Inserita in Politica il 20/09/2017
da Direttore
Banche : sofferenze in forte riduzione, siamo a punto di svolta?
Al convegno organizzato dalla Luiss Business School “Sul rilancio del sistema bancario italiano in Europa“, al quale sono intervenuti numerosi esponenti del mondo della finanzia, si è fatto il punto sul sistema bancario italiano. In tale sede è intervenuto il Ministro dell’Economia e Finanze italiano, Pier Carlo Padoan, che ha messo in evidenza i positivi interventi predisposti dal governo sugli istituti bancari evidenziando in tale contesto l’importanza dell’Unione bancaria che, da parte sua, deve fare “decisi passi in avanti in modo ordinato e definito”. Per quanto riguarda gli interventi di salvataggio avvenuti in Italia per MontePaschi, banche venete e Banca Etruria ha dichiarato di “aver fatto fronte a problemi specifici con soluzioni specifiche è stata la chiave del successo di queste operazioni. I casi italiani hanno evidenziato come il quadro normativo europeo abbia dimostrato di avere al suo interno la necessaria flessibilità, visto che in nessun caso è stato fatto ricorso al bail-in ed è stata evitata la distruzione di valore “. Per il ministro in tale occasione sono emerse le criticità della costruzione europea, soprattutto a causa di una contraddizione emersa tra la direttiva sul bail-in e le regole sugli aiuti di Stato. Solo una linea interpretativa della direzione Concorrenza di Bruxelles, ha spiegato Padoan, ha impedito il ricorso preventivo al fondo interno di risoluzione delle crisi bancarie che, nonostante sia alimentato da fondi privati, è stato equiparato a un sostegno pubblico. Per quanto concerne le sofferenze bancarie il ministro ha asserito che il sistema finanziario del Paese sia “a un punto di svolta, ma bisogna continuare su questa strada. Il cammino resta lungo “. In realtà i crediti la cui riscossione non è certa si stanno riducendo progressivamente ed anche sta diminuendo la creazione di nuovi crediti deteriorati arrivando a livelli di pre-crisi. Si deve però tener presente che è vero che i crediti deteriorati delle banche italiane sono passati dall’8% al 6% ma è altrettanto vero che la media UE è pari al 3%. Appare cautamente ottimistica la posizione del nostro ministro anche se supportata dalle affermazioni di Ignazio Angeloni, membro del consiglio di vigilanza della Banca Centrale Europea, che ha dichiarato : “La strada che le banche europee e italiane in particolare stanno percorrendo è quella giusta. Le banche italiane hanno fatto un percorso notevole, c’è stato un miglioramento netto, ma non bisogna sedersi sugli allori” E per evitare ulteriori crisi, secondo Angeloni, è necessario guardare con molta attenzione le banche medio-piccole, importanti soprattutto in paesi come Italia, Germania e Austria: “Su questi istituti abbiamo un controllo indiretto. Il controllo è importante non solo per i legami con il tessuto produttivo locale ma per le tipologie di rischio che si annidano nel radicamento sul territorio che è loro proprio”. In questo tipo di banche, ha insistito, “il pool dei depositanti, il pool dei creditori e il pool degli investitori tendono a coincidere dando luogo a conflitti di interesse e irregolarità”. Per quanto riguarda l’Italia è proprio su tale problema che deve essere esercitato un controllo stringente sia la Banca Centrale Europea che dalla Banca d’Italia. Francesco Gallo
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