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Inserita in Cultura il 24/04/2017
da Direttore
Marascia: Riuscita la Giornata dei Murales a Cappuccinelli
«Si può fare. L’esperimento è riuscito. L’idea di portare per un giorno a Cappuccinelli, quartiere abbandonato di Trapani, la “bellezza”, l’arte, l’espressività, la creatività ha funzionato. I ragazzi, e le ragazze, del quartiere si sono avvicinati al nostro gazebo ed hanno partecipato alle attività proposte. Si sono aperti agli “sconosciuti”, dopo un comprensibile momento iniziale di diffidenza». Lo sostiene Natale Salvo, segretario di “Città a Misura d’Uomo” al termine della “Giornata dei Graffiti e dei Murales” organizzata domenica scorsa dal movimento civico.
«Un grazie, sentito, ad Alessandro Gandolfo, “Nannoo” in arte, che ha proposto a “Città a Misura d’Uomo” il progetto-pilota. Agli altri writers intervenuti. A colui che ha portato l’amplificatore e “invitato” i ragazzi ad esibirsi con alcuni “salti”. La piazza senatore Grammatico di Cappuccinelli prima, e il campetto di calcetto del quartiere poi, sono diventati per circa tre ore il centro di un quartiere che non vuole morire ma che ha, evidentemente, bisogno d’aiuto», aggiunge l’avvocato Giuseppe Marascia, candidato sindaco del movimento.
«L’idea di Gandolfo, giovane artista trapanese ma con una buona esperienza in Australia – precisa Marascia - , è di colorare Cappuccinelli con dodici “murales” e di inserire un laboratorio d’arte dove indirizzare l’espressività dei ragazzi e delle ragazze. Insomma trasformare il quartiere con la “bellezza”».
«Naturalmente non bisogna omettere di riparare all’incuria in cui versa il quartiere in generale e la piazza in particolare: alberi non potati, erbacce che crescono un po ovunque, marciapiedi dissestati dalle radici degli alberi, panchine insufficienti, parco giochi distrutto», aggiunge l’avvocato.
«Però Cappuccinelli può risorgere. Basta non usarlo solo come luogo dove comprare voti. Insomma l’idea, la ricetta, è sempre quella: meno polizia e tribunali per combattere la malvivenza e più servizi sociali e ricreativi per combattere l’emarginazione brodo culturale dove può nascere la malvivenza. Noi di “Città a Misura d’Uomo” ci crediamo» afferma Salvo.
«Come iniziare? Creare un punto di aggregazione giovanile, una ludoteca ma anche un punto di recupero scolastico e di offerta formativa culturale nel settore dell’espressione musicale e pittorica, nel quartiere» conclude Natale Salvo.
La galleria d’immagini di quest’articolo testimonia che la ricetta è quella giusta.
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