evitando che siano solo cassa di risonanza di polemiche tra i partiti o all’interno di essi. La Commissione sulle banche sarebbe questo. Strumentalizzare questioni tanto delicate, che riguardano i risparmi degli italiani e che sono già all’attenzione della magistratura, significa prepararsi a una campagna elettorale irresponsabile. Lasciamo le inchieste alla magistratura, senza ingerenze del Parlamento”. Ora il neo-eletto presidente ha tenuto a precisare che, visto i tempi molto limitati da qui alla fine della legislatura, sarà chiesto uno sforzo di lavoro extra: “Avremo il problema di conciliare il lavoro della commissione con quello delle aule, per cui è evidente che questa commissione dovrà lavorare anche in giornate inusuali per i lavori parlamentari come il lunedì o il venerdì mattina. È un patto tra gentiluomini, o abbiamo un accordo come questo oppure in tre, quattro mesi che abbiamo a disposizione faremo ben poco”.
Oggi, a quanto pare, Casini la pensa diversamente. Ha cambiato idea. Quando si dice : la coerenza in politica.
E’ evidente che una Commissione d’inchiesta nata in ritardo e con un presidente ondivago possa già oggi essere dichiarata morta. Il messaggio della politica è chiaro: i risparmiatori truffati non avranno giustizia.
Francesco Gallo

 

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